Bellinzona Striscione xenofobo dalla Torre di Castelgrande, ecco come ha agito la Junge Tat 

pab

2.10.2023

Da quest'immagine si capisce che un membro della Junge Tat ha filmato l'azione da Piazza del Sole.
Da quest'immagine si capisce che un membro della Junge Tat ha filmato l'azione da Piazza del Sole.
Screenshot filmato della Junge Tat

La RSI ha analizzato un secondo video pubblicato dal collettivo di estrema destra Junge Tat, che mostra i dettagli dell’azione di sabato a Castelgrande, dov'è stato srotolato da una torre uno striscione con messaggi xenofobi.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Sabato il gruppo di estrema destra Junge Tat ha condotto un'azione dimostrativa per la prima volta al Sud delle Alpi, appendendo uno striscione con un messaggio xenofobo da una delle torri di Castelgrande.
  • LA RSI ha analizzato il video postato domenica sera dai militanti sul loro canale Telegram, da cui emergono molti dettagli su come hanno svolto l'azione di disturbo.
  • Dall'analisi delle immagini si capisce che le persone coinvolte sarebbero almeno cinque. Nessuno di loro è stato fermato dalla polizia poiché si sono dati alla fuga immediatamente.
  • Il gruppo, coinvolto in diversi procedimenti penali e sotto osservazione della FedPol, vuole che il Consiglio federale attui la «remigrazione».

I membri del gruppo svizzero di estrema destra Junge Tat, protagonisti sabato di un’azione dimostrativa a Bellinzona, dove hanno srotolato uno striscione lungo la Torre Bianca di Castelgrande con dei messaggi xenofobi, hanno postato sul loro canale Telegram un secondo video in cui mostrano i dettagli dell'operazione. 

Le persone coinvolte sono diverse, come si può vedere nel filmato girato da almeno tre individui e montato in maniera professionale, pubblicato domenica sera dalla Junge Tat stessa.

In esso si vedono chiaramente due militanti con un cappellino verde in testa, jeans attillati, maglietta bianca e sciarpa tattica stile militare che nasconde il volto. Su di essa appare in bella mostra la runa Tyr, che, come ricorda la RSI, era usata dai nazisti sui distintivi della Reichsführerschule, la scuola di formazione per i dirigenti del partito nazionalsocialista. 

Erano almeno in quattro, forse in cinque

Dall'analisi della clip si capisce che ad aver perso parte all'azione sono stati almeno in quattro: i due militanti mascherati, la persona dietro alla telecamera che ha filmato il tutto da vicino e almeno un'altra persona che ha filmato da terra, da Piazza del Sole.

Forse le persone coinvolte sono cinque, perché nel video all'interno della torre appare una terza persona che spunta dalla scala a chiocciola che porta in cima alla torre. Non si è certi però che questa sia collegata alla Junge Tat.

Delle riprese con un drone

Non si può escludere che altri militanti abbiamo preso parte all’azione, dato che nei video postati su Telegram, piattaforma fra le più usate dai gruppi della destra neonazista e neofascista europea e mondiale, ci sono immagini girate in maniera professionale con l’uso di un drone, che deve essere pilotato da qualcuno nelle immediate vicinanze. 

Nei video si vedono delle riprese effettuate a grande altezza, il che suggerisce che chi pilotava l’apparecchio fosse fuori dalla torre per non perdere il contatto visivo con l'apparecchio.

Da quest'altro fotogramma si capisce che le riprese sono state effettuate da una terza persona con un drone.
Da quest'altro fotogramma si capisce che le riprese sono state effettuate da una terza persona con un drone.
Screenshot Junge Tat

Striscione attaccato con delle catene

Lo striscione srotolato lungo la torre, lungo almeno una decina di metri, è stato appeso con delle catene di ferro, fissate sulle travi di legno del soffitto della torre e bloccate con dei lucchetti per renderne più difficile la rimozione.

Le due persone a volto coperto hanno, una volta srotolato il banner, acceso dei fumogeni rossi il cui fumo si è sprigionato fuori dal belvedere della torre, per richiamare l’attenzione dei passanti e dare un tocco scenico in più ai loro video di propaganda, che si stanno facendo virali su Internet nella galassia dell’estremismo di destra.

Catene e lucchetti, per rendere più difficile la rimozione dello striscione.
Catene e lucchetti, per rendere più difficile la rimozione dello striscione.
Screenshot video Junge Tat.

Qual è il messaggio della Junge Tat?

Il video sul canale Telegram di Junge Tat, che ha quasi 7’000 iscritti, è accompagnato da un post che, parlando dell’ondata migratoria in arrivo dal Mediterraneo, chiede al Consiglio federale di espellere i migranti illegali e avviare la cosiddetta «remigrazione».

Questo termine è un neologismo molto usato dalla destra estrema che, riassumendo all'osso il messaggio, chiede la deportazione di massa degli immigrati.

Una prima azione nella Svizzera italiana

Juge Tat non è nuova ad azioni di questo genere, organizzate più o meno nello stesso modo e messe in scena per veicolare messaggi xenofobi o omofobi, ma quella di sabato è stata la prima incursione in Svizzera italiana.

Il gruppo, giova ricordarlo, è sotto osservazione da parte della polizia federale (Fedpol). Nei confronti dei membri di Junge Tat sono in corso diversi procedimenti penali e due dei loro esponenti, tra cui il giovane fondatore, sono già stati condannati per discriminazione razziale.

La polizia comunale e cantonale sabato è intervenuta quasi subito ma gli estremisti di destra sono riusciti a mettersi in fuga senza farsi prendere.