Guerra Putin andrà in Corea del Nord, a Mosca arriva Lukashenko 

SDA

14.9.2023 - 22:07

I due «compagni» Vladimir Putin e Kim Jong-un sembrano aver trovato la giusta intesa e la loro alleanza è destinata a rafforzarsi. Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente russo ha accettato un invito rivoltogli dal leader nordcoreano a visitare Pyongyang, anche se nessuna data è stata ancora decisa.

Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko in una foto scattata in Russia in luglio.
Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko in una foto scattata in Russia in luglio.
KEYSTONE/Alexander Demianchuk, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP

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  • Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente russo ha accettato un invito rivoltogli dal leader nordcoreano a visitare Pyongyang.
  • Venerdì, invece, è in programma un nuovo incontro tra Putin e Alexander Lukashenko a Sochi, sul Mar Nero, dove il presidente bielorusso è arrivato giovedì.
  • Nel frattempo in Ucraina le autorità di Kiev affermano che continua, sebbene lentamente, la controffensiva delle proprie truppe.

Kim intanto, che dal vertice di mercoledì non è più apparso in pubblico, ha in programma di rimanere in Russia ancora per «diversi giorni» per visitare installazioni militari, centri industriali e laboratori di ricerca.

Giovedì Putin ha riunito il Consiglio di Sicurezza nazionale per discutere dello «sviluppo delle relazioni con i Paesi vicini e gli alleati». Con tutta probabilità, dunque, sono stati presi in esame gli esiti dei colloqui di mercoledì con Kim Jong-un.

Nessuna informazione in più è stata data giovedì dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, su quanto è stato deciso, specie nel settore della cooperazione militare. Peskov ha aggiunto solo una nota di colore, raccontando che i leader si sono scambiati come regalo due carabine prodotte nei rispettivi Paesi.

Venerdì, invece, è in programma un nuovo incontro – il settimo dall'inizio dell'anno – tra Putin e Alexander Lukashenko a Sochi, sul Mar Nero, dove il presidente bielorusso è arrivato giovedì.

«Alcuni successi» sul fronte

Nel frattempo in Ucraina le autorità di Kiev affermano che continua, sebbene lentamente, la controffensiva delle proprie truppe. Ma la situazione non è del tutto chiara, e a dimostrarlo è stato giovedì un intoppo nella comunicazione che ha portato la vice ministra della Difesa Ganna Maliar ad annunciare la conquista di Andriivka, una località strategica a sud di Bakhmut, nel Donbass, per essere smentita poco dopo dai militari sul campo.

La terza Brigata d'Assalto separata ha infatti definito «falsa e prematura» la notizia, avvertendo che informazioni non vere come questa «sono dannose, rappresentano una minaccia per la vita del personale e danneggiano la missione».

A questo punto la Maliar ha citato a propria difesa quella che ha definito «un'interruzione delle comunicazioni tra diverse fonti di informazione che riferiscono direttamente dal terreno» e ha ridimensionato l'annuncio originario parlando solo di «alcuni successi ad Andriivka», dove sono «ancora in corso pesanti combattimenti».

Altro attacco ucraino in Crimea

Non è invece stata smentita un'altra operazione di successo delle forze ucraine, che secondo il servizio d'intelligence civile (Sbu) hanno distrutto la scorsa notte sistemi missilistici antiaereo russi a lungo raggio S300/400 Triumf colpendoli con due missili da crociera Neptune vicino a Yevpatoria, nell'ovest della Crimea.

Un attacco che, insieme a quello effettuato 24 ore prima su un cantiere di Sebastopoli che ha portato al danneggiamento di una nave e di un sottomarino in riparazione, sembra mostrare notevoli progressi nella capacità di Kiev di colpire obiettivi militari russi.

Sventato attacco nel Mar Nero

Da parte sua Mosca afferma di avere distrutto droni marini ucraini che cercavano di attaccare due sue navi nel Mar Nero e undici velivoli senza pilota sul cielo della Crimea. Mentre gli ucraini segnalano un raid aereo su Dnipro, nell'est del Paese, con uno sciame di droni.

Fonti locali denunciano anche l'uccisione di un bambino di sei anni e il ferimento di altri quattro membri della sua famiglia in un attacco russo nella regione meridionale di Kherson. Secondo i russi, invece, un civile è rimasto ucciso in un bombardamento di artiglieria ucraino su una distilleria nella regione russa di Kursk e due civili sono rimasti feriti a Donetsk, quando un proiettile di artiglieria ucraino si è abbattuto su un minibus.

Due diplomatici statunitensi espulsi dalla Russia

Ad accrescere le tensioni tra Mosca e Washington è intanto arrivata giovedì l'espulsione dalla Russia di due diplomatici americani, accusati di avere raccolto informazioni riservate da un ex impiegato russo del consolato di Vladivostok, Robert Shonov, arrestato e incriminato per «cooperazione su base confidenziale con uno Stato straniero».

In occasione del suo arresto, quattro mesi fa, gli Stati Uniti avevano respinto le accuse, affermando che Shonov aveva l'unico incarico di «compilare sintesi degli articoli di stampa dai media russi disponibili al pubblico».

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