Guerra in Ucraina Zelensky: «La Cina vuole il flop del summit di pace in Svizzera»

SDA

2.6.2024 - 21:28

Volodymyr Zelensky abbandona ogni cautela diplomatica e accusa apertamente Pechino di essere «strumento nelle mani di Putin» per far fallire il vertice per la pace in programma fra due settimane in Svizzera.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (immagine illustrativa).
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (immagine illustrativa).
KEYSTONE/EPA/SHINTARO TAY/THE STRAITS TIMES SINGAPORE OUT

«La Russia, sfruttando l'influenza cinese nella regione e utilizzando anche i diplomatici cinesi, fa di tutto per sabotare il summit», è l'attacco del presidente ucraino da Singapore. Parole che sembrano allontanare la possibilità di una Cina mediatrice per una soluzione negoziata della guerra.

E che inquadrano il Dragone tra gli alleati di Mosca nella sua invasione, anche con la fornitura di armi e componenti che da oltre due anni portano morte e distruzione in Ucraina, secondo il leader di Kiev. Ma che Pechino ha sempre smentito.

Un anno fa, a colloquio telefonico, Xi Jinping «mi ha promesso che la Cina si sarebbe fatta da parte, non avrebbe sostenuto la Russia con le armi. Oggi, ci sono informazioni secondo cui, in qualche modo, alcune cose arrivano ai mercati russi attraverso la Cina, elementi degli armamenti russi», ha dichiarato Zelensky.

La Cina nega

Affermazioni respinte al mittente dal ministro della Difesa cinese Dong Jun, anche lui a Singapore per lo Shangri-La Dialogue: la Cina «non ha fornito armi a nessuna delle due parti e ha uno stretto controllo sulle esportazioni di beni a duplice uso. Siamo fermamente dalla parte della pace e del dialogo», le parole del capo della diplomazia di Pechino.

Ma sono mesi che Kiev e l'Occidente muovono contro la Cina accuse di sostegno militare a Mosca. E dal punto di vista politico, la decisione del Dragone di ignorare il vertice elvetico è stata accolta con «delusione» dal presidente Zelensky. Che ha allargato il suo disappunto anche ad «alcuni leader mondiali» che non hanno ancora aderito al vertice: tra coloro che devono ancora pronunciarsi c'è anche Joe Biden, mentre si rincorrono sui media le indiscrezioni secondo cui il presidente americano salterà l'appuntamento a Lucerna per partecipare a un evento elettorale in California.

Quello che è chiaro, secondo Zelensky, è che Mosca sta cercando di boicottare il summit «viaggiando in molti paesi del mondo e minacciando di bloccare cibo, prodotti agricoli o chimici» agli Stati che aderiscono. Uno sforzo al quale il leader ucraino ha risposto lanciando da Singapore un forte appello alle nazioni asiatiche a partecipare all'iniziativa elvetica.

Secondo il presidente ucraino «il tempo stringe»

Facendo leva anche su uno degli aspetti più drammatici della guerra: «Insieme riportiamo indietro anche i bambini ucraini deportati in Russia dai territori occupati, sappiamo con certezza che sono circa 20.000».

«Il tempo stringe», secondo il presidente ucraino, mentre la guerra imperversa: in solo una settimana «le truppe russe hanno lanciato quasi 1.000 attacchi contro l'Ucraina, con missili di vario tipo, lanciatori antiaerei e droni», ha affermato.

Mosca avanza sul fronte di Donetsk

Gli attacchi hanno avuto come conseguenza una nuova ondata di blackout programmati in tutto il Paese. Nel frattempo, le truppe di Mosca continuano ad avanzare sul fronte orientale di Donetsk, dove il ministero della Difesa russo ha rivendicato la cattura di un altro villaggio, Umanskoye.

E a nordest, gli ucraini continuano a difendersi dall'offensiva nel Kharkiv, anche piazzando mine nelle aree di confine, secondo quanto ricostruito dalla Bild. E sperano di ottenere risultati positivi grazie alla decisione di alcuni partner occidentali – in primis Germania e Usa – di autorizzare le forze armate ucraine a colpire in Russia con le loro armi.

A Singapore, Zelensky è tornato a ringraziare Biden «per questa importante decisione». E in un incontro con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, il presidente ucraino ha «discusso questioni chiave» come «il rafforzamento del sistema di difesa aerea e la coalizione degli F-16».

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