Caccia Nuove zone di protezione della selvaggina nei Grigioni

mc, ats

11.7.2023 - 15:50

Definite le zone di protezione della selvaggina nei Grigioni
Definite le zone di protezione della selvaggina nei Grigioni
Keystone

Il governo grigionese ha adottato una nuova regolamentazione delle zone di protezione della selvaggina e il loro numero è stato leggermente aumentato.

Le bandite di caccia sono zone definite dal governo e possono comportare un divieto assoluto di caccia (zone di protezione della selvaggina generali) o limitazioni particolari (rifugi dalla caccia alta, rifugi per lepri ecc.). Gli adattamenti sono stati decisi in stretta collaborazione con i cacciatori, i rappresentanti dell'economia agricola e forestale e i comuni, precisa un comunicato odierno.

Il numero di zone di protezione generali è calato da 230 a 229 rispetto al 2018. Per quanto riguarda i rifugi per la caccia alta si è passati da 22 a 30, mentre per marmotte sono diminuiti da 22 a 20. È stato inoltre mantenuto l'unico rifugio per caprioli del cantone.

Il numero di zone protette per la caccia bassa è stato aumentato da 53 a 59. Sono state apportate variazioni minime anche al numero di rifugi per lepri (da 46 a 45), per la selvaggina da penna (da 21 a 20) e per la selvaggina da penna acquatica è aumentato (da 46 a 47).

Da 441 a 451 per un totale di 746 km2

Complessivamente quindi il numero di zone di protezione cantonali è salito dalle attuali 441 a 451 e ora rappresentano globalmente 746 chilometri quadrati. Con il Parco nazionale svizzero e le sei bandite federali di caccia, la superficie complessiva delle bandite di caccia nei Grigioni è pari a 1121 chilometri quadrati. Le specie di ungulati rimarranno non cacciabili su 736 chilometri quadrati, precisa la nota.

«Dal 1989 i rifugi per la selvaggina sono una componente fondamentale della pianificazione della caccia», ha spiegato Hannes Jenny, capo ad interim dell'Ufficio per la caccia e la pesca, citato nel comunicato. A settembre è possibile raggiungere un numero di capi abbattuti costantemente elevato soltanto grazie alla rete di rifugi privi di disturbi.

Anche la caccia alle lepri, alle pernici e agli uccelli acquatici può essere mantenuta soltanto perché si fa tutto il possibile per tenere sotto controllo la pressione venatoria. Oltre all'uso limitato di veicoli a motore e ai contingenti per specie, i rifugi per la selvaggina assumono una funzione chiave e garantiscono la sostenibilità della caccia bassa.

mc, ats