Messaggio Urbi et Orbi Il Papa: «Si abbia l'audacia di aprire la porta al negoziato per arrivare a una pace giusta»

SDA

25.12.2024 - 15:13

Papa Francesco durante la benedizione Urbi et Orbi
Papa Francesco durante la benedizione Urbi et Orbi
Keystone

Il Giubileo deve essere il tempo propizio per riconciliarsi con i propri nemici e fermare le guerre. Lo ha detto il Papa nel tradizionale Messaggio Urbi et Orbi del giorno di Natale.

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«In questo Natale, inizio dell'Anno giubilare, invito ogni persona, ogni popolo e nazione ad avere il coraggio di varcare la Porta, a farsi pellegrini di speranza, a far tacere le armi e a superare le divisioni», l'appello del Papa.

In particolare il Pontefice auspica che «si abbia l'audacia di aprire la porta al negoziato e a gesti di dialogo e d'incontro, per arrivare a una pace giusta e duratura» in Ucraina.

Poi lo sguardo alla Terra Santa. «Tacciano le armi in Medio Oriente! Con gli occhi fissi sulla culla di Betlemme, rivolgo il pensiero alle comunità cristiane in Israele e in Palestina, in particolare alla cara comunità di Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra», ha detto ancora il Papa auspicando una pacificazione anche in Libano e Siria.

Infine il Pontefice torna a chiedere il condono dei debiti ai Paesi più poveri, tema centrale del suo Messaggio per la Pace 2025 e dello stesso Anno Santo della speranza. «Il Giubileo sia l'occasione per rimettere i debiti, specialmente quelli che gravano sui Paesi più poveri», l'appello conclusivo di Francesco. Accanto a lui, sulla Loggia centrale, c'era il cardinale Silvano Tomasi, scalabriniano, particolarmente impegnato proprio sul tema del condono dei debiti nei Paesi in via di sviluppo.