UcrainaNuove armi a Kiev a breve, ma secondo Mosca finirà come in Vietnam
SDA
21.4.2024 - 20:38
Ora l'Ucraina ci crede di nuovo. Dopo mesi di stallo, appelli inascoltati, porzioni di territorio strappate dalla Russia e migliaia di morti forse evitabili, l'approvazione del nuovo pacchetto di aiuti a Kiev da oltre 60 miliardi di dollari da parte della Camera Usa fa tirare un sospiro di sollievo a Volodymyr Zelensky, che ora spera non solo negli indispensabili proiettili da 155 mm e nei pezzi di artiglieria ma anche negli inafferrabili Patriot. Mosca, contrariata, esorcizza il rinnovato impegno americano evocando la disfatta del Vietnam e continua a bombardare senza tregua a tutto campo da Zaporizhzhia a Odessa.
21.04.2024, 20:38
21.04.2024, 22:19
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Grazie al nuovo pacchetto di aiuti che ora passa al Senato per il voto di martedì e poi arriverà sulla scrivania di Joe Biden per la firma, le prime forniture di armi e munizioni potrebbero arrivare in Ucraina già la prossima settimana grazie alla rete di stoccaggio del Pentagono negli Stati Uniti e in Europa che già contengono una parte del materiale di cui Kiev ha urgente bisogno.
Il leader ucraino ringrazia ma ripete come un mantra che la resistenza e la vittoria passano per i cieli. «I Patriot possono essere definiti sistemi di difesa aerea solo se funzionano e salvano vite umane invece di restare immobili da qualche parte nelle basi di stoccaggio. I Patriot devono essere in mano agli ucraini in questo momento», è l'appello lanciato su X dal presidente ucraino che ricorda a tutti: «Nei cieli ucraini sono necessari moderni aerei da combattimento».
Zelensky conta sul fatto che, quando arriveranno i nuovi aiuti, Kiev potrà potenzialmente sfidare la superiorità aerea della Russia e operare sulle sue linee di rifornimento rallentando l'avanzata e contrattaccando.
Mosca: «Sarà come in Vietnam e Afghanistan»
Mosca, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, ribatte che «l'immersione sempre più profonda degli Usa in una guerra ibrida contro la Russia si tradurrà nello stesso clamoroso e umiliante fiasco avvenuto in Vietnam e Afghanistan» e avverte che «in ogni caso, i tentativi febbrili volti a salvare il regime neonazista di Zelensky sono destinati al fallimento».
Dopo lo sblocco degli aiuti americani, l'Ucraina guarda al Consiglio Esteri-Difesa Ue dal quale non ci si aspettano decisioni concrete. Ma di fornitura di sistemi di difesa aerea comunque si parlerà.
Un tema, quello degli aiuti a Kiev, che piace sempre di meno al premier ungherese Viktor Orban.«Siamo a un passo dall'invio di truppe da parte dell'Occidente in Ucraina», ha scritto su Facebook: «Si tratta di un vortice di guerra che può trascinare l'Europa nel baratro. Bruxelles gioca col fuoco ma l'Ungheria ne resterà fuori».
La Russia insiste sul terreno
Intanto sulla linea del fronte Mosca non dà tregua. Il ministero della Difesa ha reso noto che le forze russe hanno conquistato il villaggio ucraino di Bogdanovka, nella regione di Donetsk e che nelle ultime 24 ore le truppe di Mosca hanno abbattuto un caccia Mikoyan MiG-29, un sistema di difesa aerea S-300 e 194 droni delle forze armate ucraine.
La regione di Odessa è stata attaccata con missili balistici che hanno «preso di mira una struttura di trasporto e logistica dell'infrastruttura portuale», ha scritto su Telegram Il sindaco dell'omonima città, Gennady Trukhanov. Un civile è rimasto ferito.
La regione di Zaporizhzhia, nel sud-est dell'Ucraina, ha subito ieri 390 attacchi delle forze russe che hanno usato un totale di 124 droni, ha reso noto sempre su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov.
Il Cremlino sfrutterà il tempo prima dell'arrivo delle armi?
Anche l'Ucraina ha messo a segno un buon colpo. La nave d'appoggio russa per la flotta del Mar Nero 'Kommuna' ha preso fuoco nel porto di Sebastopoli grazie alle azioni delle forze navali delle forze armate di Kiev secondo il presidente della Marina ucraina, il capitano Dmitry Pletenchuk.
Ma il peggio, per Zelensky e i suoi, potrebbe venire nei prossimi giorni. Secondo l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) le forze russe potrebbero intensificare gli attacchi sfruttando la finestra temporale prima dell'arrivo dei nuovi aiuti militari.
E comunque, nota l'Isw, negli ultimi sei mesi le forze russe hanno ottenuto solo vantaggi tattici «ed è improbabile che raggiungano una svolta che farebbe crollare la linea del fronte».