Processo L'ex amico di Trump: «Il tycoon sapeva dei pagamenti a Stormy Daniels»

SDA

25.4.2024 - 20:55

Secondo David Pecker (a destra), Donald Trump (a sinistra) temeva per l'impatto che alcune storie imbarazzanti avrebbero potuto avere sulla campagna elettorale, e non sulla famiglia.
Secondo David Pecker (a destra), Donald Trump (a sinistra) temeva per l'impatto che alcune storie imbarazzanti avrebbero potuto avere sulla campagna elettorale, e non sulla famiglia.
Keystone

Donald Trump era a conoscenza dei pagamenti a Karen McDougal in cambio del silenzio sul loro «affaire». Lo ha detto l'ex editore del «National Enquirer» David Pecker nella sua testimonianza al processo a New York contro l'ex presidente per i pagamenti alla pornostar.

«Non volevamo che la storia mettesse in imbarazzo Trump», ha aggiunto l'ex amico del tycoon, ora testimone chiave tornato alla sbarra per il terzo giorno consecutivo, rivelando inoltre che il factotum Michael Cohen nel settembre 2016 fece pressione per avere tutto il materiale sul tycoon in suo possesso, «articoli e file».

Cohen gli chiese di poter avere accesso a tutte le informazioni in suo possesso anche dopo le elezioni vinte da Joe Biden. Pecker ha dichiarato di aver incontrato il factotum del tycoon alla Trump Tower dopo il voto e di avergli assicurato che non ci fosse nulla di compromettente, rifiutandosi comunque di mettere la documentazione a sua disposizione.

Non voleva che la storia con Trump fosse pubblica

Pecker ha anche dichiarato che Karen McDougal, alias Stormy Daniels, «mi confessò di non voler diventare la nuova Monica Lewinsky per questo non voleva che la storia» sull'«affaire» con Trump «fosse pubblicata».

L'amico del tycoon ha poi raccontato una telefonata proprio con l'ex presidente a proposito della relazione con la coniglietta di Playboy. «È vero che un gruppo messicano sta cercando di comprare la storia per 8 milioni di dollari?», gli avrebbe detto Trump durante la chiamata chiedendogli poi: «Cosa pensi che dovrei fare?».

«Il boss si sarebbe occupato di tutto»

Pecker ha riferito, inoltre, di un'altra conversazione con Cohen, che gli disse che «il boss si sarebbe occupato di tutto», in riferimento al rimborso dei 150'000 dollari pagati alla McDougal in cambio del silenzio.

Secondo il testimone Trump temeva per l'impatto che alcune storie imbarazzanti, come quella della sua relazione con la coniglietta di Playboy, avrebbero potuto avere sulla campagna elettorale e non sulla famiglia, come invece sostenuto dai suoi avvocati: nella sua testimonianza ha rivelato che nelle conversazioni avute con Cohen ed il tycoon su quelle notizie «la famiglia non è mai stata menzionata».

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