Ecco come Il Locarno Film Festival fa tappa a Losanna

bu, ats

17.7.2024 - 15:00

Il direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro sulla Piazza Piccola del quartiere culturale Plateforme 10 di Losanna.
Il direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro sulla Piazza Piccola del quartiere culturale Plateforme 10 di Losanna.
Keystone

A tre settimane dall'inizio del Locarno Film Festival, alcuni film della scorsa edizione sono visibili sulla Piazza Piccola a Losanna. Il direttore artistico Giona A. Nazzaro si è recato nella capitale vodese, un'occasione per evocare l'edizione alle porte.

Da tre anni, Giona A. Nazzaro viene a Losanna per lanciare un open air sul piazzale del quartiere culturale Plateforme 10. Ieri sera, stando ad un portavoce 425 persone hanno potuto assistere alla proiezione di «The Old Oak», film del cineasta britannico Ken Loach che aveva suscitato una standing ovation lo scorso anno in Piazza Grande.

«Vedere o rivedere un film, non è il lusso di una minoranza borghese, ha detto il direttore artistico a Keystone-ATS.

Nessun blockbuster quest'anno

A Locarno, la minaccia di un nuovo sciopero a Hollywood, che aveva pesato sul festival lo scorso anno, sembra diradarsi. L'assenza di blockbuster sulla Piazza Grande quest'anno non ha alcun legame, sottolinea. «Escono meno grandi film americani, su cui poggia tutto il peso dell'industria, soprattutto in estate».

Il fallimento commerciale dell'ultima pellicola di George Miller «Furiosa» ha spaventato Hollywood. Il prequel di «A Quiet Place» è in seguito andato bene, seguito da un altro insuccesso, quello di «Horizon» di Kevin Costner. La seconda e terza parte usciranno direttamente in streaming.

«Condividiamo entusiasmi»

L'edizione 2024 del festival è la prima dall'arrivo di Maja Hoffmann alla presidenza. «Condividiamo entusiasmi», ha riassunto Nazzaro sottolineando che Hoffmann lascia la stessa autonomia alla direzione artistica che aveva in precedenza.

«Quando ho cercato di convincere il regista britannico Ben Rivers a venire a Locarno, l'ho tenuta al corrente dei nostri scambi. È stata felice di sapere che il regista cinese Wang Bing aveva confermato la sua presenza. Sapendo che volevo far venire anche il regista messicano Alfonso Cuarón, ne ha parlato con lui durante un incontro a Londra».

Quest'anno Locarno riserva un posto d'onore al cinema elvetico, con una quarantina di film selezionati. «Der Spatz im Kamin"del regista bernese 42enne Ramon Zürcher è in corsa per il Pardo d'Oro nel Concorso internazionale con altri 16 cineasti.

Quattro film svizzeri verranno proiettati sulla Piazza Grande, fra cui fuori concorso, le prime elvetiche di due lungometraggi romandi passati da Cannes lo scorso maggio, «Sauvages» di Claude Barras e «Le Procès du chien» di Laetitia Dosch.

Effervescenza e resistenza

Per Nazzaro, il cinema elvetico vive un momento di effervescenza particolare: «Numerosi film girati in Svizzera ambiscono ad essere visti da un pubblico internazionale e ci riescono».

Lo scorso anno il Locarno Film Festival aveva premiato un film iraniano «Mantagheye bohrani» (Critical zone) del regista Ali Ahmadzadeh. Un'altra pellicola iraniana scoperta sulla Croisette, «The Seed of the Sacred Fig» di Mohammad Rasoulof, verrà proiettata in Piazza Grande: «Nel cinema iraniano, c'è evidentemente una necessità. Mostra questa forza di resistenza quando la libertà viene a mancare».

Varie opere prime di registe

Tornando alla selezione ufficiale, la metà dei film scelti sono stati realizzati da donne, di cui quattro opere prime, il risultato di una scelta voluta. «Vi è un disequilibrio strutturale, che l'industria del cinema e dell'audiovisivo dovrebbe affrontare in maniera non ideologica. Non è qualcosa che si può risolvere con conferenze e seminari.»

Scegliere diverse opere prime di registe è una dichiarazione di principio: «Non dovranno fare un secondo o terzo film – spesso più difficile da realizzare che il primo – per essere in concorso, perché lo sono già.» Nazzaro cita in particolare il film lituano «Akiplėša» ("Toxic") e quello libanese «Green Line».

Per concludere, Keystone-ATS ha chiesto al direttore artistico cosa lo rallegra particolarmente di questa prossima edizione: «Poter proporre film della superstar indiana Shah Rukh Khan nonché del cineasta sperimentale americano Stan Brakhage (1933-2003)». Sogna che il pubblico di uno scopra i film del secondo e vice versa.

L'arrivo di Shah Rukh Khan a Locarno sta già mobilitando i suoi numerosi fan, il che promette di essere un grattacapo per gli organizzatori dell'evento.

Il Locarno Film Festival si tiene dal 7 al 17 agosto.

bu, ats