Droni acquatici al largo della Crimea L'Ucraina ha sfidato Putin con un attacco innovativo

Di Andreas Fischer

5.11.2022

Un'immagine messa a disposizione dal ministero della difesa russo mostra una nave di Mosca durante un'esercitazione in Crimea nell'aprile del 2021.
Un'immagine messa a disposizione dal ministero della difesa russo mostra una nave di Mosca durante un'esercitazione in Crimea nell'aprile del 2021.
KEYSTONE/EPA/VADIM SAVITSKY/RUSSIAN DEFENCE MINISTRY

L'Ucraina ha insegnato ai droni kamikaze a nuotare: l'attacco con imbarcazioni da combattimento senza equipaggio alla flotta russa di Crimea crea imbarazzo al Cremlino e cambierà il futuro della guerra in mare.

Di Andreas Fischer

Una moto d'acqua standard, un detonatore d'epoca sovietica sul muso, una piccola bomba di fabbricazione russa nella «stiva», una telecamera per dare al pilota l'orientamento: il drone acquatico è pronto. Con quest'arma relativamente semplice, nel porto di Sebastopoli, nella penisola di Crimea annessa in violazione del diritto internazionale, l'Ucraina ha messo in imbarazzo la flotta del Mar Nero di Vladimir Putin, colpendola duramente.

«Durante tutta la guerra, l'Ucraina è stata molto inventiva nell'attaccare gli obiettivi russi in profondità», spiega il ricercatore presso il Centro per gli studi sulla sicurezza del Politecnico di Zurigo Niklas Masuhr, interpellato da blue News. L'uso dei droni ad acqua rientra quindi in un modello consolidato.

E la Russia? Ancora una volta non è riuscita a difendersi dall'ingegno dell'esercito ucraino.

«L'incapacità russa di adattarsi rapidamente a minacce così evidenti e palesi è un'altra indicazione di scarsa professionalità e dell'incapacità di comprendere che l'esercito ucraino contro cui si sta combattendo è un'istituzione militare di livello mondiale», commenta l'analista militare Mick Ryan su Twitter

Per gli esperti si tratta di un «attacco storico»

L'australiano Ryan, ex generale, twitta con il nome di @WarInTheFuture. Ryan non è il solo a ritenere che, con l'uso dei droni acquatici, l'Ucraina abbia inaugurato una nuova era della guerra navale.

È vero che sono state colpite solo alcune navi russe, e che queste sono state relativamente poco danneggiate. Ma l'esperto navale britannico HI Sutton , come altri, è certo che l'attacco avrà implicazioni significative per la guerra in mare del futuro. Per Sutton, da questo punto di vista, si tratta addirittura di un «attacco storico».

Tuttavia, i droni acquatici non sono una novità. Quelli che in gergo militare vengono chiamati Uncrewed Surface Vessel (USV), in italiano «veicoli di superficie senza pilota», non sono un'invenzione ucraina.

I veicoli acquatici senza equipaggio sono utilizzati in campo scientifico e, in via sperimentale, nella navigazione mercantile. Militarmente, sono già stati utilizzati dalla Germania nella Prima guerra mondiale (senza successo) e dall'Italia nella Seconda guerra mondiale (con scarso successo); tra il 2010 e il 2020, i ribelli Huthi dello Yemen li hanno usati per attaccare, con successo, le navi saudite.

La guerra diventa più moderna

«Questa guerra viene combattuta a terra e in aria principalmente con mezzi del XX secolo, in molti casi con equipaggiamenti dell'epoca della Guerra Fredda», commenta Niklas Masuhr. Le moderne mine vaganti sono principalmente i droni, come il turco Bayraktar TB2, o i diffusi droni commerciali. «L'apice del livello tecnologico, tuttavia, è rappresentato soprattutto da strumenti di comunicazione come Starlink».

Ma le battaglie con i carri armati e l'artiglieria continuano a essere combattute: quello che colpisce è proprio che la guerra di aggressione di Putin contro l'Ucraina sia arrivata nel XXI secolo.

La Russia ha recentemente aumentato l'uso di droni iraniani. Ma soprattutto gli ucraini, fin dall'inizio della guerra, hanno fatto ricorso ad armi e tattiche intelligenti, controllate elettronicamente; all'inizio per la ricognizione, per la sorveglianza e per i colpi tattici.

«Sebastopoli non è più sicura»

Ma il recente attacco alla flotta del Mar Nero ha una nuova dimensione: è offensivo, quindi costringerà probabilmente la Russia a ripensare la sua strategia. Sutton ritiene che Mosca ora sappia che Sebastopoli non è più sicura.

Masuhr riconosce anche un effetto strategico, anche senza danni massicci alla flotta del Mar Nero. Le operazioni russe al di fuori di Sebastopoli potrebbero essere esposte a un rischio significativamente più elevato. «Questo potrebbe dissuadere le navi di Mosca o impedire loro di sostenere le forze di terra che operano vicino alla costa con sistemi di difesa aerea, ad esempio, o di minacciare le consegne di grano da Odessa con unità di superficie».

Poiché la superiorità aerea in questa guerra viene da terra, continua Masuhr, «l'effettiva neutralizzazione della flotta del Mar Nero al di fuori della Crimea darebbe all'Ucraina un ulteriore vantaggio a sud».

Tecnologia e tattica

Questo probabilmente non piace a Putin. Il porto della sua flotta del Mar Nero è ben protetto: c'è solo un ingresso stretto, facile da monitorare con le motovedette. Anche le fregate russe sono ancorate nell'area antistante il porto. Niklas Masuhr conferma «che la Russia ha sicuramente rafforzato le sue strutture di protezione nel porto, come riporta The Drive, tra l'altro, sulla base di immagini satellitari».

Ma l'Ucraina è riuscita ad attaccare con successo: secondo Sutton, due USV ucraini hanno raggiunto il porto stesso, che è stato contemporaneamente attaccato da droni dall'aria. La Russia è riuscita a distruggere alcuni degli arieti senza pilota, ma non tutti. L'Ucraina non solo si affida a una tecnologia moderna, ma usa anche a tattiche intelligenti: ha infatti attaccato a sciami.

«Significativa innovazione militare»

Non è impossibile difendersi dagli USV, spiega Niklas Masuhr. «Ma soprattutto se dovessero essere effettivamente controllati da Starlink e non da unità in prossimità del porto tramite radio, diventerebbe molto più difficile difendersi, ad esempio disturbando il segnale». La difesa risulta complessa soprattutto quando i droni aerei e quelli acquatici vengono utilizzati in combinazione.

Durante l'affondamento dell'allora nave ammiraglia russa «Moskva», ad esempio, sono stati usati droni turchi per distrarre i sistemi di difesa aerea dell'imbarcazione: «In questo modo i missili antinave Neptune hanno avuto la strada spianata», afferma Masuhr.

Gli USV potrebbero potenzialmente consentire qualcosa di simile: «È possibile che non vengano utilizzati solo come imbarcazioni kamikaze, ma anche come piattaforme di ricognizione e di acquisizione di bersagli, o appunto come distrazione per sovrasaturare sensori e sistemi di difesa». Le imbarcazioni potrebbero così «prendere in giro» i droni e viceversa: Masuhr ritiene che «si tratta davvero di un'innovazione militare significativa».

Droni ucraini con bombe russe

Finora si sa poco sulla costruzione dei droni d'acqua: la Russia ne ha trovato uno spiaggiato vicino a Sebastopoli a settembre, di cui ci sono anche alcune foto. Ma il drone era dotato di una bomba carica, quindi è stato fatto esplodere.

L'unica cosa certa è che le imbarcazioni sono molto piccole e molto veloci, e quindi difficili da rilevare per i radar. Secondo Sutton, nella parte posteriore è presente un modulo per la comunicazione tramite l'internet satellitare Starlink di Elon Musk. Una telecamera al centro serve per l'orientamento e nella fusoliera di alluminio c'è spazio per un ordigno esplosivo.

Ironia della sorte, i detonatori risalgono probabilmente all'epoca sovietica, mentre le bombe utilizzate dall'Ucraina sono di fabbricazione russa.

Il motore sta facendo scalpore: la Russia ha accusato il Canada di aver fornito le parti che lo compongono. Secondo Sutton, però, l'Ucraina li ha probabilmente acquistati sul mercato civile. Si tratta in realtà di moto d'acqua convenzionali, che in Ucraina sono abbastanza facili da ottenere, e che nel mercato dell'usato possono essere acquistate a un buon prezzo.

L'Ucraina è seriamente intenzionata a liberare la Crimea

L'attacco alla marina russa con un USV effettuato dall'Ucraina cambierà probabilmente il modo in cui le guerre in mare verranno combattute in futuro. Si tratta di un'arma facile da costruire e da impiegare in modo intelligente.

«Gli USV giocheranno un ruolo importante», prevede l'esperto navale Sutton, «come minaccia costante» ed efficace. «Navi e basi della marina nemica sono quindi facilmente attaccabili, e questo costringe i difensori a proteggersi in modo diverso rispetto al passato».

Nel breve termine, significa che per la Russia sarà più difficile lanciare missili contro l'Ucraina dalle navi da guerra, dato che la flotta potrebbe dover affrontare attacchi di droni in qualsiasi momento. Mick Ryan ritiene che le capacità militari russe in Crimea siano in declino.

Mosca sarà costretta a rivedere le priorità di dispiegamento delle truppe. «Comporterà un costo ancora maggiore per le forze armate russe, che stanno lottando per mantenere la propria posizione nei territori occupati», afferma Ryan. «Le truppe mobilitate faranno ben poco per prevenire attacchi come quello appena avvenuto a Sebastopoli».

Infine, una cosa importante: con l'attacco del drone acquatico l'Ucraina sta inviando due significativi segnali politici e strategici. In primo luogo, evidenzia Mick Ryan, dimostra che sta combattendo contro l'esercito russo e non contro il popolo russo. Il secondo messaggio strategico è che l'Ucraina è seriamente intenzionata a liberare la Crimea.