Il Cremlino fa pressionePutin invierà al fronte migliaia di dipendenti di Nestlé?
euc
12.8.2023
Vladimir Putin vuole che circa 7.000 dipendenti di Nestlé in Russia vengano inviati al fronte. Il Cremlino fa pressione sull'azienda, mentre la multinazionale mantiene un profilo basso.
euc
12.08.2023, 08:39
12.08.2023, 08:49
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Nestlé dovrebbe congedare dal lavoro circa 7.000 dipendenti russi.
Gli uomini dovrebbero quindi andare al fronte nella guerra in Ucraina.
Il Cremlino spinge l'azienda multinazionale e minaccia di nazionalizzare la sua attività sul territorio russo.
Il Cremlino sta facendo pressione su Nestlé e ha presentato all'azienda una decisione difficile.
Secondo alcuni documenti, il gigante alimentare vodese si trova di fronte a una scelta in Russia: mandare i suoi dipendenti in guerra contro l'Ucraina o rischiare di perdere la sua attività.
Un totale di circa 7.000 dipendenti potrebbe presto essere sulla prima linea del fronte.
Di recente sono state colpite Carlsberg e Danone: le filiali russe del produttore di birra danese e della multinazionale alimentare francese sono state poste sotto il controllo statale dal presidente russo Vladimir Putin.
Questo è avvenuto dopo che le due società erano in procinto di vendere le loro filiali locali.
Colpiti 7.000 dipendenti di Nestlé
Sebbene i produttori di alimenti siano ancora autorizzati a operare al minimo nonostante le sanzioni contro la Russia, la questione attira regolarmente critiche da parte dell'Ucraina e della comunità internazionale.
Nestlé è ancora attiva in Russia, dove produce e vende prodotti. Secondo un rapporto del «Daily Telegraph», però, la società è sotto ulteriore pressione. Il governo russo vorrebbe inviare la forza lavoro in guerra contro l'Ucraina. Si parla di 7.000 persone.
Alla domanda se Nestlé sarebbe disposta a rinunciare alle sue attività in Russia con i suoi sei stabilimenti in caso di tale misura, la società non ha voluto prendere una posizione con il quotidiano britannico.
L'azienda non commenta
Di fronte a problemi simili, il concorrente anglo-olandese Unilever ha recentemente mantenuto la sua attività in Russia. Quando è stato interpellato da «CH Media», un portavoce di Nestlé ha solo detto che gli sviluppi in Russia sono stati attentamente monitorati e sono state prese misure per proteggere il benessere di tutti i dipendenti e i loro diritti fondamentali.
«Abbiamo sempre sottolineato che a causa della natura critica della nostra industria – la produzione alimentare – i nostri dipendenti in Russia dovrebbero essere considerati lavoratori essenziali».
Il portavoce di Nestlé sottolinea che l'azienda ha drasticamente ridotto il proprio portfolio in Russia, consentendo solo alla popolazione locale l'accesso agli alimenti essenziali. Nestlé aderisce a tutte le sanzioni internazionali applicabili contro il Paese.