USA 2024 Trump al confine col Messico attacca Harris sui migranti

SDA

22.8.2024 - 20:48

La piaga della criminalità e degli stupri da parte dei migranti è un «incubo», promette Donald Trump, che finirà «immediatamente con la nostra vittoria a novembre!».
La piaga della criminalità e degli stupri da parte dei migranti è un «incubo», promette Donald Trump, che finirà «immediatamente con la nostra vittoria a novembre!».
KEYSTONE

L'ex presidente e candidato alla Casa Bianca Donald Trump vola in Arizona e visita la frontiera col Messico per attaccare l'avversaria Kamala Harris – nel giorno in cui questa accetta la nomination alla convention democratica – sul suo tallone d'Achille: l'immigrazione.

Nel frattempo spera di veder migrare nel suo campo i voti del candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr, che venerdì parlerà a Phoenix del futuro della sua campagna, probabilmente annunciando il ritiro dalla corsa con l'endorsement al tycoon e raggiungendolo forse poco dopo in un comizio alla periferia della stessa città. In palio c'è un posto nell'amministrazione di Trump, se vincerà.

Scopo del blitz alla frontiera sud, ha spiegato l'ex presidente, è «affrontare la piaga della criminalità e degli stupri da parte dei migranti che la cosiddetta zarina del confine, la compagna Kamala Harris, ha scatenato in America». Un «incubo», promette, che finirà «immediatamente con la nostra vittoria a novembre!».

Oltre a «ispezionare» il confine meridionale, Trump incontra i cari delle vittime «attaccate e uccise da immigrati illegali liberati in America dalla compagna Kamala Harris», che in caso di vittoria «porterà centinaia di migliaia di altri stupratori, spacciatori e assassini immigrati illegali», rendendo l'America «il Paese più pericoloso al mondo» e «regredendolo allo status di terzo mondo molto rapidamente!».

«La più grande deportazione di massa della storia degli USA»

Migranti che ha definito recentemente anche come «mostri selvaggi» e che continua a paragonare a Hannibal Lecter, il serial killer che mangiava le sue vittime nel film «Il silenzio degli innocenti». Lui invece promette «la più grande deportazione di massa della storia degli USA» contro «20 milioni di illegali» e il completamento del muro col Messico.

L'attacco di Trump però è indebolito da due elementi. Il primo è che gli attraversamenti illegali al confine col Messico sono scesi a luglio ai livelli più bassi in quasi quattro anni (56'408), un calo del 32% rispetto a giugno e il quinto mese consecutivo in cui la cifra è diminuita.

Merito delle azioni esecutive prese dal presidente Joe Biden in primavera, che hanno di fatto bloccato l'accesso al sistema di asilo americano per i migranti che entrano illegalmente.

Il secondo è che i democratici sono riusciti a costruire una contro-narrativa, ben dispiegata durante la convention da vari speaker, che scarica su Trump la colpa di aver «ucciso» in febbraio l'accordo bipartisan al Congresso sulla sicurezza al confine per puro interesse politico personale, ossia per poter continuare a cavalcare elettoralmente l'argomento.

Robert Kennedy Jr. vicino all'ritiro ed endorsement?

Intanto il tycoon spera nel ritiro e nell'endorsement del Kennedy «reietto», l'unico del clan Camelot a non appoggiare Harris. Secondo il «Washington Post», sarà una buona mossa per un candidato ormai in caduta libera e senza speranza, ma resta da vedere quanto buona sarà per il tycoon, cioè quanti dei pochi elettori rimasti a RFK andranno a votare o sosterranno «The Donald».

Nel frattempo però anche lo staff della leader democratica li corteggia: «se si sentissero delusi, se stessero cercando una nuova via da seguire, se stessero cercando qualcuno che combattesse davvero per i loro interessi, i loro valori, o se stessero cercando qualcuno che capisse le decisioni personali che prendono nelle loro vite, allora c'è una casa per loro nella campagna di Kamala Harris».

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