Con il titolo «Da Comologno al mondo. Bixio Candolfi senza confini», domani, lunedì, alla Biblioteca cantonale di Lugano, sarà inaugurata una mostra dedicata a Bixio Candolfi, a cent’anni dalla nascita avvenuta a Locarno il 24 novembre 1919.
«È del raro numero delle persone che fan quasi tutto per mettersi in ombra, tanto egli è, per sua natura, umile», scriveva Giovanni Orelli in un articolo per gli 80 anni di Bixio Candolfi, che fu anche direttore dei programmi della TSI.
Curata da Danilo Baratti, con la collaborazione di Patrizia Candolfi, Diana Rüesch e Karin Stefanski, la mostra intende «rendere omaggio indirettamente anche a tutti coloro che si assumono, in seconda linea, con modestia e competenza, la funzione di promuovere la cultura, di stimolare la conoscenza, di favorire contatti e aperture superando frontiere politiche e mentali».
Le amicizie con Orelli, Migliorini e Frisch
Attraverso scritti, immagini, lettere, articoli, testi vari, libri, emergono le attività professionali e le passioni di Candolfi: dal docente al collaboratore radiofonico, dal calciatore al cinefilo, dal giornalista sportivo al dirigente radiotelevisivo, dal difensore dell’identità locale al promotore di scambi culturali internazionali.
La corrispondenza testimonia concretamente il rapporto con scrittori - come Vittorio Sereni, Giovanni Orelli e Eros Bellinelli - ai quali Bixio Candolfi, deceduto lo scorso 6 dicembre, era legato da grande affinità e amicizia, e quello con altri uomini di cultura, fra cui Bruno Migliorini e Max Frisch.
«La costa dei barbari»
Particolare risalto è dato alla famosa e apprezzata trasmissione La costa dei barbari, creata da Bixio Candolfi e Gabriele Fantuzzi, di cui sono esposti copioni, documentazione a stampa, lettere degli ascoltatori e una selezione dal fondo librario di oltre 200 volumi di linguistica.
La trasmissione, andata in onda fino al dicembre 2008, era ufficialmente curata da Franco Liri, lo pseudonimo che ammiccava alla moneta dei due paesi di origine degli autori.
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