Sol LevanteJet e navi cinesi continuano a minacciare Taiwan
SDA
11.4.2023 - 20:56
L'obiettivo dichiarato della Cina con le «esercitazioni congiunte per affilare la spada», le seconde su larga scala in meno di un anno, era di testare la capacità del suo Esercito popolare di liberazione nel controllo di mare (mobilitando la portaerei Shandong), aria e spazio informativo dentro e intorno a Taiwan, che il presidente Xi Jinping ha promesso di riunificare alla madrepatria anche con la forza, se necessario.
11.04.2023, 20:56
SDA
I tre giorni di 'war games' – in risposta all'incontro della scorsa settimana a Los Angeles tra la presidente taiwanese Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera USA Kevin McCarthy – si sono conclusi lunedì, ma le forze armate di Pechino hanno continuato anche martedì ad operare intorno all'isola.
Il ministero della Difesa di Taipei ha rilevato fino alle 11 locali (le 5 in Svizzera) 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi: Pechino «ha inviato suoi aerei militari che hanno attraverso la linea mediana dello Stretto di Taiwan dal nord, dal centro e dal sud», ha riferito il ministero in una nota.
Un attivismo che ha rilanciato i timori di nuova normalità, con i correlati timori degli esperti su un aumento del rischio di escalation.
Tsai: «Le visite all'estero sono normali»
La presidente taiwanese Tsai, in un post notturno su Facebook, ha criticato il comportamento «irresponsabile» della Repubblica popolare che ha portato l'isola ad essere il bersaglio di attacchi simulati su obiettivi strategici. «In qualità di presidente, rappresento il mio Paese nel mondo», ha scritto Tsai.
Le visite all'estero, comprese le tappe negli Stati Uniti, «non sono nuove e sono ciò che la gente si aspetta. Tuttavia, la Cina sta usando le manovre militari per l'instabilità a Taiwan e nell'area e non è un atteggiamento responsabile di una potenza regionale».
La presidente ha ringraziato i militari di Taipei per «il lavoro fatto, l'alto grado di professionalità e il senso della missione» di fronte a scenari complessi, aiutando a far scorrere la vita nell'isola normalmente, come confermato dalla visita in corso di una delegazione di parlamentari canadesi.
A ruba un distintivo contro Xi Jimping
E, come simbolo di resistenza alle pressioni del Dragone, i taiwanesi hanno continuato ad acquistare il distintivo apparso sul braccio di un pilota che ispeziona un jet da combattimento.
Secondo una foto diffusa sabato dall'agenzia di stampa militare di Taipei sul distintivo appare un arrabbiato orso nero di Formosa che tiene in mano la bandiera di Taiwan e prende a pugni Winnie the Pooh (che rappresenta il presidente Xi), con lo slogan 'Scramble!', riferito alle missioni che i piloti militari dell'isola devono fare con più frequenza contro le incursioni cinesi.
A Pechino, sulla presenza militare odierna, il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha tagliato corto, assicurando che «la Cina adotterà in modo risoluto misure forti per proteggere la sovranità nazionale e l'integrità territoriale», perché Taiwan «è una parte inseparabile del territorio cinese».
Al via le manovre di Filippine e USA
Dal Giappone, il ministro della Difesa Yasukazu Hamada ha espresso tutta l'irritazione di Tokyo verso operazioni militari definite un «addestramento intimidatorio» per il controllo di mare e aria intorno a Taipei, attraverso un «atteggiamento intransigente. Continueremo a seguire la situazione».
Intanto Filippine e Stati Uniti hanno iniziato martedì le loro più grandi manovre militari congiunte 'Balikatan' ('fianco a fianco'), in funzione anti-Cina: 18.000 i soldati coinvolti, impegnati nel lancio di proiettili veri per la prima volta nel mar Cinese meridionale, che Pechino rivendica quasi interamente.
Previste anche operazioni di atterraggio di elicotteri su un'isola filippina a nord dell'isola di Luzon, distante appena 300 km da Taiwan.