Mottarone Mottarone, il freno d'emergenza non ha funzionato. Sempre grave il bimbo

SDA

24.5.2021 - 14:55

Restano gravi le condizioni del bimbo di 5 anni unico sopravvissuto all'incidente di ieri della funivia del Mottarone, in cui sono morte 14 persone. A Stresa campane a lutto. Si rafforza l'ipotesi, confermata dalla procuratrice, che il freno di emergenza non sia entrato in funzione. 

Dopo l'intervento di ieri la prognosi del piccolo, ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, resta riservata. Al momento è intubato e sedato. In ospedale, nella tarda serata di ieri, è arrivata sua zia, sorella del padre che nell'incidente è morto con la moglie e con l'altro figlio di due anni. La famiglia, di origini israeliane, viveva nel Pavese.

Sono cinque, ricordiamo, le famiglie  ^devastate dall'incidente di Stresa: tre residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria.

Lutto cittadino

Stresa intanto si è fermata, le campane hanno suonato a lutto e le serrande dei negozi si sono abbassate, per ricordare le 14 vittime della funivia del Mottarone. Un minuto per ciascuna di loro, a partire da mezzogiorno in punto, su invito della amministrazione comunale, che ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di oggi.

Alcuni agenti della polizia in pazza a Stresa assieme ad alcuni passanti durante i minuti di silenzio in ricordo delle 14 vittime della tragedia del Mottarone di ieri.
Alcuni agenti della polizia in pazza a Stresa assieme ad alcuni passanti durante i minuti di silenzio in ricordo delle 14 vittime della tragedia del Mottarone di ieri.
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Il sindaco e l'amministrazione comunale, si legge sul manifesto listato a lutto esposto fuori dal centro congressi dove il ministro italiano delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini ha incontrato le autorità locali, «sono vicini alle famiglie tragicamente colpite dal drammatico incidente di domenica sulla funivia Stresa-Mottarone, e partecipano con profondo cordoglio al loro immenso dolore».

Decretato il lutto cittadino a Stresa
Decretato il lutto cittadino a Stresa
KEYSTONE

Il freno non ha funzionato

Nel frattempo prende sempre più corpo l'ipotesi principale secondo cui, dopo che il cavo di traino si è spezzato a circa 100 metri dalla stazione d'arrivo in altitudine, il freno di emergenza, che dovrebbe stabilizzare la cabina, non sia entrato in funzione. 

I primi dubbi sono venuti ai soccorritori, che lunedì mattina si sono espressi così: «Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema – dice il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato».

La mancata attivazione del freno, spiega, «ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno».

Indagini per disastro coploso

C'è anche il «disastro colposo» tra i reati ipotizzati dalla procura di Verbania che indaga sulla tragedia del Mottarone. Lo rende noto la procuratrice Olimpia Bossi, che coordina le indagini. La nuova ipotesi di reato si aggiunge all'omicidio plurimo colposo e alle lesioni colpose per il bimbo ferito in ospedale.

«Penso che procederemo per un reato piuttosto raro, che è quello di reato, naturalmente colposo, di attentato alla sicurezza dei trasporti, con conseguenza di disastro colposo», ha spiegato incontrando i giornalisti il procuratore di Verbania Olimpia Bossi.

Le aziende coinvolte sono più d'una, prima dobbiamo nominare i periti per le consulenze tecniche», ha dichiarato. «Per parlare di indagati – ha precisato – è presto». La procuratrice, parlando ai giornalisti, ha anche detto che il sistema frenante di sicurezza della funivia del Mottarone «non ha funzionato».

Nessun problema segnalato

L'impianto è stato inaugurato nel 1970 e più volte è stato oggetto di revisione e manutenzione. È stato fermo proprio per lavori di risanamento dal 2014 al 2016, anno in cui è stato rimesso in funzione.

L'ultimo controllo magnetoscopico alla fune effettuato a novembre 2020 non aveva fatto emergere criticità, secondo quanto ha dichiarato domenica in serata la società di Vipiteno che si occupa della manutenzione della funivia.

Il ministro italiano delle infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini, ha confermato l'istituzione di una commissione ministeriale che si aggiungerà alle indagini della magistratura. «È un giorno di grande tristezza per il Paese», ha detto il ministro durante una conferenza stampa che si è tenuta stamattina.