Seconda proiezione Lega e PS in calo a vantaggio di UDC e partiti minori?

Swisstxt / Red

20.3.2023

Una seduta del Gran Consiglio ticinese (immagine simbolica d'archivio).
Una seduta del Gran Consiglio ticinese (immagine simbolica d'archivio).
© Ti-Press / Samuel Golay

È probabile che il prossimo Gran Consiglio ticinese sarà più frammentato di quello attuale, ma gli equilibri non dovrebbero modificarsi. Ecco chi potrebbe perdere seggi e chi invece ne potrebbe guadagnare stando alla seconda proiezione della RSI.

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20.3.2023

Il sondaggio, elaborato da Ad Hoc Informatica Sagl, svolto tra l'8 febbraio e il 17 marzo ha mostrato che dall'ultima proiezione non è cambiato molto: non è cresciuto l'interesse per la politica, i partiti non hanno attratto i cittadini e  l'elettorato non ha cambiato orientamento, scrive la RSI.

Le tendenze sono però diventate più chiare, con un minore margine d'errore. Se nelle prossime due settimane circa non ci saranno grossi cambiamenti, nel nuovo Parlamento sinistra, destra e centro dovrebbero mantenere lo stesso numero di seggi. 

Lega e PS in calo

È probabile che la Lega passi da 22 deputati a 16-17, a vantaggio dell'UDC, suo alleato. I membri del PS dovrebbero invece calare da 13 a 12 in favore dei partiti minori già presenti e di Avanti con Ticino&Lavoro e Verdi Liberali.

PLR (primo partito in Parlamento), Centro (che potrebbe tornare il secondo gruppo in termini numerici, forse a pari con la Lega) e Verdi (con un sesto deputato meno solido) dovrebbero mantenere sia le percentuali che i seggi correnti.

Maggiori incertezze sui partiti minori 

Più difficile è prevedere i seggi che andranno ai partiti minori, che dovrebbero avere 8-9 candidati eletti, riporta l'emittente di Comano.

La conferma di MPS, PC e Più Donne sembra quasi certa, ma nel prossimo Legislativo entreranno probabilmente anche i Verdi Liberali e Avanti con Ticino&Lavoro, anche se è difficile dire con quanti deputati.  

Infine, stando al sondaggio, un quinto dell'elettorato ticinese - che dovrebbe essere meno del 60% di chi ha diritto di voto - sceglierà i membri del Gran Consiglio usando la scheda senza intestazione.

Se così fosse, sarebbe la prima elezione con una simile proporzione: questo potrebbe favorire la richiesta di un cambio del metodo elettorale per andare verso un sistema che guardi di più alle singole persone.