USA 2024 Trump: «Libererò gli Stati Uniti dai migranti, Harris ha barato»

SDA

14.9.2024 - 21:13

Donald Trump durante il comizio a Las Vegas.
Donald Trump durante il comizio a Las Vegas.
Keystone

Gli USA sono «invasi» da migranti che li stanno «distruggendo». Ma «noi li libereremo». Donald Trump torna a insistere sull'immigrazione, suo cavallo di battaglia, per criticare Kamala Harris, artefice a suo avviso dell'arrivo illegale di oltre 21 milioni di persone.

Sul palco a Las Vegas, in quel Nevada che ha perso sia nel 2016 sia nel 2020, l'ex presidente ha attaccato la rivale anche sul recente dibattito, accusandola di aver barato. «Non sa parlare. Aveva le domande», ha insinuato l'ex presidente spingendosi a dire che gli orecchini indossati da Harris per il faccia a faccia erano in realtà degli auricolari. Nel corso del comizio di 80 minuti, durante i quali ha criticato i democratici «imbroglioni» alle elezioni e ha osservato come Joe Biden sia meglio della sua vice, Trump ha ribadito la sua proposta di eliminare le tasse sugli straordinari e ironizzato sul fatto che Harris la farà sua così come ha fatto per quella dell'abolizione delle imposte sulle mance. «Chissà se ora la proporrà anche lei», si è chiesto sorridendo.

Di fronte ai 6'000 presenti l'ex presidente, secondo il programma della sua campagna, avrebbe dovuto parlare di economia ma, alla fine, ha deviato il discorso in più occasioni dedicando il suo tempo ad attaccare Harris sul dibattito e sul suo essere troppo liberal, e a parlare di immigrazione, tema che gli è caro. «Siamo sotto invasione», i migranti sono come un «esercito ma più difficile da combattere perché senza uniforme», ha spiegato ringraziando il suo consigliere Stephen Miller, l'architetto della separazione delle famiglie di migranti al confine e l'ideatore dell'uso dell'esercito per effettuare espulsioni di massa e «liberare il Paese».

Harris in Vantaggio su Trump

Mentre Trump continua il suo tour sulla costa occidentale, la vicepresidente corteggia gli elettori nello Stato in bilico della Pennsylvania, uno di quelli che potrebbe decidere l'esito elettorale. Harris è andata in due roccaforti repubblicane e trumpiane presentandosi agli elettori, e augurandosi di rosicchiare consensi all'ex presidente. Dalla Pennsylvania ha rilasciato la sua prima intervista da sola da quando è in corsa: lo ha fatto a un'emittente locale di Abc, Action News 6. Ai suoi microfoni si è detta favorevole e rispettosa del secondo emendamento ma con regole di buon senso per le armi. Ha spiegato di ritenere che gli americani vogliono un leader che li unisca e «non uno che professa di essere un leader e che sta cercando» di metterli gli uni contro gli altri. Ha denunciato «l'odio e le divisioni che arrivano da Donald Trump» e presentato il suo piano per «un'economia delle opportunità che crea occasioni» per tutti.

Harris, secondo l'ultimo sondaggio di Yahoo New-YouGov, è in vantaggio su Trump di cinque punti dopo il dibattito, con il 50% dei consensi contro il 45% dell'ex presidente. Nonostante l'allungo seguito al faccia a faccia, la campagna della vicepresidente è cauta perché la partita è ancora lunga e – come alcuni nel partito democratico ritengono – Harris non ha ancora una strada chiara per la conquista dei 270 elettori che le consegnerebbero la Casa Bianca.

Al via il voto anticipato

Le prossime settimane sono cruciali per i due candidati. Il voto anticipato sta lentamente iniziando Stato dopo Stato e per Trump e Harris è importante che il maggior numero di persone voti. Tutti e due vogliono infatti vincere con ampi margini: Trump per evitare che gli «rubino» le elezioni come ritiene sia avvenuto nel 2020, Harris per evitare contestazioni del rivale.

Secondo le previsioni degli osservatori, difficilmente il risultato del voto si conoscerà la notte del 5 novembre. Ci vorrà probabilmente più tempo, forse giorni come nel 2020, e il rischio è il ripetersi dello scontro fra George W. Bush e Al Gore, con la Corte Suprema costretta a intervenire. Un'ipotesi che i democratici vedono con sospetto, visto che l'Alta Corte è ora a maggioranza conservatrice con tre saggi nominati da Trump.

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