USA 2024 L'addio di Joe Biden: «Lascio per salvare la democrazia»

SDA

25.7.2024 - 18:59

Joe Biden durante il discorso alla nazione dallo Studio Ovale della Casa Bianca.
Joe Biden durante il discorso alla nazione dallo Studio Ovale della Casa Bianca.
Keystone

«Lascio per salvare la democrazia passando il testimone ad una nuova generazione, ma il futuro dell'America è nelle vostre mani». Joe Biden ha spiegato così il suo passo indietro nell'atteso discorso alla nazione dallo Studio Ovale.

Un addio maturato sull'onda dei crescenti appelli nel partito dopo la debacle nel dibattito tv con Donald Trump. Ma che non gli impedirà di finire il lavoro nei prossimi sei mesi, sperando di raccogliere qualche altro successo da aggiungere alla sua più che lusinghiera eredità.

Dall'ipotetica pace a Gaza all'ulteriore crescita dell'economia, «che resta la più forte del mondo», ha sottolineato oggi dopo il dato della crescita del Pil nel secondo trimestre del 2,8%. Il presidente non ha evocato nessun problema medico, tanto menono le pressioni interne per farsi da parte, anche se ne ha preso atto nella decisione.

«Un discorso pessimo, a malapena comprensibile»

«Un discorso pessimo, a malapena comprensibile», ha commentato Trump, evocando poi su Fox un «colpo di stato» dei notabili dem per sostituirlo. «L'hanno spinto fuori, tra Pelosi, Obama e altri. Li ho visti in televisione, erano così carini, "Oh sì, amiamo Joe, amiamo Joe". Ma dietro le quinte, so perfettamente che sono stati brutali» nei suoi confronti, ha attaccato il tycoon.

Apparso stanco e segnato forse anche dal triste tramonto politico dopo 50 anni di carriera, Biden ha parlato per circa 15 minuti dal resolute desk dello Studio Ovale, facendo un discorso solenne ma anche «cupo», come l'ha definito il Washington Post, preoccupato.

«Credo – ha spiegato – che il mio primato come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell'America meritassero tutti un secondo mandato. Ma niente può ostacolare il salvataggio della nostra democrazia, e questo include l'ambizione personale. La soluzione migliore è passare il testimone a una nuova generazione. Questo è il modo migliore per unire la nostra nazione e il partito».

«La difesa della democrazia è più importante di qualsiasi titolo»

«My fellow americans», miei concittadini americani, ha esordito con tono quasi colloquiale. «Venero la mia carica, che è stato l'onore della mia vita, ma amo di più il Paese. La difesa della democrazia è più importante di qualsiasi titolo», ha insistito Biden, avvisando però che «il compito sacro di perfezionare la nostra Unione non riguarda me ma voi, le vostre famiglie, il vostro futuro.

Si tratta di We the People» (noi il popolo, citazione dal preambolo della costituzione americana). Quindi ha ammesso che «è arrivato il momento di voci nuove, sì, più giovani». Come quella della sua vice Kamala Harris, cui ha rinnovato il suo endorsement: «È esperta, tosta e capace».

«Finirò il lavoro»

Il commander in chief ha anche deluso quanti, da Trump a molti repubblicani, gli chiedono di dimettersi dalla presidenza, assicurando che «finirò il lavoro».

«Nei prossimi sei mesi mi concentrerò sul mio lavoro di presidente. Ciò significa che continuerò a ridurre i costi per le famiglie che lavorano duramente e a far crescere la nostra economia. Continuerò a difendere le nostre libertà personali e i nostri diritti civili, dal diritto di voto al diritto di scelta».

E continuerà ad impegnarsi «per la pace a Gaza» e «per mantenere il sostegno all'Ucraina». Quindi ha elogiato la forza della democrazia statunitense e ricordato che tutto è nelle mani degli elettori. L'America, ha detto, è «più forte» di «qualsiasi dittatore o tiranno» ma «la storia, il potere e l'idea dell'America è nelle vostre mani. Ora dovete scegliere tra la speranza e l'odio, tra l'unità e le divisioni», ha proseguito evocando indirettamente la retorica incendiaria del tycoon.

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