L'aereo precipitato a Muan Il giorno dopo la tragedia, la Corea del Sud è sotto shock, e Seul ordina il controllo dei Boeing

SDA

30.12.2024 - 22:24

I pompieri al lavoro intorno alla carcassa del Boeing 737-800 precipitato domenica all'aeroporto di Muan. 
I pompieri al lavoro intorno alla carcassa del Boeing 737-800 precipitato domenica all'aeroporto di Muan. 
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A seguito dell'incidente all'aeroporto di Muan in Corea del Sud, costato la vita a 179 persone, Seul ha avviato un'«ispezione completa» dei suoi Boeing 737-800 – il modello coinvolto nello schianto – gestiti dalle compagnie aeree del Paese.

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Per il vice ministro dell'Aviazione civile, Joo Jong-wan, «i registri di manutenzione di sistemi chiave come i motori e i carrelli d'atterraggio saranno esaminati a fondo per 101 aerei gestiti da sei compagnie aeree che utilizzano lo stesso modello dell'aereo dell'incidente». Ha aggiunto che l'ispezione durerà fino al 3 gennaio.

Funzionari della sicurezza aerea degli Stati Uniti e personale della Boeing sono intanto attesi in Corea del Sud per unirsi agli investigatori che indagano sul disastro aereo, uno dei più gravi nella storia dell'aviazione locale.

Il Ministero dei trasporti – citato da «Sky News» – ha intanto affermato che il pilota aveva comunicato alla torre di controllo che il Boeing della Jeju Air aveva subito un impatto con uno stormo di uccelli e aveva poi lanciato il mayday prima che l'aereo precipitasse.

Malfunzionamento dei carrelli

Il Boeing 737-800 trasportava 181 persone dalla Thailandia alla Corea del Sud quando ha lanciato l'allarme ed è atterrato sulla pancia prima di schiantarsi contro una barriera ed esplodere.

Tutti a bordo del volo Jeju Air 2216 sono morti, tranne due assistenti di volo estratti dai rottami e ora ricoverati in ospedale in condizioni stabili.

La lente degli investigatori è puntata in particolare sui carrelli, che non avrebbero funzionato; ancora oggi un volo della stessa Jeju Air decollato dallo scalo internazionale di Gimpo, nella provincia nordoccidentale di Gyeonggi, ha rilevato un problema al carrello di atterraggio poco dopo il decollo e ha fatto ritorno all'aeroporto di partenza.

Dolore nei familiari

La Corea del Sud ha proclamato 7 giorni di lutto in seguito al disastro, con le bandiere a mezz'asta sugli edifici governativi. Il presidente ad interim Choi Sang-mok, in carica solo da venerdì, ha affermato che il governo sta facendo «ogni sforzo» per identificare le vittime e sostenere le famiglie in lutto.

Ma all'aeroporto internazionale di Muan, le grida di angoscia hanno riecheggiato nel terminal man mano che le famiglie ricevevano aggiornamenti dalle autorità.

Molti parenti hanno espresso disperazione e frustrazione per la lentezza del processo di identificazione. «Vogliamo che le autorità ci restituiscano i nostri cari, anche se sono solo all'80% intatti», ha detto Park Han-shin, un rappresentante delle famiglie delle vittime. Ha anche sollecitato le autorità ad accelerare gli sforzi di ricerca, soprattutto perché l'aumento delle temperature minaccia di accelerare la decomposizione dei resti.

Collera contro Kim

L'amministratore delegato di Jeju Air, Kim E-bae, ha affrontato le rabbiose critiche delle famiglie durante la sua prima visita ai parenti in lutto.

I video sui media locali mostrano familiari che gridano contro Kim, chiedendo spiegazioni sul ritardo del suo arrivo ed esprimendo indignazione per la asserita mancanza di urgenza nella risposta della compagnia, che sta registrando un numero record di cancellazione di prenotazioni. Kim si è inchinato in segno di scuse, esprimendo dolore e porgendo le sue condoglianze, ma questo non è bastato a placare la rabbia dei presenti.

Scenario apocalittico

Le autorità affrontano enormi difficoltà nell'identificazione dei resti umani: gli operatori stanno utilizzando impronte digitali e analisi del Dna e, fino a lunedì, è stata accertata l'identità di 146 vittime. Rimangono ancora 33 casi in attesa di ulteriori analisi. I funzionari hanno espresso speranza di poter ricostruire l'80-90% dei corpi entro dieci giorni.

Il giorno dopo la catastrofe, il luogo dell'incidente presenta uno scenario agghiacciante tra detriti, macchie di sangue e resti umani sparsi nelle zone umide vicino all'aeroporto; ovunque ci sono sedili macchiati di sangue, metallo contorto e un persistente odore di bruciato.