Svolta nelle indagini Anziano ucciso in casa nel Comasco, fermato un minorenne

ATS

21.10.2024 - 21:52

Indagini dei carabinieri del RIS (immagine d'archivio)
Indagini dei carabinieri del RIS (immagine d'archivio)
Ansa

Il 24 settembre Candido Montini, 76 anni, ex vicesindaco di Garzeno (Como) e titolare di un piccolo negozio di alimentari nella frazione di Catasco, sui monti dell'Alto lago di Como, è stato ucciso in casa a coltellate. Da qualcuno che lo conosceva e cercava i suoi soldi, si era detto. Oggi la svolta delle indagini, quasi un mese dopo l'omicidio.

Lunedì mattina all'alba i carabinieri di Como sono saliti in forze a Catasco e hanno prelevato un minorenne, di 17 anni. Dopo una serie di accertamenti e di perquisizioni il giovane è stato portato in auto a Como, assieme ai genitori, nella caserma dei carabinieri, dove è stato a lungo interrogato, alla presenza di un sostituto procuratore minorile di Milano.

Al momento non sono stati presi provvedimenti restrittivi, ma il giovane risulta indagato per omicidio volontario.

Al ragazzo, italiano, che vive in paese a poca distanza dalla casa della vittima, gli inquirenti sarebbero arrivati incrociando i dati del Dna. Nei giorni scorsi i carabinieri, dopo avere sentito parecchi residenti avevano effettuato test salivari a campione, un invito su base volontaria per iniziare a creare una banca dati del Dna.

E incrociando gli esiti dei test biologici, gli inquirenti sarebbero arrivati a restringere il cerchio verso un gruppo familiare prima, e al ragazzo poi. Una settimana fa erano a saliti a Catasco anche i Ros, che in un paio di giorni hanno passato al setaccio la casa della vittima, alla ricerca di tracce biologiche non evidenti.

Ucciso con una ventina di coltellate

Candido Montini è stato ucciso nel pomeriggio del 24 settembre nella sua abitazione. Il corpo era stato ritrovato il giorno successivo, ma l'autopsia aveva retrodatato il momento della morte. L'assassino lo ha sorpreso in casa dopo pranzo, probabilmente mentre l'uomo si apprestava a riaprire il suo piccolo negozio di alimentari.

Il pomeriggio del 24 il negozio era rimasto chiuso, ma nessuno si era insospettito, perché a volte capitava. L'allarme era scattato la mattina successiva, quando il panettiere è andato a consegnare il pane trovando ancora chiuso.

Dalla casa non mancavano oggetti di valore, ma in quei giorni Montini doveva avere tra le mani parecchio contante: come accadeva una volta anche nelle città, a Catasco si usa ancora il «libretto», sul quale si segnano gli acquisti e si paga tutto a fine mese. Probabilmente l'assassino lo sapeva.

L'autopsia ha rilevato sul corpo della vittima una ventina di coltellate. Montini si sarebbe anche difeso. Il portafogli, vuoto, era stato trovato a terra lungo una possibile via di fuga, in una delle stradine del borgo, e una settimana dopo era stato trovato anche il coltello, da cucina, con lama e manico di acciaio, di tipo diverso da quelli che la vittima teneva in casa.

Le poche telecamere del paese non avevano rilevato movimenti in uscita. Un quadro insomma compatibile per un'aggressione a scopo di rapina, da parte di qualcuno del paese.

ATS