9/11 La sera prima dell'11 settembre bin Laden chiamò la madre: «Qualcosa di grosso sta per succedere»

SDA

11.9.2021 - 12:28

Osama bin Laden è stato ucciso nel 2011 (immagine d'archivio non databile).
Osama bin Laden è stato ucciso nel 2011 (immagine d'archivio non databile).
KEYSTONE/AP/UNCREDITED

La sera prima degli attentati alle Torri Gemelle, il leader di Al Qaida Osama bin Laden avvertì la madre che qualcosa di grosso stava per accadere.

Era il 10 settembre 2001 e, come riporta Newsweek ricostruendo le giornate precedenti alle stragi, Osama Bin Laden telefonò ad Alia Ghanem in Siria: le disse che «qualcosa di grosso stava per succedere» e che per questo, probabilmente, lui non sarebbe stato in grado di contattarla per un po'.

A riferire della chiamata tra bin Laden e la madre, citando un alto funzionario straniero, era stato anche il New York Times poco tempo dopo gli attentati, mentre Nbc ha sostenuto che la telefonata sarebbe avvenuta un po' prima, il 9 settembre: «Tra due giorni sentirai grandi notizie e non avrai notizie da me per un po'», avrebbe spiegato il terrorista a Ghanem.

Per sentire Alia, secondo la Cnn, bin Laden all'epoca usava un telefono satellitare, i cui segnali venivano intercettati e talvolta registrati, tanto che i funzionari Usa negli anni precedenti le stragi sono stati in grado di monitorare alcune delle comunicazioni telefoniche tra i due.

La donna diede alla luce Osama ('giovane leone' in arabo) a Riyadh il 10 marzo 1957: era il 17esimo dei 52 figli che Mohammed bin Laden ebbe con 11 mogli diverse.

Il padre di bin Laden diventò il più ricco magnate immobiliare dell'Arabia Saudita e amico intimo della famiglia reale: quando Osama aveva tre anni, però, la madre divorziò da Mohammed e bin Laden fu allevato dal secondo marito di lei in Arabia Saudita. E' cresciuto principalmente a Jeddah, entrando a far parte dei Fratelli Musulmani in giovane età.

Nel 2018 Ghanem concesse per la prima volta un'intervista (al Guardian) nella quale parlò del figlio, sostenendo che Osama da giovane era «un bravo ragazzo» ma che poi subì un «lavaggio del cervello» durante gli studi all'università.

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