SiccitàManca acqua, l'Italia chiede aiuto alla Svizzera
Swisstxt / Red
22.6.2022
L'Italia è confrontata a un'emergenza siccità mai vista prima. Soprattutto il Po, come il Lago Maggiore, è sceso a livelli mai raggiunti negli ultimi 70 anni. La RSI ha intervistato Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume, che ha chiesto aiuto alla Svizzera.
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22.06.2022, 13:30
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Berselli ha chiesto «agli amici svizzeri di sostenere con un principio di cooperazione e sussidiarietà attraverso i laghi e gli invasi alpini il livello del Lago Maggiore, che in questo momento ha un riempimento che sfiora il 20%».
Nel caso che si abbassi ancora, dato che i deflussi sono necessari per i prelievi, «va in crisi il lago stesso e tutto l’arco del Po che è sotteso al Ticino».
In un incontro di martedì della Regio Insubrica l'assessore della Regione Lombardia Massimo Sertori ha parlato con il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi, per tentare di ottenere un maggiore rilascio di acqua tramite la chiusa di Miorina, sul Verbano, vicino a Sesto Calende.
Gobbi ha spiegato alla RSI che «la discussione è stata incentrata in generale sull’approvvigionamento idrico, non solo per quanto riguarda l’agricoltura, ma anche in merito all’acqua potabile e per la produzione idroelettrica, centrale per l’arco alpino».
Il consigliere di Stato ha sottolineato che «siamo tutti nella stessa situazione, tutti siamo davvero con poca acqua. Il problema esiste, e non è solo ticinese».
Gobbi spiega che i partecipanti all'incontro avevano aspettative «molto alte», ma che «basta guardare sulle montagne per capire dove è il problema», dato che la siccità degli scorsi mesi non ha permesso la formazione di riserve idriche.
«Le loro aspettative di poter rilasciare più acqua turbinando nelle centrali idroelettriche non sono possibili, anche perché queste operano secondo il fabbisogno. Inoltre, non ci sono grandi riserve nelle nostre dighe, bisognerà quindi trovare soluzioni più a valle poiché non ci sono riserve sulle nostre montagne», ha aggiunto ai microfoni dell'emittente di Comano.
La gestione del livello dei laghi è di competenza federale
Riguardo a se sia possibile in futuro tenere il lago più alto in primavera, in modo da accumulare più riserve, Gobbi risponde che «è una discussione eterna. Abbiamo discusso spesso del lago troppo alto che provocava problemi al turismo, quest’anno il problema è inverso: abbiamo quindi chiesto, finora non ci è mai stata riconosciuta questa possibilità, di poter partecipare a una gestione comune del Lago Maggiore».
La gestione del livello dei laghi infiamma i dibattiti, ma è di competenza federale.
Martedì l'Ufficio federale dell'ambiente ha confermato alla RSI che si vuole giungere a un accordo che soddisfi sia la Svizzera che l'Italia.
Se si innalza il livello del lago si rischia di perdere metri di spiagge. Questo procedimento è in corso di sperimentazione, nel 2026 si terminerà, permettendo di comprendere quali sarebbero gli effetti di un innalzamento del Lago Maggiore.
Verrebbe alzato in primavera, per poter creare un maggiore accumulo di acqua che aiuterebbe di fronte a problemi di siccità estiva - meteo permettendo.