Rio Leader G20, impegno per una tassazione dei super ricchi

SDA

19.11.2024 - 07:52

Nella dichiarazione finale i leader del G20 si dichiarano "risoluti nel nostro impegno a combattere la fame, la povertà e la disuguaglianza".
Nella dichiarazione finale i leader del G20 si dichiarano "risoluti nel nostro impegno a combattere la fame, la povertà e la disuguaglianza".
Keystone

«Nel pieno rispetto della sovranità fiscale, cercheremo di impegnarci in modo cooperativo per garantire che gli individui con un patrimonio netto ultra elevato siano tassati in modo efficace». Lo si legge nella dichiarazione dei leader del G20 di Rio de Janeiro.

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«La cooperazione - si spiega - potrebbe comprendere lo scambio di buone pratiche, l'incoraggiamento di dibattiti sui principi fiscali e l'elaborazione di meccanismi anti-elusione, compresa la lotta alle pratiche fiscali potenzialmente dannose» con l'auspicio «di continuare a discutere di questi temi in seno al G20 e in altri forum pertinenti».

Nella dichiarazione si afferma pure che «rimaniamo risoluti nel nostro impegno a combattere la fame, la povertà e la disuguaglianza, a promuovere lo sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale e a riformare la governance globale».

In questo contesto «accogliamo con favore l'Unione Africana come membro a pieno titolo del G20. La voce dell'Africa dovrebbe essere amplificata nel G20 e in tutti gli altri forum internazionali».

«Ribadiamo il nostro forte sostegno all'Africa, anche attraverso il Compact con l'Africa e l'iniziativa del G20 sul sostegno all'industrializzazione in Africa e nei paesi meno sviluppati, e sosteniamo l'Unione Africana nel realizzare l'integrazione commerciale ed economica e le aspirazioni della sua Agenda 2063, mentre entra nel suo secondo decennio di attuazione», prosegue il testo.

Clima

Nella dichiarazione dei leader del G20 manca invece un impegno stringente sulle risorse per sostenere i paesi in via di sviluppo per affrontare i cambiamenti climatici.

Nel testo si riconosce genericamente «la necessità di catalizzare e incrementare gli investimenti da tutte le fonti e i canali per colmare il divario di finanziamento delle transizioni energetiche a livello globale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo». E i capi di Stato e di governo riaffermano inoltre «che quest'ultimi devono essere sostenuti nella loro transizione verso basse emissioni di carbonio», con l'impegno a «facilitare i finanziamenti a basso costo per loro».

Conflitti

Nel paragrafo della dichiarazione che riguarda «la Striscia di Gaza e per l'escalation in Libano», i leader del G20 si dicono «uniti nel sostenere un cessate il fuoco globale a Gaza, in linea con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e in Libano, che consenta ai cittadini di tornare in sicurezza alle loro case su entrambi i lati della Linea Blu».

Inoltre nel testo si afferma «il diritto palestinese all'autodeterminazione» e si ribadisce «l'incrollabile impegno per la visione della soluzione dei due Stati, in cui Israele e uno Stato palestinese vivono fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti, coerentemente con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite».

«Per quanto riguarda specificamente la guerra in Ucraina, ricordando le nostre discussioni a Nuova Delhi, sottolineiamo la sofferenza umana e gli impatti negativi aggiunti della guerra per quanto riguarda la sicurezza alimentare ed energetica globale, le catene di approvvigionamento, la stabilità macrofinanziaria, l'inflazione e la crescita».

«Accogliamo con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive che sostengono una pace globale, giusta e duratura – si legge nel testo – sostenendo tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni».