Guerra in Ucraina Missili russi su una scuola militare, è strage a Poltava. Zelensky promette una risposta alla «feccia russa»

SDA

3.9.2024 - 20:34

I parenti danno l'ultimo saluto ai piloti e ai membri dell'equipaggio degli elicotteri militari mi-8 caduti a Poltava.
I parenti danno l'ultimo saluto ai piloti e ai membri dell'equipaggio degli elicotteri militari mi-8 caduti a Poltava.
KEYSTONE

È di oltre 50 morti e 219 feriti il bilancio, che sembra destinato ad aggravarsi, del bombardamento russo su un istituto per la formazione di militari ucraini a Poltava, nel centro del paese. 

Una strage provocata da due missili, secondo quanto ha reso noto il presidente Volodymyr Zelensky, il quale ha promesso una risposta alla «feccia russa», tornando a chiedere ai paesi della Nato il permesso di utilizzare le armi da loro fornite per colpire in profondità la Russia.

Ma l'episodio ha rinfocolato le polemiche in Ucraina, con alcuni blogger e una deputata che chiamano in causa i comandi militari accusandoli di esporre i soldati a pericoli inutili.

Il presidente ucraino ha detto di avere ordinato «un'inchiesta completa e rapida» sulle circostanze dell'attacco, che secondo alcuni canali del servizio di messaggistica Telegram di osservatori militari di Kiev sarebbe avvenuto mentre molti soldati erano radunati per una cerimonia all'aperto.

Il Ministero della difesa ha smentito questo particolare, ma ha ammesso che l'allarme è risuonato solo pochi istanti prima che i missili arrivassero sul bersaglio, non lasciando ai presenti il tempo per mettersi al riparo.

«Le tragedie si ripetono, quando finirà tutto questo?», ha scritto sulle reti sociali la deputata della Rada Maryana Bezuhla, molto critica nei confronti dei vertici militari, che la settimana scorsa aveva attribuito la perdita di un jet F-16 fornito da paesi occidentali a Kiev al suo abbattimento ad opera di un sistema di difesa Patriot in dotazione agli ucraini. L'episodio aveva portato alla rimozione del comandante dell'aeronautica, Mykola Oleshchuk.

Tre ministri ucraini si sono dimessi

Tre ministri ucraini si sono intanto dimessi oggi, ma non è ancora chiaro il motivo. Il presidente del parlamento ha dichiarato che il ministro responsabile della supervisione della produzione di armi Oleksandr Kamyshin, il titolare della giustizia Denys Maliuska e quello dell'ambiente Ruslan Strilets hanno lasciato i loro incarichi.

Il primo a dare notizia del bombardamento odierno è stato Zelensky con un messaggio sul suo canale Telegram nel quale ha parlato di un attacco che ha colpito «un istituto scolastico» e un «vicino ospedale». «Uno degli edifici dell'Istituto delle comunicazioni è stato parzialmente distrutto», ha aggiunto il presidente.

Si tratta appunto, come ha precisato l'agenzia di stampa Rbc Ucraina, dell'Istituto di comunicazioni militari di Poltava, dove si trova anche il Collegio militare dei sergenti che si formano in informatica, telecomunicazioni e radioingegneria. Immagini diffuse sulle reti sociali hanno mostrato un edificio a più piani completamente sventrato.

Un altro «terribile esempio della brutalità di Putin»

L'attacco a Poltava è un altro «terribile esempio della brutalità di (Vladimir) Putin», il presidente russo, ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Usa, John Kirby, annunciando nuovi aiuti militari a Kiev la prossima settimana. Gli Stati Uniti, hanno detto funzionari citati dall'agenzia di stampa britannica Reuters, sono vicini a un accordo per fornire all'Ucraina missili da crociera a lungo raggio per gli F-16 che potrebbero raggiungere in profondità la Russia.

Ma Kiev dovrà attendere diversi mesi mentre gli Usa risolvono problemi tecnici prima di procedere con qualsiasi spedizione. Per Zelensky, tuttavia, non c'è tempo da perdere: «Gli attacchi a lungo raggio che possono proteggerci dal terrore russo sono necessari ora, non in un secondo momento», ha affermato il presidente.

Putin ha intanto lasciato la Mongolia dopo una visita in cui è stato ricevuto con tutti gli onori dal suo omologo Ukhnagiin Khurelsukh, il quale ha salutato l'evento come un'occasione per sviluppare la «partnership strategica» tra i due paesi.

E questo nonostante la Mongolia fosse in teoria tenuta ad arrestare l'ospite in osservanza di un mandato della Corte penale internazionale, alla quale aderisce. L'Ue ha espresso «rammarico» per il fatto che Ulan Bator non abbia «rispettato gli obblighi previsti».