«I furbi in piedi per un'ora» Boom del turismo in Verzasca, una sfida per gli autisti degli autopostali

jke

3.8.2024

Il ponte storico di Lavertezzo.
Il ponte storico di Lavertezzo.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Pablo Gianinazzi

Durante la pandemia di Covid, la Valle Verzasca ha registrato un massiccio aumento di turisti. La regione è ancora oggi estremamente popolare. Una sfida per gli autisti di autobus.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Ben 50.000 utenti usano gli autopostali della Valle Verzasca in estate.
  • Spesso i turisti si accalcano così tanto sui mezzi che gli autisti riescono a malapena a chiudere le porte.
  • Dopo la pandemia di Covid, anche il numero di campeggiatori e le sfide che ne derivano sono aumentati notevolmente.

Anche grazie agli influencer, la Valle Verzasca, con le sue acque grigio-verdi, sta vivendo un vero e proprio boom turistico e attira numerosi visitatori.

Nei mesi estivi, circa 50.000 ospiti utilizzano i collegamenti dell'autopostale per la valle, una sfida notevole per gli autisti.

Questa alta frequenza non significa solo maggiore stress per gli autisti, ma anche difficoltà logistiche.

Giuseppe Basilico, autista di autopostale di 48 anni, spiega come i turisti si affollano ogni giorno sul suo autopostale, a volte rendendogli quasi impossibile chiudere le porte.

In questi momenti gli ricordano gli avvoltoi, racconta al notiziario SRF Echo der Zeit. «Non appena mi fermo, vogliono entrare».

«Ora i più furbi devono stare in piedi per un'ora»

Durante la pandemia di Covid, gli autopostali risalivano la stretta valle in gruppi di quattro o cinque, mentre ora viaggiano in gruppi di tre.

Un autopostale forse pieno passa il vecchio Ponte di Salti vicino a Lavertezzo, in Valle Verzasca, in Ticino. (foto d'archivio)
Un autopostale forse pieno passa il vecchio Ponte di Salti vicino a Lavertezzo, in Valle Verzasca, in Ticino. (foto d'archivio)
Immagine: Keystone/Gaetan Bally

Nonostante Giuseppe Basilico faccia segno di «No» con le mani, circa una dozzina di passeggeri salgono sul suo autobus pieno alla fermata successiva invece di aspettare il prossimo.

«I più furbi sono saliti con me. Pensavano che qui ci fosse ancora posto. Ora devono restare in piedi per un'ora di viaggio», informa un collega, e non apre le porte per il resto della corsa.

Basilico stima che il 90% dei turisti si comporti bene. Ma si infuria quando alle persone bisognose, come le donne incinte e gli anziani, non viene offerto un posto a sedere.

Rimane in contatto con gli altri due autisti via radio e li avverte dei pericoli, come un furgone che viaggia troppo veloce.

I campeggiatori aggravano la situazione

Questa comunicazione è di fondamentale importanza per gli autisti e funge da sistema di allarme precoce. «La strada è molto tortuosa e a volte stretta».

Dopo la pandemia di Covid, non solo è aumentato il numero di turisti, ma anche quello dei campeggiatori.

In Valle Verzasca sono state create molte nuove piazzole per tenere sotto controllo il campeggio selvaggio. Nonostante queste infrastrutture, i numerosi campeggiatori che percorrono la strada della valle durante il fine settimana, insieme a motociclisti e ciclisti, rappresentano una sfida.

«I miei colleghi hanno già dovuto sfiorare il muro con l'autopostale e accettare un tamponamento per evitare di colpire il camper», racconta Basilico ad Echo der Zeit.

Imparare lo svizzero tedesco invece di infastidirsi

Molti turisti portano con sé il proprio picnic e si fermano nella valle solo per mezz'ora per scattare foto, frustrando i proprietari dei ristoranti.

Basilico continua dicendo che la maggior parte dei turisti non parla italiano. Questo rende difficile la comunicazione. L'autista si esprime quindi in inglese o con l'aiuto del suo cellulare.

A differenza di altri autisti, non è infastidito da questa situazione, ma la vede come un'opportunità per imparare un po' di svizzero tedesco.

Giuseppe Basilico ha nervi saldi ed è orgoglioso del suo lavoro. Trova particolarmente significativo quando riesce a parlare con gli abitanti della valle. In particolare, alle persone anziane piace chiacchierare con lui per dimenticare la solitudine, dice.