Guerra in Ucraina Putin: «Vogliamo il Donbass, a Kiev non cambia nulla»

SDA

6.9.2024 - 09:33

Per la Russia la rivoluzione avvenuta nel governo ucraino, con il siluramento di metà dei suoi membri, non cambia nulla. La cosiddetta operazione militare speciale dunque continua, ha affermato Vladimir Putin, con due obiettivi: la conquista dell'intero Donbass e l'espulsione delle forze d'invasione di Kiev dalla regione di Kursk, che è «un dovere sacro».

Un soldato ucraino sale su un veicolo da combattimento di fanteria nel Donbass, in un'immagine del 2022.
Un soldato ucraino sale su un veicolo da combattimento di fanteria nel Donbass, in un'immagine del 2022.
Diego Herrera/XinHua/dpa

Mentre gli osservatori internazionali si interrogano sul significato dei cambiamenti nell'esecutivo ucraino – e molti li interpretano come un accentramento dei poteri nelle mani di Volodymyr Zelensky – Mosca tira dunque dritta per la sua strada.

Né sembrava aspettarsi un mutamento di rotta lo stesso presidente ucraino, che continua a chiedere agli alleati occidentali più armi e soprattutto la possibilità di usarle per colpire in profondità la Russia.

Il nodo, insomma, è sempre quello.

Ecco perché Kiev ha attaccato nel Kursk

Lo Spiegel ha scritto che Zelensky parteciperà venerdì in Germania a una nuova riunione del Gruppo di contatto nel formato Ramstein con i ministri della difesa dei paesi che sostengono l'Ucraina. E a Francoforte avrà un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Come è logico aspettarsi, il presidente chiederà nuove forniture, in particolare sistemi di difesa aerea e missili a lungo raggio. Resta da vedere se otterrà l'autorizzazione da tempo richiesta di potere usare quest'ultimi sul territorio russo.

Proprio la carenza di armi a lungo raggio, ha affermato Zelensky in un'intervista a Nbc News, ha costretto gli ucraini a lanciare l'operazione nel Kursk, per prevenire un'invasione russa che avrebbe avuto l'obiettivo di creare «una zona cuscinetto» profonda «diversi chilometri».

Putin la vede in modo diverso

Secondo Putin, invece, l'intento di Kiev era quello di creare sconcerto in Russia e, soprattutto, convincere i vertici militari di Mosca a ritirare una parte delle truppe dalla linea del fronte e così fermare l'avanzata nell'est dell'Ucraina.

«Ma hanno fallito completamente» e i russi hanno continuato a macinare chilometri nel Donbass, che, ha sottolineato il capo del Cremlino, è «l'obiettivo prioritario» di Mosca.

Qui, nella regione Donetsk, il ministero della Difesa ha rivendicato giovedì la presa di un nuovo villaggio, quello di Zavitne. Quanto alla regione di Kursk, ha aggiunto il presidente russo, le forze della Federazione «hanno stabilizzato la situazione e stanno gradualmente spingendo il nemico fuori dai confini».

«Non abbiamo mai rifiutato di trattare»

Putin, che parlava all'Eastern Economic Forum a Vladivostok, non ha nemmeno accennato ai cambiamenti nel gabinetto ucraino. È toccato al suo portavoce, Dmitry Peskov, rispondere alla domanda se la sostituzione di Dmytro Kuleba con Andrii Sybiha al ministero degli Esteri porterà a cambiamenti nella politica ucraina: «No, non è un segnale in questo senso», si è limitato a dire.

Per Mosca non cambia nemmeno la prospettiva di una possibile soluzione negoziata. «Noi non abbiamo mai rifiutato di trattare – ha detto Putin – ma non sulla base di qualche richiesta effimera, bensì sulla base di documenti che erano stati di fatto siglati a Istanbul».

«Parlare di pace è una trappola»

Un riferimento a una bozza elaborata tra inviati ucraini e russi nella città turca nel 2022, un mese dopo l'inizio del conflitto, per l'apertura di un processo negoziale.

La risposta negativa di Kiev non si è fatta attendere: «È la resa dell'Ucraina che Putin vuole», ha detto il capo del Centro per la lotta alla disinformazione Andriy Kovalenko. «Parlare di pace è una trappola – ha aggiunto il funzionario – , la Russia vuole dividerci all'interno intorno a visioni diverse per farci smettere di resistere».

Cosa succede sul terreno?

Nelle ultime ore, intanto, nel Donetsk un bombardamento russo ha provocato la morte di un civile e il ferimento di altri sei, secondo l'ufficio del procuratore.

Nella regione russa di Belgorod, invece, il governatore ha denunciato l'uccisione di un uomo in un raid delle forze di Kiev sulla cittadina di Shebekino, vicino al confine.

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