Sciagura funivia Prima udienza per la tragedia del Mottarone, 76 risarcimenti già pattuiti, ma non tutti ci stanno

SDA

17.1.2024 - 20:12

Con 11 richieste di costituzione di parte civile e l'uscita dal processo di gran parte dei familiari delle vittime poiché risarciti, ha preso il via mercoledì a Verbania l'udienza preliminare sulla tragedia della funivia del Mottarone nella quale, nel maggio del 2021, morirono 14 persone. Gli imputati sono 8. In aula, a sorpresa, si è presentato anche Shmuel Peleg, nonno del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto.

La carcassa della cabina del Mottarone
La carcassa della cabina del Mottarone
Keystone

Si è aperto mercoledì nell'aula allestita alla Casa della Resistenza di Fondotoce, il procedimento a carico di Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto, Anton Seeber, presidente del consiglio di amministrazione (cda) di Leitner (il gruppo incaricato della manutenzione), Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del servizio ai clienti, oltre alle due società.

Al giudice dell'udienza preliminare (gup) Rosa Maria Fornelli sono state avanzate le istanze di chi intende chiedere i danni, come i parenti di una delle vittime e l'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil). Un elenco che in questi mesi si è sfoltito assai e che ora comprende undici nomi.

Il gruppo Leitner ha risarcito alcuni parenti delle vittime

Tutti gli altri sono invece usciti dal processo poiché il gruppo altoatesino, incaricato della manutenzione dell'impianto, ha chiuso le trattative risarcitorie. Ha staccato assegni a sei zeri per 76 posizioni e un ammontare definito da Leitner «estremamente rilevante e superiore a quanto già ottenuto dagli stessi in via assicurativa».

Su richiesta dei familiari, la cifra complessiva versata non è stata resa nota dalla società. Mentre la società Leitner ha invece annunciato l'intenzione di agire «in tutte le sedi a presidio della propria immagine e risarcimento dei danni subiti», per poter «procedere a sua volta ad avviare tutte le iniziative risarcitorie, a riparazione delle somme anticipate, verso i soggetti effettivamente responsabili dell'accaduto».

«Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan»

Chi non ha ancora ricevuto ristoro, essendo in corso le procedure relative alla tutela del minore, è Eitan, ma si conta di giungere a un accordo «in tempi rapidi».

E proprio del bimbo, si è a lungo parlato a margine dell'udienza: a Verbania, stamane, è arrivato anche il nonno Shmuel, volato da Israele in Italia.

Nei mesi successivi l'incidente aveva rapito il nipotino, conteso tra il ramo paterno e materno della famiglia, dando il via a un'indagine che si è conclusa con il suo patteggiamento a un anno e otto mesi con pena sospesa.

«Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan, non per qualcuno delle famiglie – ha dichiarato l'uomo. Dobbiamo stargli vicino insieme, io non ho sentimenti di vendetta».

Le prossime scadenze processuali

Si ritornerà in aula il prossimo 27 febbraio per la discussione in merito alle richieste di costituzione di parte civile. Poi sono state fissate udienze ogni due settimane, sempre il martedì, fino al 4 giugno.

Dopo di che la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura, a meno che qualcuno degli imputati non scelga, ma pare improbabile, il rito abbreviato.

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