COVID-19 Tamponi, Ferrari precisa: «Ticino primo al mondo»

SwissTXT / pab

29.3.2020

Paolo Ferrari, capo dell'Area medica dell'Ente ospedaliero cantonale
Paolo Ferrari, capo dell'Area medica dell'Ente ospedaliero cantonale
Ti-Press

In Ticino circa l'1,4% della popolazione è stato testato per il coronavirus. Poco? Tanto? Per cercare di dare una risposta a queste domande, la RSI ne ha parlato con il capo dell'Area medica all'EOC Paolo Ferrari, cercando di fare chiarezza su quanto e come vengono effettuati gli esami in Svizzera.

L'Ente ospedaliero cantonale, in un mese circa, ha effettuato 4'822 tamponi. Ossia l'85% del totale dei test effettuati, che quindi - in base a un calcolo puramente matematico - sono dunque quasi 5'700.

Partiamo dal dibattito attorno alla politica del tampone. La popolazione ha l'impressione che vengano effettuati pochi test. È così?

«A oggi siamo a 13'621 tamponi per milione di abitanti, la Corea del Sud, che viene promossa a leader mondiale per numero di tamponi è a 6'148 tamponi per milioni di abitanti, dunque la metà del Ticino. Per questo possiamo dire che in Ticino siamo primi al mondo».

Avete un'idea di quante persone sono guarite, in Ticino e in Svizzera?

«Questi dati non esistono e penso che non saranno disponibili fino a quando l’epidemia non sarà terminata e si procederà a fare un esame a tappeto con le analisi del sangue, andando a cercare chi ha sviluppato anticorpi. Possiamo anche immaginare che ci sarà una fetta della popolazione che non ha avuto sintomi, o non ha ritenuto di averne, per cui non si è fatta testare, ma che in realtà si è fatta infettare dal virus».

Proprio di questo genere di test ha parlato il capo del servizio delle malattie infettive della Confederazione Daniel Koch. L'obiettivo - ha detto - è che vengano impiegati in futuro su larga scala per determinare l'immunità della popolazione. Professor Ferrari, cosa ne pensa?

«Sicuramente questi test potrebbero essere d’aiuto, ma sono un complemento e non sostituiscono il tampone. La questione è la fattibilità: bisogna poter dare accesso al test alle persone, il che presuppone andare in un centro a fare un prelievo di sangue che poi verrà analizzato. L’utilità dipende dunque da quante persone si riescono a testare».

L'OMS ha ribadito che testare a tappeto è l'unico modo per contenere il virus e immaginare di programmare un allentamento delle misure. Si possono già fare delle riflessioni in questo senso? In questo contesto state lavorando con USI e SUPSI tramite dei modelli già validati per altre epidemie, come la SARS.

«Sì, questo ci permette di vedere la capacità di una persona infettata di infettarne delle altre, questa proiezione/simulazione ci darà dei dati accurati di come questo indice R0 scende e io spero che, già nel corso della prossima settimana, avremo già dei dati che potremo mettere a disposizione delle autorità per fare alcune riflessioni su come e quando allentare le misure restrittive».

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00, al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00, il numero di telefono 091 814 31 03.

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