Medio Oriente La Corte dell'ONU: «Israele occupa illegalmente i territori»

SDA

19.7.2024 - 20:43

La Corte internazionale di giustizia dell'ONU ha stabilito che l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele è "illegale".
La Corte internazionale di giustizia dell'ONU ha stabilito che l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele è "illegale".
Keystone

La Corte di giustizia dell'ONU all'Aia ha decretato come «illegale l'occupazione israeliana» in Cisgiordania. Nel suo «parere consultivo» e non «vincolante», ha sostenuto che Israele ha «l'obbligo di mettere fine alla sua presenza nei Territori palestinesi».

La mossa della Corte è stata contestata con forza dal premier Benyamin Netanyahu come «una falsa decisione», mentre la presidenza di Abu Mazen l'ha definita «una vittoria della giustizia». L'intervento della Corte è avvenuto nel giorno in cui su Tel Aviv si è abbattuto il primo drone esplosivo degli Houthi che, a pochi passi dall'ambasciata USA, ha fatto un morto e diversi feriti. E che sembra preludere a una nuova fase della guerra a Gaza.

Secondo i giudici dell'Aia, le colonie ebraiche in Cisgiordania sono illegali, Israele deve smantellarle e risarcire per l'occupazione. Per la Corte, infatti, l'occupazione è «de facto un'annessione» attuata attraverso «una sistematica discriminazione, segregazione e apartheid» a danno dei palestinesi. La reazione di Israele – che accusa la Corte di ignorare la storia – è stata furibonda anche se la decisione dell'Aia non implica una modifica della politica dello Stato ebraico.

La reazione di Netanyahu

«Il popolo ebraico – ha ammonito Netanyahu – non è conquistatore nella propria terra, né nella nostra eterna capitale Gerusalemme, né nella terra dei nostri antenati in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr)».

«Nessuna falsa decisione dell'Aia – ha aggiunto – distorcerà questa verità storica». D'accordo con il premier anche il leader centrista Benny Gantz, che è all'opposizione. «È l'ennesima testimonianza – ha denunciato – di un'ingerenza esterna che non solo è controproducente per la sicurezza e la stabilità regionale e trascura il massacro del 7 ottobre e il terrorismo in Giudea e Samaria, ma serve come un altro esempio di 'giudiziarizzazione' di un conflitto politico».

I ministri della destra radicale nel governo del premier, Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, sembrava non aspettassero altro che il parere della Corte: in reazione hanno subito chiesto «l'annessione di larghe parti» dei Territori.

Mazen soddisfatto

Da Ramallah, la presidenza di Abu Mazen ha invece esultato «per la vittoria della giustizia» e ha chiesto alla comunità internazionale di «obbligare Israele, potenza occupante, a porre fine completamente e immediatamente alla sua occupazione e al suo progetto coloniale, senza restrizioni o condizioni».

Il drone esplosivo, lanciato con molta probabilità dallo Yemen, è arrivato dal mare su Tel Aviv attorno alle 3 di notte (ora locale). L'IDF ha spiegato che nonostante fosse stato identificato l'UAV non è stato abbattuto a causa di «un errore umano».

Video diffusi sui social hanno registrato il suo caratteristico ronzio e ne hanno mostrato la traiettoria. Superata la spiaggia si è schiantato con una forte esplosione e un bagliore accecante tra due edifici di una strada perpendicolare alla popolare via Ben Yehuda. A due passi dal lungomare dove si trova la filiale dell'ambasciata USA di Gerusalemme.

L'obiettivo era l'ambasciata?

Che l'obiettivo del drone degli Houthi – rivendicato dal gruppo alleato dell'Iran – fosse l'ambasciata è stato per ora escluso dall'IDF ma il dubbio resta. Nell'esplosione è rimasto ucciso nel suo appartamento un 50enne di origine bielorussa, impiegato in un hotel vicino, e altre 8 persone sono state ferite.

L'effetto dell'impatto – vetri rotti, persiane divelte, muri sgretolati – sono visibili sugli edifici: un'auto, in un parcheggio privato, è stata del tutto distrutta. «Il drone – ha spiegato il portavoce militare Daniel Hagari – è di fabbricazione iraniana: un Samad-3 modificato per avere una portata più estesa».

«L'Iran – ha continuato – sta finanziando, armando e dirigendo i suoi agenti terroristici nei loro attacchi contro Israele e il resto del mondo». Israele «regolerà i conti con coloro che vogliono danneggiarlo o praticano il terrorismo», ha avvertito il ministro della Difesa Yoav Gallant.

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