Guerra in Ucraina Spiragli di pace a Istanbul, Mosca frena l'assalto a Kiev

SDA

29.3.2022 - 22:30

Nella trentaquattresima giornata di guerra in Ucraina ci sono stati i colloqui delle delegazioni di Mosca e Kiev a Istanbul, definiti al termine «costruttivi». I russi hanno annunciato subito dopo una riduzione delle attività militari vicino a Kiev. Tre corridoi umani sono stati aperti. Oltre mille uomini dell'azienda di sicurezza privata Wagner, fedele a Putin, sarebbe entrata nel paese invaso. Le notizie più importanti nel nostro live-ticker.

L'essenziale in breve

  • A Istanbul sono terminati poco prima delle 14h i negoziati tra Mosca e Kiev. I russi li hanno definiti «costruttivi» poiché sono stati messi per iscritto alcuni punti da sottoporre al presidente russo. Per gli ucraini ora un incontro Zelensky-Putin è possibile. Ma la pace è ancora lontana.
  • Dopo i colloqui i russi annunciano una riduzione dell'azione militare a Kiev e a Chernihiv.
  • Belgio, Olanda e Irlanda hanno espulso diversi diplomatici russi.
  • Oltre 18'000 rifugiati ucraini si sono registrati in Svizzera.
  • Sono stati riaperti tre corridoi umanitari, uno anche dalla martoriata città di Mariupol, il cui centro sarebbe stato conquistato dai russi, secondo il loro stesso annuncio.
  • Secondo l'intelligence britannica, la società di sicurezza privata russa «Wagner Group» è stata trasferita in Ucraina orientale.
  • Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sostiene la sua controversa dichiarazione sul leader del Cremlino Vladimir Putin nella guerra in Ucraina, ma non vuole che sia intesa come un appello per un cambio di potere a Mosca.
  • La Bbc solleva sospetti sul presunto avvelenamento di Abramovich.
  • Dall'inizio della guerra di aggressione russa, circa 510.000 persone sono tornate dall'estero, secondo la polizia di frontiera ucraina.
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  • 22h30

    Il nostro live-ticker della trentaquattresima giornata di guerra in Ucraina è finito

    Grazie per averci seguito, riprenderemo mercoledì mattina.

  • 22h20

    Zelensky: «Nessun compromesso sull'integrità territoriale»

    «L'Ucraina continuerà il processo di negoziazione nella misura in cui dipende davvero da noi. Contiamo sui risultati. Ci deve essere una vera sicurezza per noi, per il nostro Stato, per la sovranità, per il nostro popolo. Le truppe russe devono lasciare i territori occupati. La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina devono essere garantite. Non ci possono essere compromessi sulla sovranità e sulla nostra integrità territoriale. Questi sono principi chiari».

    Lo ha detto in un video su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo Ukrinform. «L'Ucraina non intende allentare gli sforzi militari», ha aggiunto.

  • 21h58

    USA: «Solo Putin può fermare questa guerra»

    «Speriamo davvero che Vladimir Putin si impegni seriamente nei colloqui di pace in corso, ma siamo concentrati su quello che fa non su quello che dice. L'unico modo per porre fine a questa catastrofe umanitaria è attraverso un cessate il fuoco duraturo e il ritiro completo delle forze russe dal territorio ucraino. Questa decisione spetta a un uomo solo. Putin ha iniziato questa guerra, ha creato questa crisi alimentare globale, ed è lui che può fermarla». Lo ha detto la vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sull'Ucraina.

    La vice segretario di stato Usa ha poi sottolineato: «Molti di voi hanno sentito il governo russo incolpare le sanzioni americane per l'aumento dei costi alimentari in tutto il mondo. Ma i fatti sono chiari. Le sanzioni non impediscono al grano di lasciare i porti ucraini, la guerra di Putin sì, e le esportazioni alimentari e agricole di Mosca non sono sanzionate dagli Stati Uniti o dai nostri alleati e partner».

    «La responsabilità della guerra all'Ucraina, e per gli effetti della guerra sulla sicurezza alimentare globale, ricade esclusivamente sulla Russia e sul presidente Putin».

    Sherman al Consiglio di Sicurezza Onu ha poi chiesto che la comunità internazionale si unisca per «fornire cibo, acqua, riparo e medicine al popolo ucraino, per sostenere i vicini dell'Ucraina che hanno accolto milioni di rifugiati, e per rafforzare la sicurezza alimentare globale e proteggere i più vulnerabili del mondo dalla fame a causa della guerra di Putin».

  • 21h47

    La Casa Bianca: «Sulle truppe USA in Polonia nessun segreto»

    «Le truppe americane che ha incontrato in Polonia il presidente Biden sono quelle che interagiscono normalmente con le forze ucraine. È un'interazione regolare lungo i confini con l'Ucraina».

    Lo ha detto la direttrice della comunicazione della Casa Bianca, Kate Bedingfield, in un briefing con la stampa a proposito di una presunta notizia rivelata dal presidente ieri su un addestramento dei soldati ucraini da parte di truppe americane. «Non rivelato nessun segreto di stato», ha ribadito la Casa Bianca.

  • 21h32

    USA: «Non facciamoci ingannare da Mosca, ci saranno altri attacchi»

    «Il mondo deve essere preparato per una nuova ondata di attacchi russi contro altre zone dell'Ucraina». Lo ha detto la direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca, Kate Bedingfield, in un briefing con la stampa, avvertendo che non bisogna «farsi ingannare» dalle dichiarazioni di Mosca su una de-escalation. «Vedremo se alle parole seguiranno i fatti», ha ribadito la Casa Bianca.

    «La minaccia a Kiev non è finita», ha rincarato la dose il portavoce del Pentagono John Kirby. «Nessuno dovrebbe illudersi» che la Russia ha ritirato tutte le sue forze dalla capitale ucraina, ha aggiunto.

  • 20h49

    Spiragli di pace a Istanbul, Mosca frena l'assalto a Kiev

    Dalle porte della sala dei negoziati nel palazzo Dolmabahce a Istanbul, sulle rive del Bosforo chiuso alle navi da guerra, filtrano i primi spiragli di pace. In tre ore di colloqui «sostanziali», le delegazioni di Russia e Ucraina hanno aperto per la prima volta a un possibile accordo, su cui si attende l'ultima parola del presidente Vladimir Putin.

    Un avvicinamento testimoniato, per la prima volta in 34 giorni di guerra, dalla frenata volontaria dell'offensiva di Mosca, che ha annunciato «una riduzione radicale dell'attività militare» nelle regioni di Kiev e Chernihiv, anche se l'avanzata nel resto del Paese non si ferma. Una riorganizzazione sul terreno confermata anche dal Pentagono.

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  • 21h31

    Biden chiama gli alleati, l'Occidente scettico su Putin

    I negoziatori e le borse mondiali sembrano ottimisti su un possibile accordo di pace in Ucraina dopo i colloqui di Istanbul ma gli alleati transatlantici restano scettici e cauti, cercando di coordinare i prossimi passi comuni per evitare fughe in avanti da parte di Kiev o sorprese da parte di Putin, ritenuto ormai inaffidabile.

    Per questo Joe Biden ha parlato per quasi un'ora con il premier britannico Boris Johnson, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron. Secondo la versione della Casa Bianca, i leader «hanno ribadito la loro determinazione a continuare ad aumentare i costi contro la Russia per il suo brutale attacco in Ucraina, come pure a continuare a fornire all'Ucraina assistenza militare e umanitaria». Sollecitando in particolare un accesso umanitario per i civili a Mariupol, che neppure Macron è riuscito a strappare nella sua telefonata con Putin.

    Il presidente Usa ha espresso così tutta le sue riserve sull'annunciata de-escalation russa: «Non leggo niente nelle parole della Russia, aspetto di vedere le azioni, oggi con i quattro leader europei abbiamo concordato di vedere quello che la Russia ha da offrire, nel frattempo continuiamo con le forti sanzioni e gli aiuti militari all'Ucraina affinché si possa difendere», ha sottolineato.

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  • 20h22

    Spagna: Vox contrario a togliere un'onorificenza a Putin

    È stata approvata a Madrid una proposta per ritirare al presidente russo Vladimir Putin la Chiave d'oro della città, onorificenza concessagli nel 2006 dal Comune della capitale di Spagna: tuttavia, l'ok è arrivato senza unanimità per l'opposizione del partito ultranazionalista Vox, terza forza a livello nazionale per numero di parlamentari. Lo riportano i media iberici.

    Pur condannando «le azioni del tiranno comunista che invade l'Ucraina», il gruppo municipale di Vox considera infatti che l'onorificenza in questione non era stata concessa direttamente a Putin, bensì «al popolo russo». La Chiave d'oro è un'onorificenza concessa di solito dalla città di Madrid a Capi di Stato stranieri, ricorda El País.

  • 19h55

    I negoziati Russia-Ucraina mettono le ali ai mercati

    I negoziati tra Russia e Ucraina mettono le ali ai mercati. Gli investitori si mostrano ottimisti sull'ipotesi di una soluzione per porre fine alla guerra mentre si guarda all'andamento dei prezzi delle materie prime, con il petrolio in calo e il gas che non prosegue sulla strada del rialzo, pur riducendo il balzo del 12% registrato nel corso della giornata.

    Sui listini europei e su quelli statunitensi torna il buonumore dopo settimane di sofferenza. Fanno eccezione i mercati asiatici, alle prese con le nuove misure restrittive per contenere l'avanzata dei contagi da coronavirus.

    Con Wall Street stabilmente in rialzo concludono le contrattazioni in ottima forma Parigi (+3,08%), Francoforte (+2,79%), Madrid (+2,98%) e Milano (+2,4%). Più risicato il rialzo di Londra (+0,86%). I listini sono stati sostenuti dall'andamento positivo del comparto azionario delle auto (+5%) e delle banche (+4%).

    Seduta in calo per la Borsa di Mosca, con l'indice Moex che cede lo 0,9% mentre quello in dollari balza del 7,1%. Si rafforza il rublo sul dollaro. La valuta russa scambia a 85 sul biglietto verde, ben lontano dai 75 del periodo antecedente alla guerra ma in netta ripresa rispetto ai primi giorni dell'invasione in Ucraina.

    La flessione del prezzo del petrolio, con il Wti che ha toccato un calo di oltre il 4% a 101 dollari, pesa sul settore dell'energia (-2,1%).

  • 19h49

    Allarme Fmi: «L'impatto della guerra sarà ad ampio raggio»

    Per l'Ucraina conseguenze «devastanti», per la Russia «molto negative», e pronte a rovesciarsi sull'economia mondiale. Il Fmi suona l'allarme per l'impatto economico della guerra scatenata da Mosca. E se il Cremlino sembra cercare di allontanare il default, una potenziale vittima è la Bielorussia, colpita ugualmente dalle sanzioni, dipendente dai destini di Mosca ma senza le sue difese.

    E' Kristalina Georgieva, la direttrice generale del Fmi a Dubai per il World Government Summit, a tracciare uno scenario complicato, con la previsione di un +1,5% da aggiungere all'inflazione mondiale, e stime di crescita che verranno riviste in peggio al prossimo World Economic Outlook. Con il conflitto che non si ferma e la guerra parallela delle sanzioni, mentre Russia e i suoi avversari giocano al poker del default e a quello del gas da pagare in rubli, la valutazione del Fmi è che la guerra avrà conseguenze «ad ampio raggio».

    Per un'economia globale che stava uscendo dallo shock pandemico, e in cui «la crescita è scesa, l'inflazione è salita», l'innesco di una crisi può arrivare ovunque. Tanto che dalla «unità di crisi» creata appositamente dal Fmi sono al lavoro - spiega Georgieva - per «identificare chiaramente i Paesi a più alto rischio ed essere pronti per loro»: c'è un cuscinetto di 650 miliardi di dollari di riserve in diritti speciali di prelievo approntati lo scorso anno, ma il Fmi si aspetta che diversi paesi avranno bisogno d'aiuto.

  • 19h45

    Attacco a Mykolaiv, sale a 9 il bilancio dei morti

    Sono almeno 9 le persone rimaste uccise e 28 quelle rimaste ferite nell'attacco missilistico contro l'edificio dell'amministrazione regionale di Mykolaiv. Lo rende noto l'ufficio del procuratore generale, secondo quanto riferito da Ukraine Now.

    In precedenza il presidente ucraino Volodomyr Zelensky aveva riferito che almeno 7 persone erano morte e 22 erano rimaste ferite nell'attacco.

  • 19h43

    Biden-alleati europei d'accordo sull'aumento dei costi alla Russia

    Nella telefonata tra Joe Biden e i dirigenti europei, i leader «hanno ribadito la loro determinazione a continuare ad aumentare i costi contro la Russia per il suo brutale attacco in Ucraina, come pure a continuare a fornire all'Ucraina assistenza militare per difendere se stessa contro un assalto ingiustificato e non provocato»: lo rende noto la Casa Bianca.

  • 19h25

    In Gran Bretagna la conferenza dei Paesi alleati per l'invio di armi a Kiev

    Il Regno Unito ospiterà giovedì una conferenza di Paesi alleati con l'obiettivo di inviare più armi letali all'Ucraina impegnata a contrastare l'invasione delle truppe russe. Lo ha detto all'Afp il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, a margine di una visita in Norvegia.

    Secondo Wallace, l'evento permetterà di capire «cos'altro possiamo raccogliere da tutto il mondo per assicurarci che la Russia non abbia successo nella sua occupazione illegale e nell'invasione di un Paese sovrano». La Gran Bretagna è una fra le nazioni in prima linea negli sforzi internazionali per fornire armi a Kiev.

  • 19h17

    Colloquio Macron-Putin anche sul nodo gas-rubli

    Colloqui tra le delegazioni russa e ucraina in Turchia, corridoi umanitari in Ucraina, pagamenti del gas russo attraverso i rubli. Sono i temi discussi nella telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin ed il presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riporta il Cremlino. Lo riferisce la Tass.

  • 19h15

    Eliseo: «Operazione umanitaria a Mariupol ora impossibile»

    Un'operazione umanitaria a Mariupol in questa fase non è possibile. Lo ha comunicato l'Eliseo, dopo il colloquio tra i presidenti Emmanuel Macron e Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina.

  • 19h14

    Cinque alleati occidentali evocano una svolta sull'energia

    «Rimodellare l'architettura» della politica energetica globale per ridurre la dipendenza del mondo dagli idrocarburi russi. È l'impegno ribadito dai leader di Usa, Italia, Germania, Francia e Regno Unito, secondo il resoconto di Downing Street di un video vertice svoltosi oggi per ribadire il sostegno degli alleati occidentali all'Ucraina di fronte «all'aggressione» di Mosca.

    Nella nota di Londra si evidenzia che Boris Johnson ha detto ai colleghi che «Vladimir Putin sta continuando a rigirare il coltello nelle ferite aperte dell'Ucraina per indurre Kiev e i suoi alleati a capitolare». E li ha invitati a tenere alta la guardia.

    I leader hanno inoltre ribadito la linea della fermezza. Secondo Downing Street, i cinque capi di Stato e di governo si sono impegnati - al di là dei progressi negoziali segnalati oggi fra le parti e degli annunci russi su un parziale ripiegamento delle sue forze - a non ridurre la «propria determinazione» sul fronte del sostegno a Kiev e delle sanzioni contro Mosca fino a quando «l'aggressione russa» non finirà.

  • 19h03

    Putin a Macron: «I nazionalisti devono deporre le armi a Mariupol»

    I «nazionalisti» ucraini devono deporre le armi a Mariupol. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al suo omologo francese Emmanuel Macron nel colloquio telefonico sulla guerra in Ucraina. Lo riferisce il Cremlino.

  • 18h59

    I leader mondiali premono per garantire corridoi umanitari

    Il premier italiano Mario Draghi ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz, e il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson. Lo comunica Palazzo Chigi.

    I cinque leader hanno confermato l'importanza di uno stretto coordinamento sull'aiuto alla popolazione e alle istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all'assistenza ai crescenti flussi di rifugiati.

  • 18h56

    Biden: «La guerra in Ucraina minaccia Europa e Indo-Pacifico»

    «La guerra non provocata e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina è una minaccia urgente sia per l'Europa che per l'Indo-Pacifico, ed un attacco ai principi fondamentali di un ordine internazionale basato sulle regole». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden in un incontro bilaterale alla Casa Bianca con il premier di Singapore Lee Hsien Loong.

  • 18h51

    Gli USA pensano ad altri 500 milioni di aiuti per l'Ucraina

    L'amministrazione Biden sta valutando la possibilità di fornire all'Ucraina altri 500 milioni di dollari in aiuti e sta spingendo gli alleati europei a dare un contributo. Lo riferiscono a Bloomberg fonti informati secondo le quali gli ucraini potrebbero usare i fondi per «aiuti umanitari o scopi militari».

  • 18h29

    Paesi garanti e neutralità, le proposte di Kiev

    La neutralità dell'Ucraina in cambio di garanzie di sicurezza sul modello dell'articolo 5 della Nato, il via libera alle sue aspirazioni di adesione all'Ue ma l'impegno a non ospitare basi straniere. E un negoziato a parte, che potrà durare fino a 15 anni, sullo status di Crimea e Donbass.

    Tutto questo da sottoporre all'approvazione popolare attraverso un referendum e da blindare con un voto dei Parlamenti dei Paesi garanti. Ecco quali sono le proposte presentate da Kiev ai colloqui a Istanbul, condizionate a un effettivo cessate il fuoco sul terreno.

    - LE GARANZIE DI SICUREZZA. È il nodo più delicato delle trattative. A fornirle dovrebbero essere almeno una decina di Paesi - i membri permanenti del Consiglio di sicurezza più Germania, Turchia, Italia, Polonia, Canada, Israele e, sottolinea Kiev, chiunque altro voglia unirsi - prevedendone il coinvolgimento militare diretto entro tre giorni in caso di minaccia, anche con una no-fly zone. Condizione non facile per il Cremlino, che non vuole far rientrare dalla finestra il principio di solidarietà dell'Alleanza atlantica, tenuto fuori dalla porta a suon di bombe. Cruciale sarà definire in quali circostanze può scattare l'intervento dei garanti e fino a che punto potranno spingersi. In ogni caso, precisano gli ucraini, non si applicheranno a Donbass e Crimea, dove ci sono «questioni irrisolte».

    - LO STATUS NEUTRALE. La moneta di scambio con Mosca è lo status neutrale, la formula magica evocata in queste settimane, paragonandolo a quello di Austria e Svezia. In estrema sintesi, niente adesione alla Nato e niente basi militari straniere: una delle condizioni poste da Vladimir Putin già prima del conflitto.

    - L'ADESIONE ALL'UE. Su un eventuale ingresso di Kiev nell'Unione europea, Mosca ha promesso di non opporsi. Sul piano simbolico appare una concessione importante, soprattutto dopo che gran parte dei leader dei 27 hanno evocato a ripetizione l'appartenenza dell'Ucraina alla famiglia europea. Il percorso è però destinato a durare anni, anche con le migliori intenzioni. E chissà che Mosca non punti così a mettere sotto pressione Bruxelles sul piano politico, costringendola a passare dalle parole ai fatti.

    - L'APPROVAZIONE POPOLARE. I termini dell'accordo dovranno ottenere un doppio via libera: interno, attraverso un referendum, e internazionale, con la ratifica dei Parlamenti dei garanti, «per non ripetere l'errore del memorandum di Budapest», il trattato con cui nel 1994 Kiev accettò di smaltire il suo enorme arsenale nucleare, eredità del periodo sovietico, in cambio di un impegno internazionale alla sua difesa, risultato insufficiente. Ma se un patto appoggiato dal popolarissimo presidente Volodymyr Zelensky e in grado di porre fine ai massacri potrebbe avere vita facile in Ucraina, ben più accidentato si annuncia il percorso nelle Assemblee occidentali.

  • 18h27

    Emirates continuerà a volare in Russia

    La compagnia di bandiera di Dubai, Emirates, continuerà a volare in Russia fino a quando il suo proprietario, lo stato, non gli dirà di non farlo. Lo ha affermato il presidente Tim Clark, riporta Al Arabiya.

    «Finché lo stato, il nostro proprietario, ci chiederà di volare lì, continueremo», ha aggiunto Clark spiegando: «Trasportiamo beni umanitari nelle nostre stive. Abbiamo ong che viaggiano dentro e fuori la Russia. Abbiamo la comunità diplomatica che entra ed esce dalla Russia... quindi tutto ciò che stiamo facendo è essere dei facilitatori».

    Gli Emirati Arabi Uniti si sono rifiutati di schierarsi con gli alleati occidentali rispetto alla sanzioni contro la Russia.

  • 18h04

    La Brigata Azov: «Geremeyev gravemente ferito a Mariupol»

    Il comandante delle truppe cecene a Mariupol, Ruslan Geremeyev, vicino al leader ceceno Kadyrov e presunto organizzatore dell'assassinio del politico russo Boris Nemtsov, è stato gravemente ferito nella città assediata dai russi. È quanto riporta su Telegram la brigata Azov, secondo quanto riferisce Ukrinform.

    «A Mariupol, dopo un assalto senza successo a una casa vuota incendiata, Ruslan Geremeyev è stato gravemente ferito», si legge nel post

  • 17h50

    Londra scettica sulla riduzione dell'impegno militare della Russia

    La Gran Bretagna giudicherà la Russia sui «fatti e non sulle parole» rispetto alla annunciata ‹de-escalation› in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del premier Boris Johnson, che si dice scettico sulla riduzione dell'impegno militare di Mosca sui fronti di Kiev e Chernihiv, dopo quanto dichiarato dal ministero della Difesa russo.

    E ha aggiunto: «Non vogliamo vedere niente di meno che un completo ritiro delle forze di Mosca dal territorio ucraino».

  • 17h49

    «Rapito il sindaco di Hola Prystan»

    Le truppe di occupazione russe hanno rapito il sindaco di Hola Prystan, occupata dai russi, nella regione di Kherson, nel sud del Paese. È quanto si legge su Pravda ucraina, che cita un post su Facebook dell'ufficio della Procura generale.

    Secondo quanto riferito dal procuratore, il 28 marzo le Forze armate della Federazione Russa hanno rapito il capo del consiglio comunale di Hola Prystan sotto la minaccia di una pistola e attualmente lo tengono in ostaggio.

    Le circostanze del rapimento e dei suoi autori sono ancora in fase di conferma. I residenti di Hola Prystan - secondo quanto riporta Pravda ucraina - si sono riuniti per una manifestazione durante la quale hanno cantato l'inno nazionale dell'Ucraina e hanno sostenuto che «Hola Prystan e tutta la regione di Kherson sono Ucraina».

    In precedenza, le truppe di occupazione russe avevano rapito il sindaco di Beryslav.

  • 17h28

    In corso la telefonata tra Macron e Putin

    È in corso una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e quello russo Vladimir Putin sulla crisi ucraina. Lo rende noto l'Eliseo.

  • 17h24

    I sindacati tedeschi chiedono liquidità a breve termine

    Sindacati tedeschi hanno chiesto al governo federale un aiuto a breve termine per quei settori industriali particolarmente colpiti dalla guerra in Ucraina. Lo hanno scritto in un documento comune i sindacati IG Metall, IG BAU e IG BCE (metalli e miniere, edilizia, chimica ed energia).

    I sindacati dicono che, al fine di prevenire insolvenze, è necessaria una rapida assistenza governativa con liquidità. I sindacati chiedono anche la possibilità di lavorare a tempo ridotto in caso di tagli alla produzione e una riduzione temporanea dell'IVA su elettricità e gas. I sindacati hanno anche ripetuto che un embargo contro gas e petrolio russi colpirebbe fortemente l'industria tedesca.

  • 17h20

    Mosca, de-escalation a Kiev e Chernihiv, ma non cessate fuoco

    La «de-escalation» delle operazioni militari russe sui fronti di Kiev e Chernihiv «non significano un cessate il fuoco». Lo ha affermato il capo negoziatore russo alle trattative con l'Ucraina, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass.

  • 17h15

    Germania, la ‹Z› filo-russa potrà essere punibile

    «La guerra di aggressione russa contro l'Ucraina è un crimine. Chi approva pubblicamente questa guerra di aggressione può essere perseguito penalmente. Questo vale anche per l'esibizione del simbolo «Z». Le autorità federali tengono d'occhio l'uso del simbolo.» A riassumere la posizione è un tweet del profilo ufficiale del ministero dell'Interno tedesco.

    Non è ovviamente punita la lettera stessa, ma il suo uso nel contesto della guerra in Ucraina. Diversi singoli Land tedeschi si stanno muovendo verso un divieto della «Z» filo-russa, ad esempio nella città-stato di Berlino, in Baviera, Bassa Sassonia, Schleswig-Holstein.

    La base legale per il divieto sarebbe il paragrafo 140 del codice penale, che rende punibile l'approvazione diretta di specifici reati. È ad esempio di oggi la notizia che alcune vetture di rifugiati ucraini a Hildesheim (Bassa Sassonia) sarebbero state segnate con il simbolo «Z».

    Qui un nostro approfondimento sul tema.

  • 17h13

    Sindaco, attaccato l'aeroporto di Starokonstantinov

    Le truppe russe hanno attaccato l'aeroporto di Starokonstantinov nella regione di Khmelnytsky, nell'ovest dell'Ucraina. Lo rende noto su Telegram il sindaco della città Nikolai Melnichuk. Il sindaco ha spiegato che non ci sono state vittime, ma le scorte di carburante sono state distrutte.

  • 17h11

    Negoziatore russo, ancora lungo cammino per la pace

    Rimane «un lungo cammino» da fare per arrivare a un accordo di pace accettabile sia per la Russia sia per l'Ucraina. Lo ha detto il capo della delegazione russa alle trattative, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. Mosca, ha aggiunto, «ha fatto passi da gigante verso la pace, e si aspetta un progresso reciproco dall'Ucraina».

  • 17h10

    Banche: S&P, con Ucraina tasso default in Europa verso 2,5%

    Lo shock dell'invasione dell'Ucraina è un punto di svolta nel ciclo del credito in Europa ed è atteso un deterioramento delle prospettive del settore, con «un inasprimento delle condizioni di finanziamento e un tasso di default in rialzo verso il 2,5% entro la fine dell'anno». Lo afferma un rapporto di S&P Global Ratings sulle condizioni del credito in Europa per il 2022.

    «La sicurezza energetica, ulteriori interruzioni nelle catene di approvvigionamento e l'aumento delle pressioni inflazionistiche sono i fattori di rischio che più probabilmente influenzeranno le condizioni del credito europeo nei prossimi mesi», afferma S&P.

    Il rapporto di S&P prevede «un'inversione del trend di miglioramento della qualità del credito, in atto da 14 mesi, a causa del rallentamento della crescita e delle maggiori pressioni sui costi di produzione, che peseranno sempre più sui margini delle aziende nel corso dell'anno».

  • 17h04

    Fonti Ue, cautela sulle trattative a Istanbul

    «Trattiamo le negoziazioni di pace a Istanbul con una certa cautela. La priorità, in questo momento, è che si arrivi a un cessate il fuoco duraturo sul campo, rispettato dalla Russia. Poi si vedrà se tutte le richieste hanno senso dal punto di vista politico». Lo precisa un alto funzionario Ue all'agenzia italiana Ansa.

  • 17h00

    Crollo prezzi frumento-mais su attese negoziato guerra Ucraina

    Quotazioni a picco per i cereali sulla scia delle attese per un esito positivo dei colloqui a Istanbul fra gli esponenti di Russia e Ucraina, fra i principali fornitori mondiali di cereali.

    Negli scambi al mercato dei contratti a termine di Chicago, il frumento è arrivato oggi a cedere l'8% a 9,72 dollari al bushel (la staia), scendendo sotto la soglia dei 10 dollari per la prima volta nel mese di marzo: le quotazioni viaggiano ora a 9,95 dollari, in calo del 5,82%. Il mais è arrivato a -4,7% e intorno alle 16,45 scambiava a 7,16 dollari, in calo del 4,31%.

  • 16h57

    Blinken, Mosca non sembra seria nei colloqui con Ucraina

    Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato di non aver visto segni di «reale serietà» da parte della Russia nei colloqui con l'Ucraina.

    «Un conto è quello che dice la Russia e un conto quello che fa. Siamo concentrati su quest'ultimo», ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita.

  • 16h53

    Germania: con blocco gas e petrolio da Mosca, -3% del Pil

    Un embargo tedesco contro l'import di petrolio, gas e carbone russi, così come uno stop dell'export da parte della Russia porterebbero a un calo del prodotto interno lordo (Pil) tedesco del 3% sul medio termine, vale a dire nei prossimi 18 mesi.

    La stima è stata avanzata dal DIW, l'Istituto tedesco di ricerca economica con sede a Berlino. Per un adattamento permanente dell'economia tedesca a non procurarsi più petrolio e gas dalla Russia ci vorrebbero fino a 10 anni.

    Le conseguenze di uno stop del flusso energetico dalla Russia alla Germania, segnala il DIW, potranno però essere molto gravi soprattutto per la Russia. La vendita di una parte delle sue fonti energetiche al mercato cinese potrebbe infatti avvenire solo con grandi sconti. Per questo motivo, continua lo studio del DIW, un embargo avrebbe comunque «il potenziale di destabilizzare l'economia russa ed esercitare pressione sul governo russo per fermare la sua guerra di sterminio contro l'Ucraina».

  • 16h47

    Russia: J&J sospende fornitura prodotti

    Il colosso americano Johnson & Johnson ha sospeso la fornitura dei suoi prodotti per la cura personale in Russia a causa della «crescente portata della crisi umanitaria». Lo riferisce Bloomberg, evidenziando che la società continuerà a fornire medicine e dispositivi medici alla Russia.

    Nelle settimane scorse Johnson & Johnson aveva sospeso la pubblicità, gli studi clinici e gli investimenti in Russia.

  • 16h45

    Keller-Sutter non vede alcun trattamento iniquo dei rifugiati

    La consigliera federale Karin Keller-Sutter non vede alcuna disparità nel trattamento dei rifugiati ucraini rispetto ad altri. Inoltre la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia non esclude che la solidarietà della Svizzera possa diminuire «nel caso in cui dovessero arrivare ancora più rifugiati e le autorità non dovessero svolgere il loro lavoro».

    Lo statuto di protezione S, applicato per la prima volta, assicura innanzitutto che il sistema non crolli di fronte all'enorme numero di persone che cercano protezione, ha detto Keller-Sutter oggi alla trasmissione «Tagesgespräch» della radio svizzerotedesca SRF. Inoltre, la grande maggioranza di queste persone, che non si considerano come rifugiate bensì come sfollate, ha la ferma intenzione di tornare in Ucraina.

    Queste persone sono minacciate collettivamente. Non bisogna confondere le situazioni. A questo proposito, Keller-Sutter non vede alcuna disparità di trattamento o trattamento preferenziale dei rifugiati ucraini rispetto ad altri rifugiati che vengono in Svizzera. In linea di principio, la prassi elvetica in materia di asilo continua a basarsi su un esame caso per caso, ha sottolineato.

  • 16h40

    Irlanda espelle diplomatici russi

    Quattro diplomatici russi sono stati espulsi dall'Irlanda. Ne dà notizia il ministero degli Esteri di Dublino.

  • 16h35

    Belgio espelle 21 diplomatici russi per spionaggio

    Il Belgio ha deciso l'espulsione di 21 diplomatici russi per le loro implicazioni in operazioni di spionaggio che hanno minacciato la sicurezza nazionale. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri di Bruxelles, Sophie Wilmès, citata da Le Soir, precisando che dovranno lasciare il Paese entro due settimane.

    I diplomatici sono accreditati presso l'ambasciata di Mosca a Bruxelles e il consolato generale ad Anversa. La decisione, si aggiunge, è stata presa in coordinamento con i Paesi Bassi, che hanno espulso a loro volta 17 diplomatici russi.

  • 16h30

    Morto a Mariupol l'ex capitano nazionale pallanuoto

    L'ex capitano della nazionale ucraina di pallanuoto Yevhen Obedinsky è morto mentre combatteva per difendere Mariupol. Lo riportano alcuni siti internazionali.

    Tanti, finora, i campioni dello sport che hanno perso la vita nei combattimenti: da quello di arti marziali Yegor Birkun al vogatore Ivan Shchokin. Morta nei giorni scorsi sotto i bombardamenti anche la promessa della ginnastica ritmica Kateryna Dyachenko a soli 11 anni.

  • 16h20

    Arrestata dai russi giornalista agenzia stampa ucraina

    È stata arrestata dai russi la giornalista Iryna Dubchenko, che collabora con l'agenzia di stampa Unian. Ne dà notizia la stessa agenzia specificando che il fermo è avvenuto nel villaggio di Rozivka, nella regione di Zaporizhia. La giornalista sarebbe stata trasferita a Donetsk per indagini e l'ultimo contatto con lei – ha detto la sorella Oleksandra Dubchenko – risale al 26 marzo.

  • 16h15

    L'Olanda espelle 17 russi per spionaggio

    L'Olanda ha espulso 17 cittadini russi con l'accusa di spionaggio. Lo annuncia il governo.

  • 16h10

    Mosca, nessuna obiezione a desiderio Ucraina entrare in Ue

    Le proposte scritte di Kiev per un accordo con Mosca implicano che la Russia non ha obiezioni all'aspirazione dell'Ucraina di entrare nell'Unione europea: lo ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky al termine dei negoziati a Istanbul, come riporta la Tass.

  • 16h00

    Gas: in Europa riduce rialzo, ad Amsterdam a 111 euro

    Il prezzo del gas in Europa riduce il rialzo con i negoziati tra Russia e Ucraina. Le quotazioni ad Amsterdam si attestano a 111 euro al Mwh (+8%), dopo una fiammata iniziale del +12%. A Londra il prezzo si attesta a 272 penny al Mmbtu (+10%). Andamento per il prezzo del petrolio. Il Wti scende a 100 dollari al barile (-5%) e il brent a 107 dollari (-4,8%).

  • 15h20

    Kiev, status Crimea da decidere entro 15 anni

    L'Ucraina propone alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli che dovranno concludersi entro 15 anni. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dall'agenzia Unian.

    Per quanto riguarda il Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Il porto di Sebastopoli, quartier generale della flotta russa del Mar Nero, era sotto il controllo di Mosca anche prima dell'annessione della Crimea, grazie ad un contratto d'affitto con Kiev.

    Podolyak ha aggiunto che durante il periodo di trattative sul futuro della Crimea, Kiev si impegnerebbe a non cercare di riconquistare la Crimea o Sebastopoli con la forza.

    Il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, citato dalla Tass, ha confermato il contenuto della proposta ucraina nei termini descritti da Podolyak, sottolineando in particolare che Kiev accetta che la questione della Crimea possa essere risolta attraverso «colloqui bilaterali».

  • 15h15

    Kiev, da Paesi garanti serviranno armi e cieli chiusi

    I Paesi garanti dovranno fornirci assistenza militare, forze armate, armamenti, cieli chiusi: tutto ciò di cui abbiamo tanto bisogno ora e che non possiamo ottenere. Lo ha detto David Arakhamia, uno dei negoziatori ucraini, dopo i colloqui a Istanbul, citato da Ukrainska Pravda.

  • 15h13

    Mosca, concluso il round di colloqui a Istanbul

    Si è concluso il round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul. Lo riferiscono la delegazione di Mosca, citata dalla Tass, e il ministero degli Esteri turco.

  • 15h10

    Turchia, oggi il più significativo progresso nei negoziati

    «Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso» tra Russia e Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta la tv di Stato Trt, aggiungendo che è atteso in futuro un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov, senza specificare una data.

    Cavusoglu, durante una conferenza stampa al termine dei colloqui, ha parlato di «riconciliazione» tra le parti dopo l'incontro di oggi. «Continueremo il nostro impegno per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace permanente» ha affermato il ministro turco.

  • 15h05

    Medinsky, mai più esercitazioni militari ucraine senza ok Russia

    L'Ucraina non terrà più esercitazioni militari senza il consenso dei Paesi garanti della sua sicurezza, compresa la Russia. Lo dice il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, citato dalla Tass, dopo i colloqui di Istanbul.

  • 14h55

    Casa Bianca, Biden sentirà leader europei

    Il presidente Usa Joe Biden discuterà della guerra in Ucraina in una telefonata con i leader europei. Lo rende noto la Casa Bianca.

    La telefonata ci sarà alle 9.15 ora locale, le 15.15 in Svizzera. Parteciperanno il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il premier britannico Boris Johnson.

  • 14h51

    Russia: riacquista debito in dollari, pagherà in rubli

    La Russia sta predisponendo il riacquisto del debito in dollari in scadenza la prossima settimana per pagarla in rubli. Lo scrive Bloomberg evidenziando che si tratterebbe di una «mossa per ridurre gli ostacoli per i detentori locali di ricevere fondi ed anche la quantità complessiva di valuta estera che il governo deve pagare».

    Il ministero delle finanze sta raccogliendo le offerte ed ha offerto di riacquistare le obbligazioni, che scadono il 4 aprile, al 100% del valore nominale utilizzando il tasso ufficiale della banca centrale.

  • 14h50

    Gb, aiuti militari ora per difesa e controffensiva

    L'obiettivo del sostegno militare britannico all'Ucraina guarda ora a «una fase nuova»: segnata dalla volontà di aiutare non più solo le forze di Kiev «a difendersi», ma anche a cercare di «riconquistare territori» perduti nelle prime settimane dell'invasione russa.

    Lo ha sottolineato il capo di stato maggiore della Difesa del Regno Unito, ammiraglio Tony Radakin, intervenuto alla riunione del martedì del consiglio dei ministri presieduta dal premier Boris Johnson e citato poi nel briefing di giornata a Downing Street.

    «Ovviamente stiamo entrando in una fase diversa» della guerra, ha detto un portavoce del premier in risposta alla domanda se questo possa aprire le porte all'invio di armi più offensive; precisando che Londra «non intende favorire una escalation», ma «valuta ogni possibile opzione» rispetto alla fornitura di «ulteriore equipaggiamento (bellico) richiesto da Kiev per difendersi».

  • 14h49

    Mosca, riduzione radicale attività militare Kiev-Chernihiv

    La Russia ha annunciato una riduzione «radicale» dell'attività militare nelle regioni ucraine di Kiev e Chernihiv: lo ha reso noto il ministero della difesa.

    Il ministero, riferisce la Tass, ha deciso di diminuire l'attività militare in direzione di Kiev e Chernihiv, secondo la dichiarazione dell'agenzia militare dopo i colloqui russo-ucraini a Istanbul letta dal vice ministro della Difesa russo Alexander Fomin.

    «A causa del fatto che i colloqui sulla preparazione di un accordo sulla neutralità dell'Ucraina e sul suo status non nucleare, nonché sulla fornitura all'Ucraina di garanzie di sicurezza, stanno passando alla sfera pratica, considerando i principi discussi durante l'incontro di oggi, al fine di rafforzare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie per gli ulteriori colloqui e il raggiungimento dell'obiettivo finale – il coordinamento e la firma del suddetto accordo – il ministero della Difesa russo ha preso la decisione di diminuire l'attività militare in direzione di Kiev e Chernihiv», ha detto.

  • 14h49

    Vilnius lancia petizione all'Onu per no fly zone

    «Abbiamo lanciato una petizione per chiedere all'Onu di dichiarare una ‹no fly zone› sull'Ucraina». Lo dichiara il sindaco di Vilnius, Remigijus Simasius, intervenendo alla ‹maratona degli enti locali uniti per il benessere e la pace›, organizzata dal Consiglio d'Europa e alcuni partner ucraini, a cui partecipano i primi cittadini di diverse località piccole e grandi del Paese in guerra e i sindaci di città del nord Europa.

    «Vorremmo che altre città si unissero a noi», afferma il primo cittadino della capitale della Lituania.

  • 14h48

    Mosca, l'operazione speciale in Ucraina continua

    Il ministero della Difesa russo ha affermato che l'operazione speciale in Ucraina continua come previsto, con gli obiettivi da raggiungere. Lo riporta Interfax.

  • 14h47

    Kiev, su intesa referendum e voto Parlamenti Paesi garanti

    Prima di entrare in vigore, un accordo di pace tra Russia e Ucraina dovrà essere approvato in un referendum popolare in Ucraina e poi dai Parlamenti di tutti i Paesi garanti della sicurezza ucraina. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak, citato dall'agenzia Unian.

  • 14h46

    Missione Aiea per assistenza su sicurezza impianti

    Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, è in Ucraina per sostenere alcuni colloqui con funzionari del governo di Kiev sulla fornitura di assistenza tecnica urgente da parte dell'Aiea per garantire la sicurezza degli impianti nucleari e scongiurare il rischio di un incidente. Lo fa sapere l'Agenzia stessa in un comunicato stampa.

    «Ho appena attraversato il confine con l'Ucraina per iniziare la missione di garantire la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari del Paese. Dobbiamo agire ora per aiutare a prevenire il pericolo di un incidente nucleare», ha spiegato Grossi via Twitter. Dall'Aiea annunciano infine che Grossi dovrebbe tenere una conferenza stampa al suo ritorno nella sede centrale a Vienna entro la fine di questa settimana.

  • 14h45

    Kiev, i colloqui con Mosca continuano stasera

    Il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak ha affermato che i colloqui con la Russia continuano stasera. Lo status della Crimea e del Donbass saranno oggetto di trattative ad hoc tra Ucraina e Russia aggiuntive a quelle di oggi a Istanbul, ha precisato lo stesso Podolyak, citato dall'agenzia Unian.

  • 14h44

    Stasera a Birmingham concerto di solidarietà per rifugiati

    Un grande concerto per aiutare l'Ucraina colpita dalla guerra si tiene questa sera alla Resorts World Arena di Birmingham. Sul palco salgono star della musica internazionale, fra cui Camila Cabello, Ed Sheeran e gli Snow Patrol, oltre a Emeli Sande, Becky Hill e The Manic Street Preachers.

    «Tutti abbiamo la responsabilità di aiutare il popolo ucraino e non possiamo restare fermi», ha detto Cabello ai media del Regno Unito. A presentare il Concert For Ukraine, trasmesso in diretta dall'emittente Itv, c'è l'ex Spice Girl Emma Bunton, insieme a Marvin Humes e Ronan Kemp.

    Il ricavato andrà all'appello internazionale del Disasters Emergency Committee (Dec) per fornire cibo, acqua, alloggio e assistenza medica ai rifugiati in fuga dalla guerra.

    La Gran Bretagna vanta una lunga tradizione di eventi musicali dedicati a grandi emergenze umanitarie, a partire dal celebre Live Aid organizzato dal musicista Bob Geldof nel 1985 a Londra allo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia etiope di quegli anni.

  • 14h42

    Se Ue fa passo sconsiderato su energia siamo pronti

    La Russia è pronta per tutte le opzioni possibili sulle forniture delle sue risorse energetiche, compreso il rifiuto dell'Europa di acquistarle, nel qual caso le risorse saranno dirottate verso altri mercati. Lo ha detto la presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matviyenko ai giornalisti, citata dalla Tass.

    «Non siamo interessati a un tale scenario (la sospensione totale dei flussi di energia dalla Russia all'Europa), ma siamo pronti a tutte le opzioni possibili se l'Ue fa ancora un passo così sconsiderato», ha detto.

  • 14h40

    Gb sequestra altro yacht legato a oligarca russo

    Il governo britannico ha confermato il sequestro di un altro super yacht, la cui proprietà viene ricondotta a un anonimo oligarca russo coinvolto dalle sanzioni imposte in seguito all'invasione dell'Ucraina.

  • 14h30

    Cnn, contrattacchi ucraini in corso vicino Kiev

    Le forze ucraine hanno iniziato a contrattaccare nelle vicinanze di Kiev, mentre Irpin, a ovest della capitale, è stata bombardata dopo che il governo ucraino ha affermato ieri di aver riconquistato il sobborgo. Lo ha detto in tv Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell'interno ucraino, come riporta la CNN. «Stiamo cominciando a passare a qualche contrattacco», ha detto.

  • 14h20

    Mosca, i colloqui con Kiev sono stati costruttivi. Gli ucraini vogliono coinvolgere altri paesi

    Il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, citato dalla Tass, ha parlato di «colloqui costruttivi» con la delegazione ucraina a Istanbul.

    Medinsky, citato da Interfax, ha aggiunto che i negoziatori di Kiev hanno presentato delle proposte scritte che saranno comunicate a breve al presidente russo Vladimir Putin e in seguito sarà data una risposta agli ucraini. Le proposte includono il rifiuto della produzione e dello spiegamento di tutti i tipi di armi di distruzione di massa, ha detto il capo della delegazione russa Medinsky citato dalla Tass.

    Da parte sua il delegato ucraino Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato in una conferenza stampa al termine della sessione di colloqui che la Russia ha ricevuto proposte scritte dall'Ucraina che confermano la sue aspirazioni di neutralità e di paese denuclearizzato.

    A suo dire nei colloqui è stata fatta abbastanza strada per un incontro fra Zelensky e Putin. A questo proposito Medinsky ha affermato che un incontro tra i due presidenti è possibile ma dopo che una bozza di trattato sarà raggiunta tra le parti.

    Il capo negoziatore russo ha pure sostenuto che se il lavoro sul trattato Mosca-Kiev si muove velocemente e si trova un compromesso, la possibilità di un trattato di pace sarà più vicina.

    Mentre Podolyak ha anche detto che «continueremo i nostri negoziati con la Russia ma coinvolgeremo anche i paesi garanti». La Turchia, che ha ospitato l'incontro di oggi, fa parte degli 8 Stati garanti che ha designato Kiev.

    Da parte sua David Arakhamia, uno dei negoziatori ucraini, ha spiegato che «vogliamo un meccanismo internazionale di garanzie di sicurezza in cui i paesi garanti agiscano in modo simile all'articolo 5 della Nato, e ancora più fermamente».

    Il quotidiano turco «Sabah» riferisce che la delegazione di Kiev ha indicato che l'Ucraina non entrerà nella Nato ma la sua candidatura per entrare nell'Unione europea non può essere bloccata.

  • 14h00

    Conclusi colloqui tra Russia e Ucraina in Turchia

    Si è conclusa la prima giornata di colloqui tra delegazioni di Russia e Ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul. Lo fa sapere l'ufficio stampa dell'ambasciata ucraina di Ankara.

    Non è ancora chiaro se il negoziato andrà avanti anche nella giornata di domani, mentre è attesa a breve una conferenza stampa da parte di un membro della delegazione di Kiev.

  • 13h50

    Rottura gruppo Visegrad, Praga-Varsavia non vanno a Budapest

    Polonia e Repubblica Ceca non manderanno i loro rappresentanti alla riunione ministeriale del gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria) convocato a Budapest, per protesta contro la posizione assunta dal governo ungherese di Viktor Orban sulla Russia e l'Ucraina e i legami con il Cremlino.

    «Ho sempre appoggiato il V4, ma sono addolorato dal fatto che adesso i politici ungheresi ritengano più importante il petrolio russo a buon mercato rispetto al sangue ucraino», ha detto la ministra della difesa ceca Jana Cernochova. Anche il suo collega polacco, Mariusz Blaszczak, ha annunciato che non andrà a Budapest.

  • 13h45

    Shoigu, obiettivo primario Russia liberazione Donbas

    «Nel complesso, i principali obiettivi della prima fase di questa operazione sono stati raggiunti. Il potenziale di combattimento delle Forze armate ucraine è stato notevolmente ridotto, il che ci permette di concentrare l'attenzione e i nostri sforzi principali sul raggiungimento dell'obiettivo primario, cioè la liberazione del Donbas». Lo ha detto il ministro della difesa russo Sergei Shoigu in una teleconferenza, secodo quanto riporta la Tass.

  • 13h40

    Kiev, sale a 17'200 numero soldati russi morti

    È salito a circa 17'200 il numero di soldati russi morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione di Mosca: lo ha reso noto il ministero della difesa di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano delle perdite inflitte al nemico finora.

    In un messaggio pubblicato sul suo account Twitter, il ministero ha inoltre reso noto che dal 24 febbraio sono stati abbattuti 127 caccia russi, 129 elicotteri e 71 droni.

    Le forze ucraine hanno anche distrutto 597 carri armati di Mosca, 1'710 veicoli blindati da combattimento, 54 unità di difesa aerea, 96 sistemi di lanciamissili, 1'178 veicoli, 73 autocisterne per il rifornimento di carburante, 21 unità di equipaggiamenti speciali, quattro sistemi di missili balistici a corto raggio, 303 sistemi di artiglieria e sette navi.

  • 13h20

    Kiev, sono in corso negoziati difficili, accettata la protesta dei russi per dei video di maltrattamenti

    «Difficili negoziati per la pace nel nostro paese in corso ora a Istanbul». Lo ha affermato Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando alla stampa in una pausa durante i colloqui in corso da questa mattina tra delegazioni di Ucraina e Russia al palazzo Dolmabahce di Istanbul.

    «Garanzie sulla sicurezza senza condizioni per l'ucraina, cessate il fuoco, decisioni efficaci su corridoi e convogli umanitari, rispetto delle parti per le regole di guerra», ha affermato il delegato ucraino parlando degli obiettivi di Kiev durante i colloqui.

    Intanto il principale delegato russo, l'aiutante presidenziale Vladimir Medinsky, citato dal'agenzia Tass, ha dichiarato che l'Ucraina ha promesso di prendere misure dure contro i responsabili di presunte torture contro i soldati russi.

    «A questo punto posso dire che abbiamo presentato una protesta per le registrazioni video delle torture dei soldati russi. La parte ucraina ha accettato questa protesta. Hanno promesso di prendere le misure più dure contro coloro che hanno commesso questi crimini di guerra, se loro li catturano per primi», ha detto Medinsky.

  • 12h53

    Oltre 18'000 rifugiati ucraini registrati in Svizzera

    In Svizzera finora sono stati registrati 18'341 rifugiati ucraini, di cui 11'181 hanno ottenuto lo statuto di protezione S, ha comunicato oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Rispetto a ieri il numero di rifugiati è aumentato di 1'137 persone, mentre lo statuto S è stato concesso ad altri 744 profughi, viene precisato.

  • 12h30

    Peskov, insulti Biden a Putin dannosi ma dialogo necessario

    Gli insulti personali rivolti dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden al presidente russo Vladimir Putin danneggiano le relazioni bilaterali, ma il dialogo russo-statunitense è necessario in ogni caso. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass.

    «Gli insulti personali non possono non lasciare il segno nelle relazioni tra i capi di Stato. Soprattutto gli insulti personali, che in generale non dovrebbero avere posto nella retorica del capo di Stato», ha detto il portavoce del Cremlino. «Naturalmente, questo fattore ha un impatto negativo», ha aggiunto Peskov.

    Tuttavia «il dialogo tra la Russia e gli Stati Uniti è necessario in ogni caso». «È necessario non solo nell'interesse dei nostri due paesi, ma anche nell'interesse del mondo intero. In un modo o nell'altro, prima o poi dovremo parlare delle questioni di stabilità, sicurezza e così via», ha dichiarato.

    Quanto alla richiesta russa di pagare il gas in rubli, Peskov ha sostenuto che «le aziende straniere possono acquistare rubli con euro e dollari e pagare così il gas. Di fatto niente è cambiato».

  • 12h10

    Russia convoca ambasciatori Paesi baltici, espulsi diplomatici

    Il ministero degli esteri russo ha convocato gli ambasciatori a Mosca di Lettonia, Lituania ed Estonia per comunicare loro la decisione di espellere dei diplomatici delle rispettive rappresentanze in Russia. Lo comunica l'agenzia russa Tass.

    Si tratta di una ritorsione per la decisione dei Paesi baltici di espellere diversi diplomatici russi il 18 marzo: tre ciascuno da parte di Estonia e Lettonia, e quattro da parte della Lituania, che li ha dichiarati «persona non grata».

  • 12h05

    Ripristinato internet dopo attacco a rete nazionale

    La connessione a internet per i clienti di Ukrtelecom, uno dei fornitori di servizi web in Ucraina, è stata ripristinata oggi dopo un blackout durato circa 15 ore dovuto a un attacco informatico: lo ha reso noto il Servizio statale per le comunicazioni speciali e la protezione dei dati personali (la SSSCIP Ukraine) sul suo account Twitter.

    Da parte sua, la società che monitora lo stato della rete a livello globale, la NetBlocks, ha confermato che «lunedì 28 marzo, un grave attacco informatico al provider nazionale ucraino Ukrtelecom ha innescato un'interruzione della rete estesa su scala nazionale», sottolineando che «l'incidente si è progressivamente intensificato nel corso della giornata, causando la disconnessione di un numero crescente di abbonati».

    Nella serata di ieri anche Ukrtelecom ha confermato l'attacco informatico alla sua infrastruttura principale con un messaggio pubblicato su Facebook. I servizi di Ukrtelecom raggiungono soprattutto le aree rurali dell'Ucraina.

    Di proprietà statale fino a qualche anno fa, la società è controllata da Rinat Akhmetov, una delle persone più ricche del paese. In un'intervista con al sito The Record, solo qualche ora prima del blackout, il capo dell'ufficio tecnico del provider, Dmytro Mykytiuk, aveva spiegato che migliaia di dipendenti stavano lavorando per riparare le linee fisicamente interrotte dai bombardamenti russi. Ukrtelecom aveva già subito due interruzioni del traffico internet, l'8 e il 10 marzo, ma di durata più breve e di portata minore.

  • 12h00

    Cina: tentativo Usa di sopprimere noi e Russia non riuscirà

    Il rapporto sulla strategia di difesa nazionale degli Usa «è pieno di idee da Guerra Fredda e di confronto tra i campi: Cina e Russia sono due grandi potenze e il tentativo di contenere e sopprimere entrambi i paesi non avrà successo». È il commento del portavoce del ministero degli esteri cinese Wang Wenbin all'indomani della presentazione della relazione del Pentagono a corredo del budget 2023, secondo cui la Cina è il più importante concorrente strategico degli Usa, mentre la Russia è definita una seria minaccia.

    La parte statunitense, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, «dovrebbe riflettere sulle proprie responsabilità nella crisi in Ucraina e rivedere e correggere le sue pratiche di creazione di nemici immaginari, ignorando le preoccupazioni politiche e di sicurezza di altri paesi e mobilitando il confronto di gruppo».

    Il portavoce ha invitato «ad attuare seriamente la dichiarazione» fatta dal presidente Joe Biden nell'ultimo colloquio in modalità video con il suo omologo cinese Xi Jinping sul fatto «di non cercare una nuova guerra fredda, di non cercare di cambiare il sistema cinese, di non cercare di opporsi alla Cina rafforzando le alleanze, di non sostenere l'indipendenza di Taiwan e di non avere alcuna intenzione di scontrarsi con la Cina», puntando invece alla collaborazione con la parte cinese. Nella nuova situazione, «Cina e Usa dovrebbero rispettarsi a vicenda, coesistere pacificamente e lavorare a una cooperazione vantaggiosa per tutti».

    Nella conferenza stampa tenuta ieri sul bilancio 2023 per la difesa, la vice ministra americana della difesa Kathleen H. Hicks ha indicato Cina, Corea del Nord e Russia come le più grandi minacce alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

  • 11h40

    Holcim si ritira dalla Russia

    Holcim si ritira dalla Russia: il gigante del cemento e di altri materiali di costruzione ha deciso di avviare il processo di vendita di tutte le attività nel paese, ribaltando l'orientamento di metà marzo, quando aveva assicurato che sarebbe rimasto sul posto, pur sospendendo gli investimenti.

    Il consiglio di amministrazione ha deciso di ritirarsi dal mercato russo, ha indicato oggi l'impresa. Il gruppo, che nel paese di Vladimir Putin ha tre tre cementifici e un organico di circa 1000 dipendenti, spiega di voler operare «nel modo più responsabile possibile» e «in linea con i valori dell'azienda». La società si dice «profondamente preoccupata per la tragica sofferenza umana» in Ucraina.

    Contattato dall'agenzia Awp un portavoce ha detto che è ancora troppo presto per valutare se il disimpegno dalla Russia comporterà rettifiche di valore. Le vendite nel paese rappresentano meno dell'1% del fatturato globale del gruppo.

    Nella sua forma attuale il gruppo Holcim è nato nel 2015 dalla fusione fra la svizzera Holcim (in precedenza Holderbank) e la francese Lafarge. Oggi è una realtà presente in 70 paesi con oltre 70'000 dipendenti che nel 2021 ha realizzato un fatturato di 26,8 miliardi di franchi e un utile di 2,4 miliardi. Il gruppo è quotato alla borsa di Zurigo: a metà giornata il titolo saliva di circa il 2,5%, in un mercato generalmente orientato a un rialzo dell'1%.

  • 11h30

    UFC adotta misure per proteggere patrimonio culturale Ucraina

    L'Ufficio federale della cultura (UFC) si adopera nella protezione del patrimonio culturale dell'Ucraina minacciato dalla guerra in corso: con aiuti finanziari per 750'000 franchi sostiene le attività di musei e altre istituzioni svizzere impegnate nel trasferimento temporaneo di beni culturali a rischio provenienti dall'Ucraina.

    Ma non solo, l'UFC si legge in un comunicato odierno, interviene anche per sostenere organizzazioni internazionali, istituzioni o privati nei loro sforzi per prevenire la distruzione o il furto di beni culturali in Ucraina.

    L'UFC finanzia con 50'000 franchi progetti dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nell'ambito della protezione delle frontiere e della lotta contro il commercio illegale di beni culturali. Inoltre l’UFC contribuisce con 100'000 franchi al Fondo d'emergenza per il patrimonio dell’UNESCO. Tali misure – viene precisato – sono prese in cooperazione con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

    Da parte sua l'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) gestisce un rifugio internazionale per beni culturali minacciati che potrebbe essere messo a disposizione su richiesta del governo ucraino, viene aggiunto.

  • 11h20

    Sindaco Chernihiv, finora circa 400 vittime

    «Il numero di persone uccise dalle truppe russe a Chernihiv (130 chilometri di Kiev) potrebbe arrivare a 400». Lo ha detto il sindaco della città, Vladyslav Atroshenko, citato dall'agenzia ucraina Unian.

    «Abbiamo già più di 350 vittime in città... Questo non è il dato definitivo. Ora abbiamo un capo dell'assessorato regionale alla sanità riconfermato. Spero che avremo cifre più dettagliate. Penso che questa cifra sia di circa 400 «, ha detto il sindaco.

  • 10h50

    Donetsk, «centro di Mariupol sotto controllo nostre forze»

    Secondo quanto asserisce l'autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk (Dpr), il centro della città di Mariupol è «completamente sotto il controllo» delle sue forze. Lo ha affermato il viceministro all'Informazione della Dpr, Daniil Beznosov, citato dalla Tass, aggiungendo che «la pulizia dai battaglioni nazisti della città continua».

  • 10h40

    Fonte russa, in negoziati neutralità Ucraina è in bozza

    I termini dello status neutrale dell'Ucraina sono discussi nei colloqui a Istanbul: lo ha detto oggi all'agenzia russa Interfax una fonte che ha familiarità con i progressi dei negoziati.

    «Le parti hanno iniziato i negoziati a livello di capi delegazione. In particolare, è stata sollevata la questione dei termini del possibile status neutrale dell'Ucraina», ha detto la fonte. Presumibilmente, l'incontro può finire con la messa su carta dei termini dello status neutrale, ha spiegato aggiungendo che «si tratta di una bozza di un certo accordo o dichiarazione. Tutto è allo stadio di discussione».

    Da parte sua il vice capo dell'ufficio del presidente ucraino Kyrylo Tymoshenko, tra i negoziatori presenti a Istanbul, ha dichiarato che durante i colloqui con la Russia «insisteremo sulle garanzie di sicurezza internazionali per l'Ucraina. La pace in Ucraina è il nostro compito principale», ha affermato secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Unian.

    Intanto, secondo quanto riporta l'emittente britannica Sky News, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, all'indomani della notizia del presunto avvenuto avvelenamento di Roman Abramovich e di due negoziatori ucraini, ha consigliato «a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie».

  • 10h31

    Abramovich partecipa a negoziati Russia-Ucraina a Istanbul

    Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che poco fa ha accolto le delegazioni di Russia e Ucraina oggi a Istanbul per colloqui. Lo fa sapere la giornalista del quotidiano turco «Hürriyet» Nalan Kocak condividendo una fotografia del miliardario russo seduto tra funzionari turchi durante il discorso di Erdogan.

    Nelle immagini trasmesse dai media turchi, si vede Abramovich che non è seduto al tavolo principale delle delegazioni russa e ucraina, ma di lato accanto a Ibrahim Kalin, un portavoce del presidente Erdogan, e indossa cuffie per la traduzione, riporta la Bbc.

    Kalin avrebbe aiutato a coordinare gli incontri tra l'oligarca russo e un membro della delegazione ucraina in un hotel di Istanbul. La presenza di Abramovich – sottolinea la Bbc – suggerisce che è ancora coinvolto a qualche livello nei tentativi di mediazione.

  • 10h23

    Riaperti tre corridoi umanitari, anche Mariupol

    L'Ucraina ha annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso tre corridoi umanitari, anche dalla città assediata di Mariupol, dopo un giorno di sospensione a causa dei timori di «provocazioni» russe. «Tre corridoi umanitari sono stati approvati per oggi», ha detto la vice premier ucraina Iryna Verechtchuk in un video pubblicato su Telegram.

  • 10h05

    Attacco a Mykolaiv, colpito edificio amministrativo

    Questa mattina l'esercito russo è tornato ad attaccare la città di Mykolaiv, a poco più di 100 chilometri a est di Odessa. Lo riporta il servizio statale di emergenza ucraino, spiegando che i missili russi hanno colpito un edificio amministrativo regionale di nove piani, «distruggendo» la sua parte centrale.

    L'attacco è avvenuto attorno alle 8.30 ora locale di questa mattina. L'edificio amministrativo sventrato è il Palazzo della Regione, sede del governo dell'omonimo Oblast. Nelle prime foto dell'attacco si vede l'edificio di nove piani ancora in piedi ma con la parte centrale totalmente distrutta. Il governatore dell'Oblast (regione), Vitaly Kim, è rimasto illeso e pochi minuti dopo l'attacco, in un video, ha raccontato l'accaduto.

    Kim ha inoltre pubblicato sui suoi canali social una foto che, questa mattina, ritrae un aero che sorvola, a bassa quota, il ponte della città, tra gli obiettivi considerati più sensibili dall'esercito ucraino. «È un aereo nemico, partito dalla Crimea verso Mykolaiv», spiega il governatore.

  • 10h00

    Erdogan, «pace giusta» non avrà un perdente

    Entrambe le parti hanno «legittime preoccupazioni». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accogliendo le delegazioni di negoziatori ucraini e russi a Istanbul, invitandoli a «porre fine a questa tragedia». Sempre stando a Erdogan, citato dalla Bbc, una «pace giusta» non avrà un perdente e la continuazione del conflitto non giova a nessuno.

    «In un momento così critico (...) mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri paesi, per la nostra regione e per tutta l'umanità». Il presidente turco ha poi chiesto un immediato cessate il fuoco e che fermare la tragedia dipende da entrambe le parti.

    Erdogan ha aggiunto che sia il presidente ucraino sia quello russo sono «amici preziosi» e che progressi nei negoziati aprirebbero la strada all'incontro tra i leader, che la Turchia potrebbe ospitare.

    Il canale televisivo Russia Today ha trasmesso l'inizio della riunione.

  • 09h35

    Cremlino ribadisce, «niente pagamenti, niente gas»

    La Russia «non farà beneficenza», fornendo all'estero gas gratuito: «niente pagamenti, niente gas»: lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax, in un'intervista alla Pbs, emittente USA, in cui ribadisce un concetto espresso già ieri.

    «Sicuramente non faremo beneficenza e non invieremo gas gratis all'Europa occidentale», ha detto Peskov, commentando il rifiuto dei paesi occidentali di pagare il gas in rubli. «Appena avremo (su questo punto) una decisione finale, vedremo che si può fare», ha detto Peskov.

  • 09h15

    Soldati russi su zona tossica Chernobyl senza protezione

    «I soldati russi stanno andando in giro su veicoli blindati nella ‹foresta rossa›, altamente tossica, che circonda il sito della centrale nucleare di Chernobyl senza protezione dalle radiazioni, sollevando nuvole di polvere radioattiva». Lo hanno riferito i lavoratori del sito, citati dall'"Independent», definendo l'atto «suicida» per i soldati.

    Il mese scorso, l'ispettorato nucleare statale ucraino aveva confermato un aumento dei livelli di radiazioni a Chernobyl a causa di veicoli militari pesanti che passavano sul suolo contaminato.

  • 08h00

    Kiev, respinti 7 attacchi russi in 24 ore

    Le forze ucraine hanno respinto sette attacchi russi nelle ultime 24 ore distruggendo 12 carri armati e 10 veicoli da combattimento di Mosca: lo affermano funzionari di Kiev, secondo quanto riporta il «Guardian».

    L'aviazione ucraina, inoltre, ha abbattuto 17 velivoli russi, inclusi otto aerei, tre elicotteri, quattro velivoli senza pilota e due missili da crociera.

  • 06h30

    Kuleba, «Putin ha i suoi piani? Noi abbiamo i nostri»

    «Se Putin ha i suoi piani per ‹distruggere› l'Ucraina, anche noi abbiamo i nostri, vincere la guerra e liberare i nostri territori»: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba parlando in televisione secondo quanto riferito dall'agenzia ucraina Unian, a sua volta ripresa dalla Ukrainska Pravda.

    Il riferimento è al tentativo di mediazione attribuito dal Times all'oligarca russo Roman Abramovich al quale il presidente russo Putin avrebbe reagito affermando: «Digli che li distruggerò».

    «Ricordo che Putin aveva detto che avrebbe catturato Kiev e le città chiave dell'Ucraina in pochi giorni, ma non è avvenuto. Può anche fare i suoi piani, ma noi abbiamo i nostri, piani per la vittoria e la liberazione dei nostri territori», ha concluso Kuleba.

  • 05h30

    Bbc, sospetti su presunto avvelenamento di Abramovich

    Fonti non ufficiali statunitensi e ucraine hanno sollevato sospetti circa la veridicità del presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich che ne avrebbe accusato i sintomi durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all'inizio di questo mese, secondo fonti a lui vicine.

    Stessi sintomi avrebbero accusato due negoziatori di pace ucraini. Lo riporta la Bbc citando un rapporto secondo cui il presunto avvelenamento sarebbe stato orchestrato da estremisti russi che volevano sabotare i colloqui.

    Un funzionario statunitense tuttavia, citato da Reuters e ripreso dalla Bbc in condizione di anonimato, avrebbe affermato che l'intelligence suggeriva che i sintomi degli uomini fossero dovuti a fattori «ambientali» e non ad avvelenamento.

    In seguito un funzionario dell'ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla BBC che, sebbene non avesse parlato direttamente con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano «bene» e che uno di loro aveva definito «falsa» l'ipotesi di avvelenamento.

    Tuttavia, il corrispondente della BBC per la sicurezza Frank Gardner ha osservato che non sorprenderebbe che gli Stati Uniti volessero smorzare i sospetti circa l'uso di armi chimiche, in particolare da parte russa, in Ucraina, una mossa che potrebbe spingerli ad azioni di rappresaglia a cui non vorrebbero arrivare.

  • 05h00

    Delegazioni arrivate a Istanbul per negoziati

    I negoziatori ucraini e russi sono arrivati a Istanbul, in Turchia, per l'atteso faccia a faccia, il primo in due settimane, volto a concordare un cessate il fuoco in Ucraina, o almeno un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati. Lo riferisce la Bbc.

    «Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità», ha affermato in proposito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «L'obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco», ha detto alla televisione nazionale, mentre il consigliere del ministero degli Interni ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una svolta.

    Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano – aggiunge la Bbc – ha espresso dubbi simili sulle speranze di progresso, affermando che il presidente russo Vladimir Putin non sembrerebbe pronto a scendere a compromessi per porre fine alla guerra.

    Nel frattempo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è importante che i colloqui proseguano, pur non avendo finora prodotto progressi sostanziali.

  • 04h30

    Forze armate, ‹respinto attacco russo al sud›

    Le forze armate ucraine hanno annunciato di aver costretto le truppe russe ad arretrare di 40-60 chilometri dalla città di Kryvyi Rih, nel sud del Paese, dove erano dirette per un attacco. Lo ha affermato il governatore della regione, Oleksandr Vilkul, in un videomessaggio citato da Ukrainska Pravda.

    «Il nemico non viene solo fermato in tutte le direzioni, ma anche respinto lontano nel suo tentativo di avvicinarsi alla città», ha dichiarato, aggiungendo che le truppe russe sono state allontanate anche dall'area di Kherson. Le forze armate ucraine, secondo Vilkul, hanno sequestrato l'equipaggiamento dei russi, «con il quale continuerà a difendere Kryvyi Rih».

  • 04h00

    Onu, si indaghi su torture a prigionieri di guerra

    Le Nazioni Unite chiedono a Mosca e Kiev di indagare sulle presunte torture ai prigionieri di guerra in Ucraina: lo ha detto il capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina Matilda Bogner in un briefing, commentando alcuni video diffusi ieri. Lo riporta la Tass.

    «Abbiamo visto video da entrambe le parti di prigionieri di guerra ucraini che sono stati presi da parte russa e prigionieri di guerra russi che sono stati presi da parte ucraina», ha sottolineato, aggiungendo che l'Onu era «in procinto di verificare tutto il materiale che è stato rilasciato.» «Chiediamo alle autorità di entrambe le parti di condurre indagini complete sulle accuse sollevate da questi video», ha sottolineato Bogner. «È importante che questo tipo di episodi e qualsiasi maltrattamento che potrebbe verificarsi venga interrotto immediatamente», ha osservato.

    Il funzionario dell'Onu ha sottolineato la necessità di assicurarsi che i prigionieri di guerra «non siano esposti al pubblico ludibrio e siano trattati con dignità».

    Ieri su Internet erano stati diffusi video che mostravano presunti nazionalisti radicali ucraini che torturavano soldati russi fatti prigionieri, di cui non è ancora chiara la veridicità.

    Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che coloro che fossero coinvolti nelle torture dovranno essere ritenuti responsabili delle loro azioni.

  • 03h30

    Russia lancia Rosgram, sostituto di Instagram

    La Russia lancia Rosgram, sostituto di Instagram. Lo ha annunciato il nuovo social tramite il suo canale Telegram. Lo riporta il Kyiv Independent. L'applicazione sostituirà Instagram, anche se non includerà molte delle sue funzionalità. Instagram è stato bandito in Russia il 14 marzo scorso.

  • 03h15

    Cremlino, Russia non attaccherà Paesi Nato

    La Russia non ha in programma di attaccare nessun paese della Nato, ha detto all'emittente statunitense PBS il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto reciproco». Lo riferisce la Tass.

    Rispondendo a una domanda sul possibile allargamento del conflitto a Paesi Nato, Peskov ha detto che «se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci».

  • 03h00

    Zelensky contrario a ‹sanzioni condizionali›

    In un recente discorso video, il presidente Volodymyr Zelensky si è pronunciato contro sanzioni ‹condizionali› che ipotizzino una ulteriore escalation del conflitto, citando «segnali e avvertimenti» che alcune sanzioni, come l'embargo petrolifero russo, saranno imposte se la Russia utilizzerà armi chimiche contro l'Ucraina. Lo riporta il Kyiv independent.

    «Non ho parole. Pensate a cosa si è arrivati: ad aspettarci l'uso di armi chimiche», ha detto.

  • Cremlino, l'Occidente ci ha dichiarato guerra economica

    «Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni. E sfortunatamente, quelle condizioni sono piuttosto ostili». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista a Pbs a proposito delle sanzioni dell'Occidente in risposta all'invasione dell'Ucraina.

    «Siamo entrati nella fase di una guerra totale», ha sottolineato. «I paesi dell'Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell'economia, sequestrando le nostre proprietà, i nostri fondi, bloccando le nostra transazioni finanziarie. E dobbiamo adattarci al nuova realtà», ha detto ancora Peskov.

  • 02h30

    Stato maggiore, continuiamo a difendere Mariupol

    Le forze ucraine «continuano a difendere Mariupol». Lo stato maggiore ucraino ha affermato che le sue forze «continuano a mantenere la difesa circolare» all'interno della città portuale di Mariupol, anche se le forze russe hanno consolidato il controllo intorno alla città. Lo riporta il Kyiv Independent.

    Intanto le forze armate ucraine, secondo la stessa fonte, hanno anche annunciato di avere abbattuto 17 bersagli aerei russi: nel dettaglio, otto aerei, quattro droni, tre elicotteri e due missili.

  • 01h27

    Francia, 7 Paesi Ue sconsigliano di unirsi a resistenza

    Sette Paesi dell'Unione Europea hanno esortato i propri cittadini ad astenersi dall'unirsi alla resistenza militare ucraina contro le truppe d'invasione russe. L'appello è stato lanciato dai ministri della Giustizia di Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Lussemburgo e Belgio, secondo quanto confermato in serata dal ministro degli Interni francese Gerald Darmanin dopo l'incontro svolto ieri a Bruxelles tra i ministri degli Interni dell'Ue.

    I ministri dei sette Paesi «hanno scoraggiato all'unanimità gli europei dall'entrare» nelle fila dei combattenti volontari diretti alla guerra in Ucraina, è scritto in una dichiarazione pubblicata dopo l' incontro a Bruxelles.

    «Ovviamente scoraggiamo le persone dal recarsi in una zona di guerra», ha detto Darmanin. «Per quanto ne so, ci sono state pochissime partenze dalla Francia che potrebbero essere confermate... quasi nessuna», ha affermato Darmanin. La Francia ha al momento la presidenza di turno dell'UE.

  • 00h01

    È iniziato il trentaquattresimo giorno di guerra in Ucraina

  • 23h50

    Oltre mille mercenari della Wagner nell'est dell'Ucraina

    «La compagnia militare privata russa, il gruppo Wagner, si è già schierata nell'Ucraina orientale, ci aspettiamo che dispieghino più di mille mercenari, inclusi alti dirigenti dell'organizzazione, per intraprendere operazioni di combattimento». Lo ha twittato il ministero della Difesa britannico.

  • 23h48

    Kiev, ‹neutralizzato› cyberattacco russo

    Un «potente cyberattacco» al fornitore dei servizi internet e di telefonia ucraino Ukrtelecom è stato «neutralizzato». Lo ha reso noto su twitter il servizio delle telecomunicazioni statali, parlando di un attacco informatico del «nemico» e precisando che, nel bloccare l'attacco, la priorità è stata data al mantenimento dei servizi di comunicazione per l'esercito ucraino.

SDA