Guerra in Ucraina Le armi chimiche dei russi, dal Novichok al Sarin

SDA

23.3.2022 - 19:43

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
KEYSTONE/AP/IVAN SEKRETAREV

Con il prolungarsi del conflitto e lo stallo nell'avanzata dell'esercito russo crescono i timori sull'utilizzo di armi chimiche o batteriologiche da parte di Mosca.

L'allarme arriva dagli Stati Uniti e dalla Nato, nel giorno in cui più fonti ucraine accusano gli invasori, con foto e video diffusi sui social, di usare bombe al fosforo.

Pur non trattandosi di armi chimiche in senso stretto, queste ultime possono provocare danni estesi alla popolazione e inaspriscono il livello dello scontro dopo le notizie sull'uso da parte delle forze di Putin di bombe a grappolo, armi termobariche e missili ipersonici. Per non parlare delle minacce sul nucleare agitate dal Cremlino.

Non esistono ovviamente dati certi sull'arsenale chimico posseduto dalla Russia, anche perché Mosca, avendo aderito alla Convenzione sul bando delle armi biologiche del 1972 e a quella sulle armi chimiche del 1993, che prevede l'eliminazione delle scorte possedute, ha affermato di aver distrutto tutte le 40mila tonnellate di gas, dall'iprite ai nervini, ereditate dall'epoca sovietica.

In realtà, secondo funzionari statunitensi e della Nato, la Russia avrebbe continuato i programmi di sviluppo sulle armi proibite e sarebbero ancora attivi diversi centri di ricerca, dove si producono Novichok e Sarin.

Armi capaci di distruggere colture e allevamenti

L'uso di tossine letali o di spore batteriche da spargere in atmosfera – secondo le ricerche di Archivio Disarmo – rappresenta il metodo di offensiva maggiormente studiato in vari Paesi.

Quasi diecimila scienziati russi avrebbero lavorato, almeno fino al 1992, ad armi in grado di distruggere le colture e gli allevamenti di un paese nemico, ed ancora oggi l'esercito continuerebbe ad addestrare migliaia di soldati all'utilizzo dei gas.

La Russia è stata accusata di aver usato armi chimiche in Siria nella guerra a sostegno di Bashar al Assad, che avrebbe colpito i civili con bombe al cloro e li avrebbe soffocati con il Sarin in almeno trecento attacchi.

La sostanza più temuta? Il Novichok

Una delle sostanze più temute prodotte in Russia è il Novichok, usato nell'avvelenamento dell'oppositore del regime Alexei Navalny e dell'ex spia dell'intelligence militare di Mosca Sergej Skripal.

Si tratta di gas nervini, che possono essere suddivisi in più composti non letali e trasportati quindi in modo più sicuro. Gli esperti concordano però sul fatto che se ci sarà un attacco chimico in Ucraina, avverrà attraverso armi comuni per lasciare dubbi sulla paternità.

Proprio per confondere le acque, secondo gli analisti occidentali, Mosca continuerebbe ad accusare gli Stati Uniti e l'Ucraina di lavorare allo sviluppo di armi biologiche e avrebbe più volte denunciato l'uso di ammoniaca da parte degli avversari nel corso del conflitto.

Esiste anche il timore che nella guerra vengano danneggiati, volontariamente o meno, i laboratori ucraini dove vengono conservati agenti patogeni che potrebbero scatenare epidemie potenzialmente gravi. Per questo l'Oms ha raccomandato al Ministero della Salute di Kiev di distruggerli in sicurezza.

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