«Cassa nera» «Cassa nera», l'ex capo delle guardie di confine Antonini a processo

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27.1.2022 - 11:16

Antonini al suo arrivo in tribunale
Antonini al suo arrivo in tribunale
tipress

Si è aperto il processo agli ex vertici delle Guardie di confine operanti in Ticino per l'elenco delle spese fatte con la «cassa nera». Per la difesa, come riferisce la RSI, «L'atto d'accusa da respingere».

27.1.2022 - 11:16

Secondo l'accusa militare, fra il 2009 e il 2018, alcuni contributi da destinare a premi per gli ufficiali e spese di rappresentanza per le guardie di confine sono stati invece fatti confluire in una «cassa nera».

Da oggi, davanti al Tribunale militare 3 convocato a Locarno, devono rispondere di questa operazione l’allora comandante della regione IV Mauro Antonini e l'ufficiale responsabile dell’impiego.

La lunga e non esaustiva lista di spese che sarebbero state fatte con la «cassa nera» comprende una bottiglia di champagne da 125 franchi da regalare a un ex collega, dei biglietti natalizi per 1'650 franchi, 1'571 franchi per imposte, una penna stilografica da 705 franchi, 20 coltellini svizzeri per 360 franchi, un dittafono da 90 franchi, come pure 35 carte regalo di un noto supermercato (3'500 franchi) acquistate stilando formulari falsi, un aperitivo per i pensionati (171 franchi) e qualche pasto al ristorante. 

I due imputati, ricordiamo, respingono le accuse di reiterata gestione infedele, reiterata falsità in documenti, appropriazione indebita e istigazione all’appropriazione indebita.

In totale poche migliaia di franchi

Quattro anni fa lo scoppio della vicenda giudiziaria causò un terremoto ai vertici delle Guardie di confine che operano in Ticino.

La somma di per sé non fa scalpore, meno di 7'000 franchi finiti nella «cassa nera», considerate le cifre in ballo in ben altre vicende giudiziarie di attualità, come ad esempio i milioni nel caso dell'ex banchiere Pierin Vincenz, ex CEO di Raiffeisen alla sbarra questa settimana a Zurigo.

Ma la Corte militare dovrà decidere se quel denaro pubblico sia stato effettivamente usato in modo improprio e con modalità infedeli. In modo particolare trattandosi di due alti ufficiali delle Guardie.

Ed è anche possibile che la stessa Corte venga chiamata a decidere su se stessa, considerato che Antonini è stato in passato giudice in un Tribunale militare e questo potrebbe essere motivo di ricusazione.

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