Caduta a 100 km/h Mottarone: in un video «la cabina sussulta e torna indietro»

ATS / pab

25.5.2021 - 14:15

La cabina ha finito la sua folle corsa contro due alberi
La cabina ha finito la sua folle corsa contro due alberi
KEYSTONE

Stabili le condizioni del bimbo di 5 anni unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone; oggi il risveglio dal coma. La cabina ha fatto un volo di 54 metri a 100 km/h. Verbania intanto omaggia le vittime con fiori e preghiere, arrivate anche da Papa Francesco. A causa di un malore sul luogo dell'incidente è morto un operatore TV.

ATS / pab

Il piccolo Eitan è ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, nel reparto rianimazione diretta dal dottor Giorgio Ivani. La risonanza magnetica a cui è stato sottoposto ieri non ha evidenziato danni neurologici, sia a livello celebrale sia a livello del tronco encefalico.

Il bimbo è stabile e ha passato una notte tranquilla, c'è quindi ottimismo tra i medici. E, nonostante la prognosi resti riservata, da questa mattina è iniziato il processo di risveglio. «L'equipe del dottor Ivani ha iniziato l'iter per il risveglio che consiste nel ridurre i dosaggi dei farmaci che lo stanno tenendo in coma farmacologico. Nelle prossime ore ci sarà una riduzione sempre più graduale», ha spiegato il direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle.

Nella tragedia di domenica, lo ricordiamo, sono morte 14 persone, tra le quali la mamma e il papà del piccolo, così come il suo fratellino di due anni.

Malore fatale per un operatore TV

Intanto un operatore tv è morto per un malore nella zona del Mottarone. L'uomo, che in un primo momento si pensava fosse un tecnico, si era avventurato sui sentieri che portano alla cima della montagna.

I tentativi di rianimarlo – informa il 118 – si sono rivelati inutili. Secondo le prime informazioni, si tratta di un uomo sulla cinquantina; il nome e la testata per cui lavorava non sono ancora noti.

Giorni per visionare i video della sorveglianza

Ci vorrà qualche giorno per vedere e analizzare i video delle telecamere di sorveglianza della funivia che riprendono anche l'arrivo e la partenza delle cabine e che, verosimilmente, hanno ripreso anche gli attimi prima dell'incidente. 

Le telecamere sono state sequestrate dalla Procura di Verbania assieme all'intero impianto. I filmati a ciclo continuo, 24 ore su 24, vanno a ritroso per sette giorni e sono più di due. «Per visionarli – spiega all'agenzia di stampa italiana ANSA il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Alberto Cicognani – ci vorrà il tempo necessario. Stiamo facendo tutto con scrupolo».

Non si è ancora appurato, invece, se esista o meno una scatola nera, in quanto la funivia non è di ultima generazione.

In un video «la cabina sussulta e torna indietro»

Ma intanto il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che indaga sull'incidente, ha già riferito delle novità: «La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro».

«L'ipotesi della 'forchetta' fa parte degli accertamenti da fare. Dal video non si vede», ha aggiunto Bossi, spiegando che «la 'forchetta' è un meccanismo che fa parte del sistema di blocco e sblocco della cabina e se sia stato inserito o meno dovrà essere accertato».

Sulla dinamica della tragedia l'assessore regionale, Marco Gabusi ha spiegato che «la cabina è saltata per aria a 100 chilometri orari, facendo un volo di 54 metri, e poi è ancora rotolata per qualche decina di metri».

Dal canto suo, invece, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti italiano Enrico Giovannini ha chiesto che venga modificato il percorso del Giro d'Italia della terzultima tappa della gara, che dovrebbe passare per la cima del Mottarone il 28 maggio, in rispetto delle vittime.

«Non ci son parole»

Intanto, il Consiglio Regionale della Lombardia si è aperto oggi con la commemorazione delle vittime della tragedia, dieci delle quali vivevano in Lombardia. Il presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, visibilmente commosso, ha detto che «questo incidente ha umanamente coinvolto ogni cittadino lombardo. Oggi è il tempo del lutto e della memoria, non c'è spazio per nient'altro. Non ci sono parole. Oggi è il momento del ricordo di queste 14 persone».

«All'interno di questa tragedia, abbiamo un barlume di speranza grazie a Ethan, il bambino unico superstite della tragedia, ricoverato a Torino e salvato dall'abbraccio di suo papà. Solo questa immagine, questo gesto, ci fa immaginare quei momenti che sono umanamente difficilissimi», ha aggiunto.

Si è espresso anche il Papa

Intanto sulla tragedia si è pronunciato anche Papa Francesco. Il Pontefice ha espresso «grande dolore» per il «drammatico incidente» e «vicinanza e sentito cordoglio» ai familiari delle vittime.

In un telegramma al vescovo di Novara Francesco si è espresso così: «Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan (l'unico superstite ndr), la cui delicata vicenda segue con trepidazione», partecipando «in modo particolare all'afflizione della comunità locale e della diocesi di Novara, e si stringe all'amato popolo italiano, sgomento per la grave tragedia».

Il cordoglio di Verbania

«Siamo provati per questa disgrazia, che ha colpito tutto il territorio». All'obitorio dell'ospedale Castelli di Verbania è iniziato di prima mattina il via vai delle persone che rendono omaggio alle 14 vittime della strage. Semplici cittadini, che si fermano per un momento di raccoglimento davanti ai cancelli coperti da lenzuola bianche e lasciano mazzi di fiori.

«Quanto accaduto ha colpito tutti», dice mentre lascia sulla cancellata un mazzo di ortensie rosa e calle bianche una donna vestita in modo sportivo. «Ho preso quella funivia non so quante volte, andavo spesso a camminare nella zona. Se era sicura? Credo di sì, non mi sono mai accorta di nulla».

«L'unica cosa che possiamo fare è pregare»

Accanto un altro mazzo di fiori bianchi, dono di una anziana che si è fermata qualche minuto in raccoglimento. «Non fatemi dire nulla. L'unica cosa che possiamo fare è pregare».

«Più che un pensiero una preghiera»: anche il ministro del Turismo italiano Massimo Garavaglia ha risposto così a chi gli ha chiesto un commento sulla tragedia in Piemonte. «Non possiamo fare altro», ha aggiunto a margine della sua visita in Umbria. Garavaglia è stato accolto a Perugia dalla presidente della Regione Donatella Tesei.

Dal canto suo, il ristoratore di Vedano Olona (Varese), ex cognato del 55enne morto nella tragedia insieme alla compagna di 37 anni, e al loro bimbo di 5, ad appena un mese dal loro matrimonio, se l'è presa con la classe politica italiana: «Non si può morire portando la famiglia in un posto tranquillo. Le condoglianze della politica mi fanno solamente più rabbia, perché la responsabilità di queste tragedie è la loro».