Una foto compromettente Pressione dei partiti sul giudice Mauro Ermani

Swisstxt

21.8.2024 - 21:37

Il giudice Mauro Ermani
Il giudice Mauro Ermani
Tipress

Con lo scontro tra giudici sfociato nel penale, ecco le reazioni da parte dei partiti raccolte dalla RSI: il PS e i Verdi sono per una sospensione cautelare, l’MPS mira alle dimissioni e il PLR auspica «un passo indietro».

La politica invita a riflettere sullo scontro tra giudici in seno al Tribunale penale cantonale, che con una denuncia è sfociato nel penale.

Non mancano le reazioni che fanno crescere la pressione sul presidente Mauro Ermani per un presunto caso di mobbing su una segretaria.

C'è chi attende, chi invece no

Se la Lega, l’UDC e il Centro per ora preferiscono attendere che le procedure penali facciano il loro corso, alcuni partiti invece non usano mezzi termini, così l’MPS che, in una sua presa di posizione, invita il giudice Ermani «a rassegnare le dimissioni».

Da parte sua il PS ritiene che il Consiglio della magistratura debba «fare chiarezza al più presto», sottolineando che «in caso di conferma, un passo indietro» del giudice sarà «inevitabile» e condannando «con fermezza qualsiasi atteggiamento sessista e di mobbing».

È chiaro, dice il capogruppo socialista Ivo Durisch, «che la situazione è molto grave e ci va di mezzo tutto il tribunale penale cantonale. Il CdM deve agire al più presto possibile ed è chiaro che, secondo noi, la sospensione ci starebbe tutta. Se le accuse fossero confermate, lo stesso giudice Ermani dovrebbe fare un passo indietro».

Una sospensione cautelare?

Episodi inaccettabili anche per i Verdi che chiedono al CdM di valutare una sospensione cautelare di Ermani: «Un alto magistrato che non sa discernere tra ‹leggerezza› e ‹inopportunità› o addirittura ‹inammissibilità› di un proprio comportamento, non ci sembra al posto giusto per giudicare inopportuni o inammissibili comportamenti altrui» si legge in una nota.

Una sospensione cautelare che viene condivisa anche dal PLR: «Il nostro partito è dell’avviso che la situazione sicuramente è preoccupante e non va bene per l’immagine della giustizia - dice Matteo Quadranti -. Tutto sembra girare attorno al presidente Ermani, ed è chiaro che se facesse lui un passo indietro, il clima si rasserenerebbe».

Il granconsigliere è membro della Commissione giustizia e diritti: «Commissione che ha l’Alta vigilanza sui tribunali - ricorda Quadranti -. Sono già girate alcune email e credo che faremo sentire la nostra voce».

Una foto compromettente

Alla querela, presentata dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti contro altri tre giudici ordinari, è stata allegata, ricorda la RSI, un’immagine inviata a inizio 2023 dal presidente Ermani alla presunta vittima di mobbing.

Un’immagine in cui si vedono ritratti due grandi falli di plastica installati in quella che potrebbe essere una sala d’aspetto. Tra i due, una donna seduta su una sedia. In sovrimpressione la scritta «ufficio penale».

Sulla questione si è espresso, sempre alla RSI, anche Fiorenzo Dadò, presidente della commissione Giustizia e diritti del Parlamento: «Un giudice che si occupa anche di giudicare reati sull’integrità delle persone e di pedofilia, che si permette di mandare a segretarie foto oscene di questo genere, evidentemente una riflessione seria la deve fare».

L’incarto penale sarà esaminato da un procuratore pubblico straordinario Franco Passini, sostituto del primo procuratore del Cantone dei Grigioni.

Swisstxt