Frontiere L'Italia riapre, ma il traffico in dogana non aumenta

ATS / SwissTXT

3.6.2020 - 18:32

La riapertura dei confini italiani non sembra aver avuto grande effetto sul traffico.
La riapertura dei confini italiani non sembra aver avuto grande effetto sul traffico.
Source: KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari

Nonostante l'apertura unilaterale delle frontiere da parte dell'Italia, in vigore da mercoledì 3 giugno, il traffico al confine sud non si è intensificato. È quanto rileva l'Amministrazione federale delle dogane (AFD), sollecitata da Keystone-ATS.

Rispetto alla settimana scorsa «non è stato registrato alcun aumento significativo del traffico transfrontaliero», fa sapere l'ufficio stampa dell'AFD. Nei prossimi giorni verranno pubblicati i dati consolidati e analizzati sull'evoluzione della situazione.

Come noto, Roma ha scelto di abolire da oggi le restrizioni in entrata, ma Berna ha giudicato prematuro fare altrettanto. Ci si può quindi recare in Italia dalla Svizzera – pur se il Consiglio federale lo sconsiglia e non è permesso andarci per fare shopping – mentre il contrario non è ancora possibile.

Vienna apre in anticipo, Berna no

La Confederazione ha già concordato con Francia, Germania e Austria di abolire definitivamente le restrizioni alle frontiere dal 15 giugno. Lo stesso potrebbe avvenire anche con la vicina Penisola, ma le autorità per ora non hanno preso una decisione definitiva.

Per quanto riguarda la situazione con l'Austria, Vienna ha comunicato che da domani cadranno i controlli ai confini con sette Paesi, Svizzera compresa. Malgrado questa mossa, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha confermato tramite una nota che, da parte elvetica, la riapertura totale non verrà anticipata, ma resta in calendario, come previsto, per metà mese.

Più difficoltoso andare in Italia con il treno

I confini con l'Italia sono stati riaperti, ma non tutti si sono recati nella vicina Penisola con i propri veicoli. C'è chi ha optato per il treno, non senza alcune difficoltà.

«I treni svizzeri si fermano a Chiasso, da dove occorre oltrepassare la frontiera a piedi. A Ponte Chiasso bisogna poi prendere un bus per raggiungere Como San Giovanni, stazione dalla quale ripartono i treni regionali che portano anche a Milano centrale», ha spiegato Anna Valenti, corrispondente della RSI da Roma, che questa mattina si è messa in viaggio per raggiungere la capitale italiana.

Non molte, tuttavia, le persone che hanno optato per il mezzo pubblico: «Ho incrociato una decina di persone sul treno partito da Zurigo, si tratta di studenti e lavoratori che rientrano per riabbracciare i famigliari».

Non particolari controlli, ma mascherina d'obbligo

Una volta raggiunto il capoluogo lombardo, non ci sono stati particolari controlli: «Non ho visto le cose che esistevano quando occorreva lasciare il modulo giustificativo. Comunque ci sono percorsi differenziati per chi prende i treni veloci e chi invece quelli regionali e non mancano le segnalazioni al suolo per le distanze. Qui la mascherina è obbligatoria, quindi è un piccolo fastidio in più che si aggiunge».

Le FFS hanno di recente comunicato che dall'8 giugno riprenderà la quasi totalità dell'offerta, ma una data per quando verranno ripristinati i collegamenti internazionali verso l'Italia non è ancora nota al momento nota.

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