Guerra in UcrainaEcco come le brigate di Kiev stanno cercando di reclutare nuove leve
twei
22.5.2024
Spot pubblicitari e manifesti per combattere la carenza di reclute: ecco come le brigate ucraine stanno procedendo, per conto proprio, nel tentativo di rafforzare i propri ranghi. Anche perché il Governo di Kiev non dà risposte chiare riguardo alla formazione, seminando così la sfiducia.
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22.05.2024, 15:44
30.05.2024, 10:35
Julian Weinberger
Hai fretta? blue News riassume per te
Dopo più di due anni di guerra, l'Ucraina sta ancora combattendo contro gli invasori russi. Ma l'esercito è sempre più alle prese con problemi di reclutamento.
Per attirare nuove reclute, le brigate di Kiev fanno quindi pubblicità di propria iniziativa con spot televisivi e manifesti.
C'è però grande scetticismo tra molti ucraini soggetti al servizio militare, anche perché il governo di Kiev non dà risposte chiare riguardo alla formazione, seminando così la sfiducia.
Nella guerra contro la Russia, si stima che abbiano già perso la vita circa 70.000 soldati ucraini, mentre altri 120.000 siano rimasti feriti. Eppure non sembra esserci in vista una fine del conflitto, il che solleva un problema: chi difenderà l'Ucraina dal suo vicino ostile in futuro e impedirà alle truppe di Vladimir Putin di avanzare ulteriormente?
Dato che Kiev è sempre più alle prese con i problemi di mobilitazione dell'Esercito e non vengono fornite soluzioni rapide da parte del Governo, molte brigate hanno deciso di prendere l'iniziativa da sole.
Come riportato da «Der Spiegel», la 93ª Brigata meccanizzata, ad esempio, sta reclutando nuovi membri attraverso un messaggio inequivocabile in uno spot televisivo: «Lascia il trattore, entra nel carro armato».
In particolare, il video afferma che: «Nonostante la paura e le riserve, non andiamo in guerra per morire. Abbiamo deciso di difenderci per vivere nella nostra patria». Per reclutare nuove reclute, l'Esercito utilizza anche campagne di affissione di manifesti, che ormai sono presenti ovunque.
Il Ministero della difesa riconosce una crisi di fiducia
Oltre agli slogan pittoreschi, le brigate assicurano ai potenziali nuovi reclutati che saranno assegnati in base alle loro capacità. Questo rappresenta un colpo laterale al Ministero della difesa, che di recente è stato criticato per la sua arbitrarietà.
Questo non è passato inosservato a Oleksiy Beschewez, consigliere del Ministero della difesa ucraino. «La nostra sfida più grande è la fiducia, che sfortunatamente in questo momento manca», ha dichiarato a Der Spiegel, aggiungendo che è giunto il momento di riconquistarla.
In questo contesto, però, le immagini che hanno fatto il giro del web nelle ultime settimane sembrano controproducenti. Queste mostrano che gli uffici del servizio militare a volte adottano misure rigide durante la mobilitazione, anche con la violenza se necessario.
Sebbene le registrazioni possano rappresentare alcuni casi isolati, tali video indeboliscono ulteriormente la fiducia nelle autorità.
Il Governo di Kiev non ha risposte chiare
Ciò sta quindi provocando anche la fuga dei coscritti, ossia gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Secondo una ricerca del quotidiano tedesco, questi accettano persino la corruzione per ottenere vantaggi da funzionari pubblici o medici.
Altri, invece, restano a casa, ma vivono in segreto e si organizzano con sofisticati meccanismi di allarme su Telegram. Con messaggi in codice, danno l'allerta quando gli ufficiali militari sono di pattuglia e danno l'okay quando la via è libera.
Oltre al timore per i rischi per la vita e l'incolumità fisica che comporta la chiamata al fronte, la mobilitazione delle nuove reclute risente anche di altri aspetti. Per molto tempo il Governo di Kiev non ha infatti avuto risposte chiare riguardo alla formazione, in termini di qualità, luogo e durata.
Anzi all’inizio di aprile l’Ucraina ha invece introdotto nuove e più severe norme sotto forma di legge sulla mobilitazione. Oltre ad abbassare l'età del servizio militare, da 27 a 25 anni, l'Esecutivo ha inasprito le pene per coloro che si sottraggono al servizio militare.
È inoltre decaduta una norma che escludeva alcuni malati cronici. A causare ulteriore incertezza c'è stato anche il fatto che, nell’ambito della riforma, sia stato eliminato il congedo sicuro dall’Esercito dopo 36 mesi.