GuerraKiev: «Raid su basi russe, a Kursk continua l'avanzata»
SDA
14.8.2024 - 20:46
L'Ucraina afferma che continua a fare «progressi» nella sua incursione a Kursk, in contemporanea con uno dei più massicci bombardamenti effettuato su questa e altre sette regioni russe.
Keystone-SDA
14.08.2024, 20:46
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Quasi 120 droni e quattro missili sono stati lanciati durante la notte tra martedì e mercoledì dalle forze di Kiev in attacchi che, secondo fonti della sicurezza ucraina, avrebbero colpito anche quattro basi aeree da cui partono i raid sul territorio ucraino. Mosca non conferma, e anzi assicura di avere respinto nuovi tentativi di sfondamento delle truppe di Kiev nel territorio di Kursk.
I continui bombardamenti hanno però costretto il governatore di un'altra regione russa confinante con l'Ucraina, quella di Belgorod, a proclamare lo stato d'emergenza.
Mentre da Washington il presidente Usa Joe Biden, finora prudente nel commentare l'offensiva, ha detto che «sta creando un vero dilemma» per il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che i funzionari americani sono in costante contatto con quelli di Kiev.
Proprio funzionari statunitensi, citati dal Wall Street Journal, hanno detto che l'incursione sembra cominciare a dare uno dei risultati voluti, costringendo Mosca a muovere una parte delle sue truppe dall'Ucraina.
Nessun appoggio esplicito dagli USA
A differenza della Ue, Washington si è astenuta finora dal dare un appoggio esplicito all'iniziativa, facendo capire di non essere fino in fondo a conoscenza dei suoi obiettivi.
Ma per la Russia, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, non c'è dubbio che Kiev ha avuto «carta bianca dai suoi curatori occidentali per le sue incursioni banditesche nelle regioni russe».
E ciò conferma Mosca nella convinzione di dovere continuare la sua «operazione militare speciale» con l'obiettivo di «denazificare e demilitarizzare l'Ucraina», ciò che «sarà sicuramente realizzato».
Zelensky: «Stiamo facendo progressi nella regione di Kursk»
«Stiamo facendo ulteriori progressi nella regione di Kursk – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. Da uno a due chilometri in diverse aree dall'inizio della giornata. E più di 100 militari russi catturati nello stesso periodo».
Il ministero della Difesa russo ha invece affermato che le sue truppe «hanno fermato i tentativi di sfondamento di gruppi mobili» ucraini in diverse aree della regione eliminando 270 militari nemici solo nelle ultime 24 ore.
Propaganda mediatica?
Anche il noto blogger militare russo Rybar, che nei giorni aveva presentato uno scenario più pessimista rispetto alle versioni ufficiali, ha scritto che «la situazione continua a stabilizzarsi con l'arrivo di rinforzi russi e il blocco parziale dei gruppi mobili delle formazioni ucraine».
Secondo Rybar, quella di Kiev è in buona parte propaganda mediatica, a sostegno della quale diversi blogger ucraini stanno postando video di villaggi russi che sono stati conquistati non nelle ultime ore ma «nei primi giorni dell'invasione», cominciata il 6 agosto.
La Rosgvardia – un corpo di polizia che risponde direttamente al presidente russo – ha dichiarato tuttavia di aver adottato «ulteriori misure» per «proteggere la centrale nucleare di Kursk», anche se i combattimenti si svolgono a decine di chilometri di distanza.
Quali sono gli obiettivi dell'incursione?
Per quanto riguarda gli obiettivi dell'incursione, nei giorni scorsi fonti di Kiev avevano parlato appunto della volontà di costringere i russi a ritirare truppe dal territorio ucraino e di spingere Mosca ad accettare negoziati per una «pace equa», negando che lo scopo fosse quello di annettere territori russi. Putin aveva risposto che in questa situazione ogni ipotesi di trattative è da escludere.
Ora il ministro dell'Interno ucraino, Igor Klymenko, ha parlato anche della volontà di creare «una zona cuscinetto» con il fine di proteggere la popolazione del suo Paese dai «bombardamenti quotidiani» delle forze di Mosca.
Mentre la vice premier Iryna Vereshchuk ha dichiarato che le forze di Kiev «hanno in programma di aprire corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili, sia in direzione della Russia che dell'Ucraina».