Guerra in Medio OrienteBlinken: «L'Autorità nazionale palestinese guidi il dopoguerra a Gaza con l'Onu»
SDA
14.1.2025 - 20:37
L'accordo tra Israele e Hamas si sta ancora affinando, ma già da mesi la comunità internazionale tenta di delineare un futuro di sicurezza e stabilità per la Striscia di Gaza, cercando di sottrarre all'asse anti-israeliano uno dei suoi argomenti principali: la causa palestinese.
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14.01.2025, 20:37
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Con un intervento giudicato da alcuni osservatori inopportuno – nella fase forse più delicata dei colloqui per la tregua e lo scambio di prigionieri – e comunque fuori tempo massimo, a meno di una settimana dall'insediamento della nuova amministrazione di Donald Trump, il segretario di Stato uscente Antony Blinken ha illustrato il piano, discusso soprattutto con gli alleati arabi, per la ricostruzione e la gestione del dopoguerra a Gaza.
Il progetto prevede, tra gli altri punti, un'amministrazione civile ad interim nella Striscia, guidata dall'Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen con l'aiuto dell'Onu, fino alla nascita di un vero e proprio Stato palestinese «indipendente» che comprenda Gaza e la Cisgiordania.
«Riteniamo che l'Anp debba invitare i partner stranieri ad aiutarla a istituire e gestire un'amministrazione provvisoria incaricata dei principali settori civili a Gaza», come quello bancario, dell'acqua, energia e sanità, ha detto Blinken davanti all'Atlantic Council a Washington, brevemente interrotto da alcuni attivisti che protestavano per «il genocidio» in corso a Gaza, subito allontanati dalla sala.
La sola soluzione militare non è sufficiente
L'uscita di scena di Hamas dalla Striscia è stato, del resto, uno degli obiettivi di guerra più volte elencati da Benjamin Netanyahu, ma la sola soluzione militare, secondo il segretario di Stato, non è sufficiente. Ora che la leadership del movimento palestinese «è stata decimata» da 15 mesi di guerra, «Israele dovrà accettare la riunificazione della Striscia e della Cisgiordania sotto la direzione dell'Autorità palestinese» che, dal canto suo, deve accelerare con le riforme, ha incalzato il segretario di Stato.
«Tutti – ha quindi insistito – dovranno impegnarsi su un percorso verso la formazione di uno Stato palestinese indipendente nel rispetto delle condizioni e di un calendario definiti».
Un invito, in sostanza, a riprendere una road map da troppo tempo accantonata, anche grazie alla normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita che era sul tavolo prima del 7 ottobre: «È il miglior incentivo per far sì che le parti prendano decisioni difficili, necessarie alla piena realizzazione delle aspirazioni di israeliani e palestinesi», ha spiegato Blinken. Gli Stati arabi, inoltre, dovrebbero fornire forze per una missione di sicurezza.
Alla ricostruzione e alla stabilizzazione della Striscia guarda anche l'Italia che, dopo l'iniziativa Food for Gaza lanciata in soccorso alla popolazione civile palestinese in piena emergenza umanitaria, è «pronta a fare la sua parte», anche in un'eventuale missione di peacekeeping delle Nazioni Unite a guida araba, ha spiegato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani nelle scorse settimane.