Prima proiezione RSI Carobbio in Governo, ci sarà la lotta Zali-Marchesi?
Un Consiglio di Stato fotocopia con l'innesto di Marina Carobbio. Lo rivela la prima proiezione della RSI.
Le elezioni del prossimo 2 aprile in Ticino con ogni probabilità proporranno un solo volto nuovo a Palazzo delle Orsoline.
La prima proiezione RSI, elaborata da Ad Hoc Informatica Sagl, basata su un sondaggio rappresentativo dell'elettorato, dà infatti praticamente per certa la riconferma dei quattro uscenti e l'entrata di una donna in Governo dopo 8 anni di assenza, dopo la partenza della PLRT Laura Sadis.
In casa Lega-UDC, la sfida lanciata da Piero Marchesi resta a distanza. La rilevazione indica infatti che Norman Gobbi e Claudio Zali stanno facendo corsa ampiamente in testa con un numero sostanzialmente identico di preferenze.
I risultati per partito
La proiezione dei risultati di lista vede la Lega-UDC rafforzare il suo primato di primo partito in Governo, passando dal 27,86% del 2019 all'attuale 29,4%.
Il PLR, stando ai dati della RSI, marcia sul posto al 24,4%. Il divario tra le due maggiori forze politiche ticinesi potrebbe pertanto tornare a superare i 5 punti percentuali, come nel 2015 quando la Lega aveva superato il 32%, con il PLR al 26,25%.
In calo invece il PS e, ancor più, il Centro. L'ex PPD in Ticino non sembra approfittare della tendenza emersa a livello nazionale dopo il cambiamento di nome.
Nessuno scontro Zali - Marchesi
Nelle scorse settimane, dopo l'annuncio della candidatura di Piero Marchesi, ci si aspettava battaglia interna per la conquista del secondo seggio tra i candidati Lega-UDC.
I dati indicano invece che Norman Gobbi (in carica dal 2011) e Claudio Zali (subentrato al compianto Michele Barra nel 2013) stanno facendo corsa ampiamente in testa e che godono di un numero identico di preferenze.
Entrambi hanno su Piero Marchesi lo stesso margine di vantaggio di Christian Vitta (in Governo dal 2015), Raffaele De Rosa (in carica dal 2019) e Marina Carobbio sui rispettivi concorrenti di lista. In termini percentuali la differenza appare ridotta, ma, tradotti in voti, si tratta di migliaia di preferenze.
Il sondaggio si è svolto tra l'8 e il 24 febbraio è stato considerato un campione di 1'235 intervistati, 956 quelli che hanno soddisfatto i criteri per la proiezione. Il 42% ha dichiarato che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo, il 22% ha già deciso di votare ma non ha deciso cosa
