AlleatiKim ratifica il trattato di difesa reciproca con la Russia
SDA
12.11.2024 - 07:01
La Corea del Nord ha ratificato il trattato di difesa reciproca con la Russia, nel mentre si stima che circa 11'000 soldati di Pyongyang siano già schierati per combattere nella guerra di Mosca contro l'Ucraina.
12.11.2024, 07:01
12.11.2024, 07:54
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Il leader Kim Jong-un, nel mezzo dei crescenti timori internazionali sulla cooperazione militare tra i due Paesi, «ha firmato lunedì un decreto di ratifica del Trattato di Partenariato strategico globale con la Russia. L'accordo entrerà in vigore quando entrambe le parti si scambieranno gli strumenti di ratifica», ha riferito l'agenzia statale Kcna.
Il trattato, firmato a Pyongyang il 19 giugno durante la sontuosa visita di stato del presidente russo Vladimir Putin, obbliga le parti «a fornirsi assistenza militare reciproca e immediata utilizzando tutti i mezzi necessari se uno dei due firmatari dovesse affrontare un'aggressione». Quando fu concordato, Kim pubblicizzò l'accordo come un passo verso l'elevazione dei legami bilaterali, descrivendo il patto militare come simile a «un'alleanza» tra Russia e Corea del Nord.
Il parlamento di Mosca ha ratificato il trattato il 6 novembre, nel mezzo di mesi di crescente cooperazione in materia di sicurezza con Pyongyang, tra cui il trasferimento di armi alla Russia e lo spiegamento di migliaia di soldati nordcoreani per supportare la guerra di Mosca all'Ucraina. I servizi d'intelligence sudcoreani, statunitensi e ucraini hanno rilevato che almeno 11'000 soldati del Nord sono stati inviati a combattere in prima linea contro le forze ucraine, con la gran parte schierata nella regione russa di Kursk, sotto il controllo parziale di Kiev dopo l'incursione a sorpresa fatta ad agosto.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato lunedì che Mosca ha radunato una forza di 50'000 soldati, tra cui molti militari nordcoreani, a Kursk, mentre si prepara a lanciare un assalto per riconquistare i territori persi. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha minacciato di sostenere l'Ucraina «in più fasi», anche con l'invio di armi, a «tutela della sicurezza nella penisola coreana» in base al livello di coinvolgimento delle truppe nordcoreane nella guerra.