Cibercriminalità Le truffe e i raggiri avvengono sempre più online, anche in Ticino

SwissTXT / red

14.4.2023

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
KEYSTONE/DPA/Nicolas Armer)

Nel 2022 in Ticino c'è stato un concreto aumento della cibercriminalità, sia in ambito professionale che nella vita privata. Per questa ragione la Sezione analisi e tracce informatiche (SATI) della Polizia cantonale prevede un rafforzamento del settore con delle nuove figure specializzate.

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La SATI ticinese, il settore che si occupa di perseguire i crimini commessi con strumenti informatici, ha avuto molto da fare lo scorso anno. Come riporta la RSI, i numeri pubblicati oggi, venerdì, nel comunicato dell’attività 2022 parlano chiaro:

31 inchieste (36 nel 2021), 101 perquisizioni in supporto ad altri servizi (72 l’anno prima), 1'026 analisi informatico-forensi eseguite (1'095), 49 analisi criminali operative elaborate (45), e 25 collaborazioni in ricerche d’urgenza (27).

La SATI ha inoltre fornito supporto per quanto concerne le inchieste tradizionali in cui c'erano però componenti informatiche in gioco.

Ecco le principali truffe

Ad occupare la sezione sono state soprattutto le truffe cosiddette Business Email Compromise e i ransomware.

Le prime sono perpetrate da chi riesce ad accedere a una casella di posta elettronica (in genere aziendale) ottenendo poi informazioni che saranno usate, fingendosi creditori o manager, per farsi accreditare soldi in modo fraudolento. Le seconde sono degli attacchi volti a bloccare dei contenuti informatici per poi chiedere un riscatto in cambio dello sblocco. 

Dato che la cibercriminalità è in progressivo aumento, è stato dunque deciso un rafforzamento della stessa SATI, nella quale, si legge nel comunicato, verranno inserite «figure professionali specialistiche».

Maggiore prevenzione e sensibilizzazione

Dal canto suo, a livello nazionale il rapporto d'attività 2022 stilato dal ministero pubblico di Berna rileva che il lavoro contro la cibercriminalità è ostacolato dalle stesse persone – anche giuridiche – che subiscono gli attacchi hacker perché cercano «erroneamente» di «risolvere il problema tacitamente».

Queste spesso si accontentano di una «limitazione interna dei danni» e scendono a patti con gli aggressori. Il ministero pubblico bernese ha quindi annunciato di voler rafforzare la prevenzione, nonché sensibilizzare le persone sul suo lavoro e mostrare quali procedure devono seguire le vittime di ciberattacchi.