Guerra Bombe russe sulle case, nuova strage nell'est ucraino

SDA

8.8.2023 - 19:53

Il bersaglio stavolta è stato un'area residenziale di Pokrovsk, cittadina a 40 chilometri dalla prima linea del fronte orientale.
Il bersaglio stavolta è stato un'area residenziale di Pokrovsk, cittadina a 40 chilometri dalla prima linea del fronte orientale.
Keystone

Due missili russi, lanciati a 40 minuti di intervallo, il secondo mentre erano già arrivati i soccorritori sul luogo del primo attacco: la cronaca quotidiana della guerra in Ucraina restituisce un'ennesima strage di civili, uccisi nelle loro case.

Il bersaglio stavolta è stato un'area residenziale di Pokrovsk, cittadina a 40 chilometri dalla prima linea del fronte orientale. Sette morti e oltre ottanta feriti il bilancio delle vittime, dopo tante ore a scavare tra le macerie. Mosca ha di fatto negato il raid sul centro abitato, affermando di aver colpito un «avamposto militare» nemico.

Il dramma di Pokrovsk si è consumato lunedì sera, quando Volodymyr Zelensky ha denunciato l'attacco, avvertendo che si contavano già morti e feriti. Nelle ore successive le autorità ucraine del Donetsk hanno riferito la dinamica dei fatti.

Due missili delle forze di occupazione hanno colpito e danneggiato edifici residenziali e amministrativi, un hotel frequentato dai giornalisti, caffè e negozi. Reporter sul campo hanno visto i soccorritori evacuare i sopravvissuti dalle macerie di un palazzo di cinque piani e trasportare i feriti sulle ambulanze.

Le operazioni sono state più lunghe del previsto, perché c'è stata una sospensione durante la notte per paura di nuovi bombardamenti, ha spiegato il ministro dell'Interno Igor Klymenko, che ha comunicato il bilancio finale delle vittime: 7 morti, incluso un alto funzionario dei servizi d'emergenza, e 82 feriti, tra cui due bambini, oltre a decine di agenti di polizia e alcuni soldati accorsi sul posto.

La versione di Mosca invece è che l'obiettivo dell'attacco missilistico era un posto di comando avanzato delle forze armate ucraine, che è stato effettivamente colpito, ha affermato il Ministero della Difesa, nel consueto scontro parallelo sulla narrativa del conflitto.

Martellati cinque distretti ucraini nel sud-est

La strage di Pokrovsk è stata l'episodio più cruento di una giornata in cui l'Armata di Putin ha martellato cinque distretti ucraini nel sud-est, provocando undici morti e novanta feriti, secondo le autorità nazionali. Bombe, ma anche attacchi ibridi, perché i servizi di sicurezza dell'Sbu hanno reso noto di aver sventato un tentativo di sabotaggio hacker al sistema informativo di combattimento delle forze armate.

Quanto alla controffensiva, i difensori hanno rivendicato progressi nelle direzioni di Melitopol e Berdyansk, sul fronte di Zaporizhzhia. Secondo alcuni resoconti dei media locali, le truppe ucraine avrebbero preso contatto con la prima linea russa. Ma al di là dei proclami crescono i dubbi, anche tra gli alleati Nato, sulla capacità di Kiev di riconquistare una parte significativa di territorio.

È il caso di alti funzionari americani come il deputato democratico Mike Quigley: reduce da una missione in Europa in cui ha incontrato i comandanti che addestrano gli ucraini in Europa, ha raccontato che i briefing sulla situazione sul terreno «fanno riflettere», e che «questo è il momento più difficile della guerra».

La risposta degli occidentali? Aumentare la fornitura di armi

Per sostenere ulteriormente Kiev, la risposta degli occidentali è ancora una volta quella di aumentare la fornitura di armi. Dagli Stati Uniti è atteso un nuovo pacchetto da 200 milioni di dollari, che include attrezzature per lo sminamento, armi anticarro, cannoni e munizioni, intercettori per la difesa aerea. Mentre il primo lotto di carri Abrams dovrebbe arrivare in Ucraina entro l'inizio dell'autunno.

Intanto, si continua a fare i conti con le vittime più fragili di questo conflitto. Dopo un anno e mezzo di invasione 1.107 bambini sono considerati dispersi in Ucraina, ha fatto sapere l'ufficio del Commissario per i diritti umani del Parlamento.

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