Attentato mancatoCatturato l'uomo che voleva far esplodere Wall Street: «Mi sento Bin Laden»
SDA
21.11.2024 - 19:20
L'obiettivo di Harun Abdul-Malik Yener, un cittadino del sud della Florida, era quello di far esplodere la Borsa di New York, ed è arrivato addirittura a paragonarsi al leader di Al Qaeda in una registrazione effettuata da un agente sotto copertura dell'Fbi prima che scattassero le manette.
21.11.2024, 19:20
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Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) ha iniziato a indagare su Yener a febbraio, dopo aver ricevuto una soffiata. Secondo una fonte, l'uomo stava conservando piani per la fabbricazione di bombe in un'unità di stoccaggio non chiusa a chiave a Coral Springs, nel Sunshine State.
Gli agenti hanno quindi ottenuto un mandato di perquisizione e hanno trovato numerosi orologi con timer, schede elettroniche e altri dispositivi elettronici.
Colto con le mani nel sacco
L'uomo ha rivelato ad un informatore che voleva unirsi a una milizia, poi ha incontrato agenti dell'Fbi sotto copertura; ha chiesto loro delle foto del New York Stock Exchange - la Borsa della Grande Mela - e altri oggetti, tra cui anche materiali esplosivi.
«C'è un posto che sarebbe dannatamente facile... la Borsa, sarebbe un gran successo. Un sacco di persone sosterrebbero questa cosa, la vedrebbero e penserebbero: questo tizio ha ragione, ci stanno derubando. Quindi è perfetto», avrebbe spiegato a un agente sotto copertura il mese scorso.
Voleva un reset del governo
Gli investigatori hanno rivelato che Yener ha condotto numerose ricerche online e condiviso almeno una decina di video che spiegano nel dettaglio come costruire esplosivi e fuochi d'artificio con oggetti domestici.
L'Fbi ha poi aggiunto che «la motivazione dell'uomo per l'attentato al Nyse era quella di ottenere un riavvio o un reset del governo americano».
I tentativi di aggregazione
Descritto come «senza fissa dimora,» Yener aveva anche tentato di unirsi a gruppi estremisti nazionalisti come i Boogaloo Bois e i Proud Boys, ma era stato rifiutato.
Agli agenti avrebbe rivelato pure di aver preso in considerazione l'idea di unirsi all'Isis, ma di aver deciso, nel 2015, di non farlo, perché credeva che lo Stato islamico «non sarebbe riuscito a raggiungere i suoi obiettivi».
Un caso non isolato
Negli ultimi mesi ci sono stati diversi altri arresti riguardo presunti piani per attaccare funzionari e monumenti degli Stati Uniti.
A ottobre, l'Fbi ha arrestato un uomo proveniente dall'Afghanistan che stava presumibilmente pianificando un attacco terroristico negli Usa il giorno delle elezioni.
Mentre ad agosto, un cittadino pakistano con presunti legami con l'Iran è finito in manette, accusato di aver pianificato un piano di omicidio su commissione che avrebbe preso di mira funzionari e politici del governo statunitense.