143 quelli attivi in Ticino«I profughi ucraini non rubano il lavoro agli svizzeri»
cp, ats
14.3.2023 - 15:20
I rifugiati ucraini scappati dalla guerra a beneficio dello Statuto S non occupano impieghi a scapito dei lavoratori residenti, poiché sono attivi soprattutto in settori dove manca molta manodopera, come il settore alberghiero, o in cui si fa fatica a reclutare. In Ticino, per esempio, al 28 febbraio erano attivi 143 profughi ucraini.
14.03.2023, 15:20
14.03.2023, 15:24
SDA
È quanto risponde per iscritto il Consiglio federale a un quesito di Piero Marchesi (UDC/TI) inoltrato in occasione dell'ora delle domande di lunedì. I settori più gettonati sono quello alberghiero e della ristorazione (24%), la pianificazione, consulenza e informatica (18%), l'insegnamento (7%), opere sociali (3%) e agricoltura (3%).
Stando ai dati del 28 di febbraio scorso, delle 38'654 persone in età di lavoro (da 18 anni a 65 anni), 5936 persone a beneficio dello statuto S lavoravano; si tratta di un tasso d'impiego del 15,1%. Di queste 5936 persone, 4985 sono attive nella Svizzera tedesca, 808 in Romandia e 143 nel Ticino.
A detta del governo, il tasso d'impiego è leggermente inferiore in queste due regioni: il motivo, secondo l'esecutivo, potrebbero essere le conoscenze linguistiche limitate, la struttura economica regionale, la situazione sul mercato del lavoro e la disponibilità di posti negli asili nido. Al loro arrivo in Svizzera, il 69% dei rifugiati non parlava tedesco, l'86% non conosceva il francese e ben l'88% italiano.
Stando ai dati della Segretario di Stato dell'economia, a fine dicembre 2022 erano 71'618 le persone fuggite dalla guerra in Ucraina che hanno ottenuto in Svizzera lo statuto di protezione S. La disposizione è stata interrotta per 7334 persone. A richiederlo sono state complessivamente 74'381 persone.
Il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S il 12 marzo scorso 2022. Consente di ottenere rapidamente il diritto di soggiorno senza dover seguire una regolare procedura di asilo.