Verso le elezioniMarine Le Pen chiede la maggioranza assoluta ai francesi, criticato Bardella sul programma
SDA
18.6.2024 - 20:54
«Per cambiare davvero la vita di tutti i giorni dei francesi, serve la maggioranza assoluta. Con una maggioranza relativa, il premier non può agire». A 12 giorni dal primo turno delle legislative, colui che in caso di vittoria dell'estrema destra sarà candidato premier, sembra dubitare.
18.06.2024, 20:54
19.06.2024, 09:06
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Jordan Bardella, 28 anni, giovane scelto da Marine Le Pen per guidare il Rassemblement National, spiega così la prudenza degli ultimi giorni negli annunci e nella pubblicazione del programma.
E i suoi avversari non perdono l'occasione di attaccarlo. Il premier attualmente in carica, GabrielAttal, lancia uno slogan ironico per il suo competitor: «Se non avete bisogno di niente, chiamate Bardella!».
Da qualche giorno, il programma di governo del Rassemblement National è più sfumato, ai proclami roboanti hanno fatto seguito correzioni all'insegna della prudenza. Per la cancellazione dell'odiata riforma delle pensioni di Macron, ad esempio, il Rn aveva dato inizialmente appuntamento ai francesi «in autunno».
Adesso le risposte sono più vaghe, lo stesso Bardella afferma negli ultimi giorni che non si tratta di un argomento «prioritario».
«Voglio essere in situazione di poter agire – ha detto alla tv CNews (emittente notoriamente vicina agli esponenti di estrema destra) il giovane aspirante premier, prendendo atto dei sondaggi che danno il suo partito largamente in testa con il 33% delle intenzioni di voto -. Non ho intenzione di fare il collaboratore del presidente. I francesi devono darmi la maggioranza assoluta, il potere di cambiare la politica nel nostro Paese».
Slitta la prima misura di Bardella
Nel frattempo, anche la «prima misura» che da mesi Bardella ripeteva di voler rendere operativa se il Rn avesse vinto le elezioni, e cioè la soppressione dell'Iva sui «prodotti di prima necessità», slitta «alla prossima finanziaria».
Per quella che attende il nuovo governo, c'è spazio soltanto per una «legge di bilancio correttiva» che comprenderà un calo dell'Iva sull'energia e i carburanti: «Ci sono le emergenze e ci sono le riforme», ha tagliato corto Bardella, che sostiene di apprestarsi «ad ereditare un Paese quasi in situazione di fallimento».
La reazione di Attal
Sulle esitazioni del giovane Bardella, si è lanciato il premier Attal, che ai microfoni di France Info ha sintetizzato: «La realtà è che nel Rassemblement National tutto è approssimazione o voltafaccia. Con Bardella il programma svanisce piano piano e ci sono sempre più condizioni, comincia ad assomigliare a un rifiuto degli ostacoli».
Insomma, Attal ha anche regalato uno slogan ironico alla campagna elettorale del presidente del Rn: «se non avete bisogno di niente, chiamate Bardella!». Ricordando poi che lui, a 34 anni, ha «accettato di fare il primo ministro in condizioni molto difficili».
Il nuovo Fronte Popolare, intanto, incassa la prima «consegna di voto» del sindacato di sinistra Cgt, che contrariamente alla sua tradizione ha esplicitamente invitato i suoi aderenti a votare per la coalizione della gauche.
«Siamo in un contesto inedito – ha spiegato la leader Sophie Binet – in un momento come questo la Cgt si assume le sue responsabilità». Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, partito più forte nell'ambito del Fronte, ha reso omaggio a una «decisione storica».