Guerra«USA delusi dall'offensiva», Kiev: «Tutto deve ancora avvenire»
SDA
23.6.2023 - 22:11
L'andamento della controffensiva ucraina è lenta e «deludente», si lamentano funzionari americani. «Tutto deve ancora succedere», rispondono i militari di Kiev.
23.06.2023, 22:11
24.06.2023, 09:18
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L'offesiva ucraina risulterebbe più lenta su molti fronti rispetto alle aspettative, come ha anche affermato il presidente Zelensky.
Questa situazione ha creato un botta e risposta tra Kiev e Washington.
Le forze russe dal canto loro si sono dimostrate ben fortificate.
Secondo il New York Times per l'Ucraina sarebbe giunto il momento di schierare soltati addestrati in America o in Paesi NATO. Nel frattempo, il mondo guarda con preoccupazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhya
L'ex presidente americano Barak Obama ha ribadito come nel 2014 non ci fu un'invasione armata della Crimea, poiché abitata da «persone che parlavano russo» e come l'Ucraina di allora non sia come quella di oggi.
È da giorni che i vertici ucraini ammettono una temporanea parsimonia di risultati, compreso lo stesso presidente Volodymyr Zelensky. Ma secondo fonti ufficiali e militari americane, interpellate dalla CNN, l'avanzata «non soddisfa le aspettative in nessuno dei fronti»: quindi non a est, nel Donbass, dove i russi contrattaccano, ma neanche a sud, verso Meliptopol, Berdyansk e la Crimea, dove invece le truppe scelte di Kiev rivendicano quasi ogni giorno la liberazione di nuovi insediamenti.
Le linee russe, argomentano le fonti di CNN, si sono dimostrate ben fortificate e non offrono facile passaggio agli attacchi delle truppe di terra ucraine, che vengono martellate con successo dall'aviazione russa in aggiunta alla presenza di mine.
Insomma, le forze ucraine si sono dimostrate «vulnerabili», mentre quelle russe, per quanto gonfiate numericamente da soldati poco addestrati e per nulla motivati – con un nuovo strale infuocato agli apparatchik gallonati di Mosca, il patron della Wagner Yevgheny Prigozhin ha definito l'esercito russo «una bolla scoppiata» -, si sono rivelate «competenti» nelle loro difese.
La risposta di Kiev è arrivata per bocca del comandante delle forze di terra, generale Oleksandr Syrskyi, che al Guardian ha confermato per la prima volta pubblicamente che «la nostra forza principale non è stata ancora impegnata a combattere e stiamo sondando i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora succedere».
Zelensky: «Offensiva più lenta del previsto»
Il botta e risposta tra Washington e Kiev restituisce senso alle parole di qualche giorno fa di Zelensky, che alla BBC ammise che «la nostra offensiva è più lenta del previsto» aggiungendo tuttavia che «alcune persone credono che questo sia un film di Hollywood e si aspettano risultati ora. Non è un film, e ciò che è in gioco è la vita delle persone».
Secondo il New York Times comunque, starebbe arrivando il momento dei 36.000 soldati ucraini – pari a nove brigate – che si sono addestrati in America o in altri Paesi Nato: «Stanno già combattendo con maggiore efficacia della loro controparte russa», usano i veicoli corazzati leggeri Bradley per distruggere i tank russi con missili anticarro e impiegano tattiche come gli attacchi sincronizzati di fanteria, mezzi corazzati e artiglieria.
La centrale di Zaporizhzhia
Il mondo intanto guarda preoccupato alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che secondo Zelensky è stata riempita di esplosivo per farla saltare al momento opportuno e creare una nuova Chernobyl, forse pensata da Mosca come una sorta di barriera protettiva radioattiva contro attacchi ucraini.
A Kiev tuttavia si vuole evitare che l'ansia per le parole del presidente diventi panico e che la gente che abita nella zona faccia incetta di pillole di iodio: «Informatevi e condividete, ma non fatevi prendere dal panico! Non fate il gioco del nemico.
Il presidente Zelensky non ha detto niente di nuovo», ha provato a spiegare venerdì il ministero della Salute ucraino. Mosca dal canto sostiene invece che è l'Ucraina che sta cercando di fabbricare una «bomba sporca» – negata ovviamente da Kiev, che bolla la vicenda come propaganda -, ed esibisce l'arresto da parte dei servizi segreti di cinque persone che cercavano di comprare in Russia cesio-137 per 3,5 milioni di dollari per preparare un attentato radioattivo sotto falsa bandiera russa.
Obama: «L'Ucraina del 2014 non è quella di oggi»
Infine Barack Obama, durante la cui presidenza avvenne l'invasione e l'annessione russa della Crimea nel 2014, oggi ha difeso la sua risposta di allora, tacciata da alcuni di acquiescenza: «L'Ucraina di quel periodo non è quella di oggi», ha detto l'ex presidente alla CNN.
«C'è una ragione per cui all'epoca non ci fu un'invasione armata della Crimea: perché era piena di un sacco di persone che parlavano russo e che simpatizzavano con la Russia», ha sottolineato Obama. «Io e la cancelliera tedesca Angela Merkel abbiamo risposto a Putin con gli strumenti che avevamo», ha detto l'ex presidente, ricordando che «molti Paesi europei non volevano imporre le sanzioni contro Mosca».
«Allora non dovrebbe sorprendere che oggi ci sia un'aggressione russa su vasta scala in Europa», ha subito rintuzzato il principale consigliere di Zelensky, Mikhailo Podolyak, secondo cui «il moderno regime autoritario russo (nazista) è uno sfacciato riflesso di una specifica politica occidentale prebellica».