Ucraina Le forze di Kiev si ritirano da Severodonetsk

SDA

24.6.2022 - 21:05

La battaglia del Lugansk sta per concludersi nel peggiore dei modi per gli ucraini. Le forze di difesa hanno ricevuto l'ordine di ritirarsi dagli ultimi avamposti di Severodonetsk, per evitare di essere accerchiati dai russi.

Un soldato ucraino a Severodonetsk il 19 giugno. 
Un soldato ucraino a Severodonetsk il 19 giugno. 
KEYSTONE/EPA/OLEKSANDR RATUSHNIAK

Questa drammatica svolta sul terreno può preludere, nei prossimi giorni, anche alla caduta della città gemella di Lysychansk. E di ciò che resta della regione, che rappresenta la metà del Donbass.

Nel sud del Paese invece le truppe di occupazione devono fronteggiare una crescente ondata di resistenza, soprattutto a Kherson. Dove un funzionario delle nuove autorità fedeli a Mosca è rimasto ucciso in un attentato. L'ultimo di una lunga serie.

«Le forze armate ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk. Hanno ricevuto l'ordine», ha reso noto all'inizio della giornata il governatore Serghiy Gaidai, spiegando che «non ha più senso restare in posizioni che da mesi sono costantemente bombardate», in una città «quasi ridotta in rovina». La potenza di fuoco e la netta superiorità numerica dei russi alla fine ha prevalso dopo settimane di combattimenti durissimi.

La Russia guadagna terreno ogni giorno

Una grave battuta d'arresto per Kiev, anche dal punto di vista strategico, perché spiana ulteriormente la strada all'avanzata russa, che sta guadagnando terreno ogni giorno.

Anche Mykolaivka è persa e gli invasori stanno puntando alla vicina Girské, dopo aver conquistato diversi villaggi della zona negli ultimi giorni. In vista della battaglia di Lysychansk, sulla sponda opposta del fiume Severskij Donec: l'ultimo obiettivo chiave di Mosca per chiudere la partita del Lugansk.

I separatisti filo-russi stanno già cantando vittoria, affermando che mille ucraini sono stati uccisi negli ultimi due giorni, 800 si sono arresi ed altri duemila tra militari e «mercenari stranieri» sono «circondati».

Per Washington i russi hanno imparato dai propri errori

I sostanziali progressi dell'Armata di Putin sono confermati anche a Washington. Secondo l'intelligence americana, tali successi si devono al fatto che i comandi hanno imparato dagli errori commessi durante le prime fasi dell'invasione.

Ora c'è un miglior coordinamento degli attacchi aerei e terrestri ed è migliorata la gestione della logistica e delle linee di rifornimento.

E neanche le nuove armi fornite a Kiev, inclusi i lanciarazzi multipli americani Himars, dovrebbero cambiare l'evoluzione sul campo in tempi brevi: la loro portata è limitata (in termini di gittata e di numero di razzi in dotazione) perché gli Usa vogliono evitare attacchi in territorio russo, hanno riferito le stesse fonti alla Cnn.

Allo stesso tempo, ha rilevato sempre da Washington il think tank Institute for the study of war, l'enorme sforzo bellico profuso dai russi a Severodonetsk avrà un costo, e «probabilmente l'offensiva si bloccherà nelle prossime settimane».

Perché «le truppe ucraine sono riuscite per settimane ad attirare quantità sostanziali di militari, armi ed equipaggiamento nell'area, degradando le capacità complessive» delle forze di invasione. Ed un rallentamento del conflitto garantirebbe a Kiev l'opportunità di lanciare «prudenti controffensive».

Controffensiva a Kherson

Sul fronte meridionale la controffensiva è già partita da diverse settimane nella regione di Kherson, caduta in mano ai russi nei primi giorni dell'invasione.

Nel capoluogo le nuove autorità fedeli a Mosca hanno denunciato l'uccisione di un funzionario dell'amministrazione in un attentato, con una bomba piazzata nella sua auto. La vittima era il capo del Dipartimento per le politiche giovanili, la famiglia e lo sport.

È la prima volta che i filo-russi hanno annunciato l'uccisione di un loro rappresentante, ma questi attacchi sono in aumento. Mercoledì un funzionario del municipio di Tchornobaïvka era scampato all'esplosione di una bomba. Pochi giorni prima, il capo dei servizi carcerari era stato ferito, sempre in un attentato dinamitardo.