Sopra la soglia dei 270 elettori Donald Trump è ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti

ATS / Covermedia / sam

6.11.2024 - 12:12

Donald Trump in piedi sul palco con la moglie Melania
Donald Trump in piedi sul palco con la moglie Melania
KEYSTONE

Donald Trump ha superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari per essere eletto presidente degli Stati Uniti, aggiudicandosi ufficialmente il secondo mandato alla Casa Bianca: attualmente sono 280. Mentre continua il conteggio dei voti, le reazioni internazionali si dividono sulla vittoria del tycoon.

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È ufficiale: Donald Trump sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Il candidato del Partito repubblicano è stato dichiarato vincitore mercoledì mattina, poche ore dopo la chiusura dei seggi in tutta l'America.

In una corsa elettorale in cui le principali tematiche di campagna hanno incluso l'aborto, il cambiamento climatico, l'economia, la sanità, l'immigrazione, i diritti LGBTQ e il nazionalismo cristiano, il 78enne e il suo vice, JD Vance, sono emersi vincitori, raggiungendo per primi i 270 voti elettorali necessari.

Trump aveva già ricoperto il ruolo di 45mo presidente degli Stati Uniti tra il 2017 e il 2021. Con questa vittoria, diventa il primo presidente dai tempi di Grover Cleveland, nel 1893, a tornare alla Casa Bianca dopo aver perso una rielezione, essendo stato sconfitto da Joe Biden nelle elezioni del 2020.

«Aiuteremo il nostro paese a guarire»

Dichiarando la sua vittoria dal resort di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, Trump ha affermato: «Questo è il più grande movimento politico di tutti i tempi, non c'è mai stato niente di simile... Questo sarà ricordato per sempre come il giorno in cui il popolo americano ha ripreso il controllo del proprio paese».

Rivolgendosi alla folla, ha aggiunto: «Aiuteremo il nostro paese a guarire. Abbiamo fatto la storia per una ragione stasera», e ha continuato: «Ogni singolo giorno lotterò per voi... questa è una vittoria magnifica per il popolo americano che ci permetterà di rendere l'America di nuovo grande».

La vicepresidente in carica, Kamala Harris, non ha ancora riconosciuto la sconfitta né si è rivolta ai suoi sostenitori.

L'inaugurazione di Trump si terrà il 20 gennaio del 2025.

Le reazioni alla vittoria di Trump

Se i sovranisti europei esultano - con la presidente del Rassemblement National Marine Le Pen che parla di una «una nuova era politica che si apre» - i socialisti dell'Ue parlano di «un giorno buio», evidenziando «il progetto di Donald Trump: autoritarismo, xenofobia e mancanza di opportunità», sottolinea la presidente del gruppo all'Eurocamera Iratxe Garcia Perez.

E c'è chi pensa già al futuro, con Berlino che chiede all'Europa di assumersi «maggiori responsabilità» in materia di sicurezza dopo la vittoria del tycoon e annuncia una riunione nel pomeriggio tra il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius e il suo omologo francese Sébastien Lecornu.

Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha affermato che la leadership di Trump «sarà ancora una volta fondamentale per mantenere forte la nostra Alleanza. Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con lui per promuovere la pace attraverso la forza della Nato».

Mentre la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen ha parlato di «un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini», auspicando di «lavorare insieme a un'agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro».

Possibili ripercussioni del ritorno di Trump alla Casa Bianca

Ma è chiaro che già si riflette sulle possibili ripercussioni del ritorno di Trump alla Casa Bianca sui rapporti commerciali tra Europa e USA, gli equilibri nella Nato e le crisi internazionali.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con Trump per la sua «impressionante» vittoria, augurandosi che questa «aiuterà l'Ucraina ad ottenere una pace giusta». Ma durante la campagna elettorale, il tycoon ha minacciato più volte di mettere fine all'aiuto americano in Ucraina, promettendo di mettere fine alla guerra in 24 ore.

Parole alle quali Mosca guarda con attenzione: «Gli Stati Uniti sono in grado di contribuire alla fine del conflitto» in Ucraina, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

«Siccome proprio gli USA sono il Paese che butta costantemente benzina sul fuoco» sono in grado di «cambiare la traiettoria della loro politica», «ma se questo sarà fatto e in che modo lo sapremo solo dopo gennaio».

Putin non ha in programma di congratularsi con Trump

Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin non ha in programma di congratularsi con Trump: per lui gli Stati Uniti restano «un Paese ostile» e Mosca giudicherà la prossima amministrazione in base a «passi concreti».

Congratulazioni a Trump sono giunte anche dal premier britannico Keir Starmer e dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, così come da altri capi di Stato e di governo in tutto il mondo, mentre l'Iran invia il messaggio che «non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti», ha affermato la portavoce del governo Fatemeh Mohajerani.

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