Guerra in UcrainaZelensky sprona Bruxelles: «Putin è piccolo di fronte all'Europa unita»
SDA
19.11.2024 - 20:27
Mille giorni dopo l'invasione russa all'Ucraina, l'Unione europea ha confermato il suo appoggio a Kiev che sta resistendo, in nome del diritto internazionale, all'aggressione di Vladimir Putin.
19.11.2024, 20:27
19.11.2024, 21:46
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Malgrado in Europa sia sempre più forte l'onda sovranista e in America abbia vinto Donald Trump, Bruxelles ha ribadito il suo sostanziale sostegno all'Ucraina «sino a quando sarà necessario», nel corso di una seduta plenaria straordinaria nell'Aula del Parlamento di Bruxelles, con la partecipazione in collegamento da Kiev dello stesso presidente Zelensky.
Rassicurazione ribadita anche dalla presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen: «Promettiamo di continuare a stare al vostro fianco, per tutto il tempo necessario», ha scritto suo social.
Putin resta piccolo rispetto all'Europa Unita
«Anche se ha dalla sua parte Kim jong-un e la Corea del Nord, Putin resta più piccolo rispetto alla forza dell'Europa unita. Vi esorto a non dimenticare mai quanto l'Europa sia capace di raggiungere assieme», ha sostenuto Zelensky, quasi volendo rassicurare l'Unione della sua potenza, in un momento in cui l'Europa teme di essere marginalizzata.
Un passaggio con cui il leader ucraino ha voluto esorcizzare l'idea che, con la nuova amministrazione americana, i destini dell'Ucraina saranno ormai decisi lungo l'asse Mosca-Washington.
«Sanzioni essenziali, Putin non si fermerà da solo, ci vuole la forza»
Ma per esercitare questa potenza, è necessario che l'Unione «spinga con ancora con più forza contro Putin», ha ribadito Zelensky. «Le sanzioni sono essenziali. Assieme abbiamo fatto tanto ma non dobbiamo avere paura di fare di più», ha aggiunto.
Quindi, senza fare nomi, ha lanciato un avvertimento a quei «leader europei che pensano di vincere le elezioni a spese dell'Ucraina». «Sappiate – è stato il suo messaggio – che Putin non si fermerà da solo», che «è concentrato a vincere la guerra» e che «più tempo ha, peggiori diventano le condizioni» per combatterlo.
E ancora: «Se qualcuno in Europa pensa di poter vendere a Mosca l'Ucraina o qualsiasi altro paese, come gli Stati baltici, i Balcani, la Georgia o la Moldavia, e ottenere qualcosa in cambio, ricordi questa semplice verità: nessuno può godersi acque calme in mezzo ad una tempesta». Insomma, la linea di Zelensky è sempre la stessa: «Si deve costringere la Russia a una pace giusta con la forza».
Sostenere l'Ucraina è sostenere la sicurezza dell'Europa»
I Patrioti hanno espresso le loro riserve sulla politica europea a loro giudizio sinora inefficace. E la famiglia politica di estrema destra, Europa delle Nazioni Sovrane guidata da Adf, ha scelto di non prendere la parola. Ma tutti gli altri gruppi non si sono mossi di un centimetro, a partire dalla presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola, dall'impegno di stare a fianco di Kiev «tutto il tempo necessario».
Il capo dei popolari, Manfred Weber, ha esortato Scholz a fare come Joe Biden nel dare «i missili di cui Kiev ha bisogno». Anche la capogruppo socialista, Iratxe Garcia Perez, ha stigmatizzato «il disfattismo di chi crede che l'Ucraina non può vincere», affermando tra gli applausi che «costerà sangue, sudore e lacrime, ma il popolo ucraino vincerà».
Infine la leader liberale, Valérie Hayer, secondo cui «sostenere l'Ucraina significa anche sostenere la sicurezza all'Europa».