Guerra in UcrainaKiev, oggi niente corridoi, per motivi sicurezza
SDA
28.3.2022 - 11:28
Nessun corridoio umanitario oggi in Ucraina per motivi di pubblica sicurezza. La Croce Rossa non è quindi ancora in grado di far entrare alcun aiuto nella città assediata di Mariupol poiché richiede che Russia e Ucraina garantiscano un passaggio sicuro.
28.03.2022, 11:28
SDA
La vice prima ministra Iryna Vereshcuk avverte su Telegram: la nostra intelligence ha riportato possibili provocazioni da parte degli occupanti sulle rotte dei corridoi umanitari. Pertanto – afferma -, per motivi di pubblica sicurezza, oggi non apriamo corridoi umanitari».
Dal canto suo, il portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) Matt Morris ha detto alla BBC che «le parti devono essere i garanti e avere un accordo per permettere un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari. Devono pubblicizzare il percorso e lasciare molto tempo alle persone per uscire»."Non abbiamo una squadra attualmente in grado di accedere», ha spiegato.
Il diritto umanitario internazionale, ha aggiunto, «richiede che le persone siano autorizzate ad andarsene, ma che non siano costrette a farlo». Molti residenti di Mariupol si sono rifugiati nelle cantine da settimane e sono ora a corto di cibo, acqua e medicine.
Mariupol sempre più isolata
Intanto Liudmyla Denisova, responsabile per i diritti umani del Parlamento ucraino, ha reso noto su Telegram che il bilancio dei bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa è aumentato a 143 (ieri 139) e i mabini feriti sono adesso 216.
Sul terreno nelle ultime 24 ore non c'è stata «alcuna modifica significativa» nella disposizione delle forze russe nell'Ucraina occupata, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa britannico nel bollettino quotidiano dell'intelligence sulla situazione.
«La Russia ha guadagnato gran parte del terreno nel sud, nelle vicinanze di Mariupol, dove continuano pesanti combattimenti mentre cerca di conquistare il porto». «Alle attuali carenze logistiche si è aggiunta una continua mancanza di slancio e di morale tra le truppe russe, oltre ai pesanti combattimenti da parte degli ucraini», si legge ancora nel messaggio pubblicato sul Twitter.
Da Marupol, i media ucriani riportano che il campione del mondo di kickboxing, Maksym Kagal, è morto in battaglia. Faceva parte delle forze speciali di Azov.