L'inchiesta prosegue Scandalo Cadei, emergono le prime cifre

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3.2.2020 - 21:15

La sede di Cadenazzo del Gruppo Cadei presente anche a Mendrisio e Grancia
La sede di Cadenazzo del Gruppo Cadei presente anche a Mendrisio e Grancia
Source: ©Ti-Press/Pablo Gianinazzi

Dall'inchiesta avviata sul gruppo multimarche Cadei trapelano le prime cifre.

Stando a quanto anticipato dalla RSI, secondo le verifiche effettuate finora, le automobili di importazione di cui non era stata segnalata l’immatricolazione all’estero sono 103. Ma gli inquirenti stimano un totale di 1'500 vetture.

Il garage – sostiene la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti – ha taciuto l’informazione alla Sezione della circolazione, ingannando i propri clienti sul deprezzamento del veicolo, sui controlli di sicurezza e sulla scadenza della garanzia di fabbrica. Di qui le accuse ipotizzate, a cominciare dalla truffa per mestiere.

I quattro in cella si dicono innocenti

Intanto però i quattro arrestati si professano innocenti. Tutti respingono gli addebiti.

I legali del 62enne proprietario (finito in cella alla pari dei suoi due figli e di una dipendente) ribadiscono che la questione non è di natura penale, ma è solo civile.

«L’immatricolazione in Svizzera non costituiva l’aspetto determinante. Fondamentale era il prezzo. Un prezzo inferiore a quello usuale, da cui si poteva tranquillamente desumere che le auto, pur essendo nuove, fossero già state registrate in precedenza», spiegano Yasar Ravi e Luisa Polli.

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